Capitolo 1: -Black Coat-

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Mi risveglio lì, a guardare quella parete verde scuro, mi lascio sulle mie riflessioni, realizzando che devo alzarmi dal letto.

Come ogni giorno resto ad aspettare il pullman alla fermata dove sento l'odore del mattino armeggiare nei miei sensi come un profumo malandato.

Salgo sul pullman e trovo i miei amici con la solita faccia apatica. Tutti i posti sono occupati, la mia solita sfiga, dico tra me e me.

Durante il tragitto tendo spesso a guardare il finestrino decorato dalle gocce di pioggia appena scese dal cielo cupo.

Arrivando a scuola mi sale la malinconia, penso al mio posto felice, il sonno che al momento non potevo provare. Scendendo mi avvio davanti al portone principale della scuola, sdrucciolo ormai da ricostruire. Ed è lì che vedo le solite persone del cazzo.

Sento un vento leggero attraversarmi i capelli, mi giro e noto della gentaglia che mi fissa, io ricambio con uno sguardo che manco Samara riuscirebbe a fare.

Odio le persone che hanno i pregiudizi, è da dire che io in passato ne ebbi, per questo li ho reputati inutili e senza senso, come la mia vita infondo.

Ad attendere gli altri, in classe, ci sono Max e Oppa. I ragazzi puntuali, generosi, simpatici e leali.

"Hi, Max, Oppa"
Dico, senza lasciare muovere la testa in direzioni opposte.

"Manny, ti sei ripreso? E da giorni che non vieni."
Mi chiede Max per avere spiegazioni

"Tutto bene ora Max"
Gli rivolgo un non preoccuparti mentalmente.

"Lo vedo che ora stai bene"
Posando lo zaino sul banco.

***
Con Furore mi cade la matita per terra, mi sento di nuovo fissato, lo stesso sentimento di sta mattina, cosa fissate, pensate ai cazzi vostri. Sento un rumore strillante arrivarmi dritto al timpano, è la campanella.

Scendo velocemente, peggio di Flash, le scale e corro verso la fermata davanti al Panettiere.

Amo quella fermata ogni giorno si sente un odorino di pane appena sfornato, l'unica cosa buona di quella zona, presumibilmente.

Intravedo Oppa e la faccio avvicinare, chiamandola con la mano destra.

"Manny, quello ti fissa."
Mi dice Oppa, indicandomi con il ginocchio l'essere ignoto.

"Chi sarebbe, quel tamarro?"
Dico io abbreviando una risata.

"È del Terzo anno."
Oppa, fissandolo con una mano davanti alla fronte, per coprirsi dai raggi solari ultra violenti.

Qui di ultra violento c'è solo la scuola, affermo perfettamente nei miei pensieri.

"Ah si?"
Chiedo fissandolo altrettanto.

"Si va in classe con una mia amica"
Giocherellando con le gocce che si posano sulle sue mani.

"Non è una persona buona, si vede già, in lui regna Stussy e Thrasher. Io odio la gente così fanno parte della mia prima categoria."
Pensando alle cinque categorie

"La tua??"
Dice Oppa confusa e inerte.

"Lunga storia Oppa."
Rilasciando uno sbadiglio

il Pullman delle due, sicuramente gli altri si trovano già al suo intero per prendere i posti infondo.

"Oppa a domani."
La saluto con la mano sinistra.

"Oggi ti mando i compiti?"
Mi chiede.

"Ti ringrazio sei l'unico essere buono sulla faccia della Terra."
Le faccio un sorriso.

***

"Credevo prendessi il Pullman dell'una e mezza"
Affannato e senza respiro, mi dice Benjamin

"No, troppa gente che mi sta sul genitale maschile."
Evito parole cattive.

"Ehy Manny indovina."
Ghaiana mi sottopone ad un indovinello.

Ora Rayeel incomincia con i suoi indovinelli di merda, parlo tra me e me.

Gli indovinelli? Li ho sempre odiati sono troppo immaturi.

"Rayeel, io odio gli indovinelli, quindi evita."
Mi sprofondo in una risata primordiale.

"Almeno per una volta. "
Rayeel implorando.

****
Ogni pomeriggio penso, penso e penso, pensare è la cosa che mi riesce meglio, secondo me.

Rimango incantato sulla sedia da scrivania, pensando al rumore della piaggia che proviene dalla finestra in legno lucido, uno squillo mi sblocca e rispondo senza guardare il contatto, tutto automatico in me.

"Pronto Manny?"
Una voce i riconoscibile, forse stesso la cassa del mio cellulare la rende confondibile.

"Chi è?"
Chiedo per sapere chi fosse.

"Sono Rayeel."
Una forza immaginaria stava per chiudere la chiamata.

"Cosa vuoi dalla mia inutile vita, Rayeel?"
Innervosito, del fatto che mrs.indovinelli mi chiami, so già cosa vuole.

"Posso sottoporti ad un indovinello?"
Dice lei allegramente e piena di gioia, stesso che la gioia si era trasformata in magia che si inseriva nel mio cellulare.

Sbuffo pesantemente, beh, forse per liberarmene devo fare questo cazzo di indovinello, ma se pur sbaglierò manco le forze dell'ordine potranno mantenermi

"Che sia la prima è l'ultima volta che faccio un tuo indovinello."
Facendole capire che odio gli indovinelli ma soprattutto se sono sottoposti da lei.

"Va bene Manny"
Dice lei accettando la mia opzione.

"Allora, Qual'è la città preferita dei ragni?"
Gioisamente pronuncia un indovinello. Ma perché è così fanatica? È azzeccosa.

"Non so, Ragnopoli?"
Senza pensarci due volte

"Sbagliato, HAHAHA"
Trattengo la rabbia e mantengo la calma.

"È Mosca"
Ride giocosamente.

"Ah si, giusto, è Mosca"
Cercando di fargli capire, anche se non è vero, di aver sbagliato apposta.

"A te piacciono le persone, vero?"
Perché queste domande ovvie..

"Mi prendi per il culo?"
Innervosito doppiamente del fatto.

"Si, ora devo andare mi hai rubato del tempo prezioso"
Riattacco e domani me ne occupo.

***
Prendo dal guardaroba e indosso, la mia felpa preferita, nera col cappuccio, ovviamente. Jeans strappati scuri e scarpe nere in pelle, scendo per le vie del comune.

Sento qualcuno che mi colpisce alle spalle mi giro, pronto per ritornare il colpo, dritto in viso, ma è soltanto Lucy, quella con la vita sociale.

"Manny"
Mi guarda fisso negli occhi senza battere ciglio

"Hi, Lucy"
Quando una persona mi guarda io ricambio sempre, già sono fatto così.

"Che fai in giro?"
Tirandosi le maniche all'interno della felpa scura.

"Niente di nuovo, pareo con lo spray"
Muovendo lo spray, un rumore affascinante.

"Ah, fico, io invece sto per andare al pattinodromo, se vuoi venire.."
Mi chiede, indicando la direzione

"Ehm, ok."
Accetto e ci incamminiamo verso il pattinodromo.

Lungo la strada nei dintorni c'è solo gente di merda, il solito.

Ultimamente rifletto e immagino, rifletto e immagino, continuamente senza fermarmi.

"ehy com'è andata la giornata?"
Chiedo tra me e me, sul letto e guardando il vuoto che mi circonda.

"Il solito."
________

SPAZIO AUTORE
Ultimamente sto vedendo alcuni Anime.

-Voi invece? Vedete gli anime?

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