Capitolo 1

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CAPITOLO 1

Alexia POV

Domenica, un giorno che speravo vivamente durasse un’eternità.

Non c’era momento migliore di una domenica mattina passata a poltrire sotto le calde lenzuola del letto, lasciando che le ultime tracce di sonno svanissero dal proprio corpo ed ascoltando un miscuglio di voci maschili provenire dal salotto del proprio appartamento.

Un momento, voci maschili???

Scattai a sedere nello stesso istante in cui la porta di camera mia veniva aperta da – sicuramente era un’allucinazione – Louis ed i suoi amici.

<< Wow >> mormorò Louis, continuando a fissarmi.

La mattina il mio cervello ci metteva un secolo a carburare, quindi non mi accorsi immediatamente del mio ‘pigiama’ – se così si poteva definire una canottiera blu che lasciava scoperta la pancia e degli short neri; appena i miei limitati neuroni iniziarono a funzionare, la mia prima reazione fu afferrare il cuscino e gettarlo in pieno volto a quell’ebete che non sembrava intenzionato a smetterla di fissarmi.

<< Ma l’educazione dove sta di casa? >> domandai, afferrando la felpa ed i pantaloni della tuta dal pavimento ed infilandomeli in fretta e furia.

Ricaddi seduta sul letto quando il cuscino ritornò indietro, centrandomi in viso e facendo ridere i ragazzi sulla soglia della camera.

<< Forza dormigliona, è ora di andare >> disse Harry.

<< Prego? >> sicuramente avevo capito male.

<< Roby e Vale si stanno già cambiando, manchi solo tu >> proseguì Liam.

<< Ma volete... >> riprovai.

<< Noi vi aspettiamo in salotto, vedi di non metterci troppo tempo a vestirti >> m’interruppe Louis, chiudendosi la porta alle spalle.

Se fossi stata in uno degli anime che tanto mi piacevano (sì, ho un debole per i manga e gli anime) sulla mia testa sarebbero spuntati una quantità indefinita di punti interrogativi – segnali della mia completa incomprensione per quella bizzarra situazione.

Sospirai con un sorriso stampato sulle labbra e mi rinchiusi in bagno, facendomi una rapida doccia ed indossando i miei fedelissimi felpa, jeans e scarpe sportive; decisi di lasciare che i miei lunghi capelli castani ricadessero sulle spalle in morbide onde e – osservandomi allo specchio – marcai solamente i miei occhi verdi con un po’ di matita, giusto per risaltare il loro intenso colore.

<< Sacrilegio! >> urlò Roby, quando varcai la soglia della sala.

Lei indossava una gonna in jeans, camicetta, maglioncino e degli stivaletti con un accenno di tacco, i capelli neri raccolti con un fermaglio ed il viso leggermente truccato; Vale, invece, vestiva dei pantaloni violetti, camicetta, maglione e ballerine, i capelli scuri legati in una coda alta che metteva in evidenza il suo viso poco truccato.

<< Che ho fatto? >> domandai, ma forse già conoscevo la risposta.

<< Fila a cambiarti, immediatamente! >> sbraitò Roby, indicando la mia stanza.

<< Ma nemmeno per sogno >> ribattei, ridacchiando.

<< Insomma Ale, ti sembra il caso di uscire vestita così? >> si aggiunse Vale.

<< Sapete perfettamente che gonne, camice, maglioni, trucco e tutte queste cose non fanno per me, come sapete bene che riesco ad essere me stessa solo indossando abiti normali e sportivi >> ripetei per l’ennesima volta.

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