The Game

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Mi sveglio e allungo un braccio nello scomodo e umido letto nel quale mi sono addormentata, Prim non c'é. Alzo un po' lo sguardo e la vedo nel letto della mamma , guancia contro guancia, che ancora dorme; ieri notte si era addormentata con me, ma oggi è il giorno della Mietitura e deve aver fatto qualche incubo per poi andare a cercare sicurezza dalla mamma.
Scendo silenziosamente dal letto e mi vesto. Sul tavolo della cucina trovo una forma di formaggio fatta con il latte della capretta di Prim, una sorta di regalo per la Mietitura.
Cammino velocemente verso la recinzione, il vento mattutino mi accarezza la faccia e mi scompiglia i capelli rimasti fuori dalla treccia. Di solito a quest'ora le strade sono piene di minatori che si dirigono al lavoro, ma la cerimonia non inizierà prima delle due quindi meglio dormire, se ci riesci.
Arrivo alla recinzione elettrificata e mi  intrufolo dentro il bosco tramite un buco. Elettrificata si fa per dire, praticamente non lo è mai ma controllo sempre; al 12 andare a caccia é reato ma i pacificatori non sono rigidi e anzi, fanno affari con noi.
Mi dirigo verso lo sperone di roccia dove ormai passo le giornate con Gale, é il nostro posto preferito lontano da tutto e da tutti.
Lo vedo in lontananza, seduto a guardare perso l'orizzonte, é molto bello. Potremmo essere fratelli, stessi capelli scuri, pelle olivarsta e i medesimi occhi grigi , ma la gente del Giacimento si assomiglia un po' tutta. Si volta e ci sorridiamo, con lui mi sento davvero me stessa.
Mi stendo appoggiando la testa sulle sue gambe. Comincia a giocare con i miei capelli e poi rompe il silenzio:
"Potremmo farlo sai?"
"Cosa?"
"Vivere nei boschi intendo, io e te"
"Abbiamo i bambini"
Non sono i nostri figli ovviamente, sono Prim e i tre fratellini di Gale e poi se noi ce ne andassimo le nostre madri sarebbero perse.
"Se non vivessi qui li farei dei bambini" Mi dice
"Ma ci vivi" Ribatto seccata
"Infatti ho detto se non ci vivessi, lascia perdere" sbotta lui torvo.
Non farei mai dei figli, al dodici si muore di fame e avrebbero la possibilità di andare agli Hunger Games.
"Quante volte c'é il tuo nome?" Gli chiedo senza guardarlo negli occhi
"42, 42 merdose volte"
Gale ha solo 18 anni e ha già 42 nomine, io ne ho 20 e ho due anni in meno. Ha molta probabilità di essere estratto, ha i suoi 3 fratellini e la madre a cui badare che non resisterebbero un giorno senza di lui, senza contare il fatto che io lo perderei.
Mi alzo e mi metto a sedere. Lui non mi sta guardando, fissa il vuoto ma so che percepisce il mio sguardo fisso su di lui.
Finalmente si decide a guardami.
"Ti prometto che domani non sentirai il mio nome, te lo giuro Catnip te lo giuro"
"Ho preso una cosa" Mi dice mentre tira fuori un bel pezzo di pane, poi lo divide a metà e me ne porge un pezzo.
"Oddio Gale , non ti credo! É pane vero!" Dico mentre ne assaggio un pezzetto.
Poi io gli passo il formaggio che mi ha dato Prim e Gale lo spalma sul pane mormorando qualche ringraziamenti alla mia sorellina, prende un paio di more e me ne lancia una che atterra nella mia bocca.
Lui mi guarda con quei bellissimi occhi grigi e sorride
"Felici Hunger Games Catnip" dice imitando l'accento di Capital City
"E possa la fortuna essere sempre a vostro favore" Concludiamo all'unisono ridendo.
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Dopo aver raccolto delle fragole ci avviamo a casa di Madge, la figlia del sindaco. Arrivati a casa sua Madge ci apre la porta  e noto che ha un bellissimo vestito in occasione della Mietitura. Prende le fragole e ci paga e mentre mi augura buona fortuna mi porge una spilla dorata con un uccellino, una ghiandaia imitatrice; dopotutto nonostante la diversità posso considerare Madge una specie di amica.
Quando sono di ritorno trovo un pronto un bagno caldo e un vestisto celeste, ringrazio mia madre che si limita ad un cenno della testa , non è più stata la stessa da quando è morto mio padre e dal quel giorno non ha praticamente più parlato né fatto nulla per la famiglia.
Indosso il vestisto e mia madre mi sistema i capelli in una specie di crocchia anche se io preferirei la solita treccia, mentre la ringrazio  entra Prim in stanza
"Vorrei essere bella come te"
"Ma tu sei già bellissima paperella" le rispondo sorridendo.
Mi avvicino a lei, l'abbraccio forte sissurrandole di non aver paura e poi le sistemo il vestito dicendole:"Tieni dentro la coda paperella!"
                         
Quando arriviamo in piazza non c'é molta gente, ma in poco tempo si riempirà. Io e Prim ci mettiamo in fila per farci fare il consueto piccolo prelievo di sangue e aspettiamo mano nella mano il nostro turno.
"Katniss cosa mi vogliono fare?!" Prim mi guarda spaventata, questa è la sua prima volta e non ha mai sopportato le punture.
"Tranquilla, é solo una piccola punturina. Non ti farà male" le dico cercando di rassicurata.
Dopo il prelievo ci separiamo, ognuna di noi due deve stare con i propri coetanei. Cerco Gale tra la folla e dopo poco i suoi occhi incrociano i miei. É bellissimo, più del solito, indossa una camicia bianca che lascia intravedere i suoi muscoli, dei pantaloni neri e i suoi capelli sono perfettamente pettinati e in ordine. Mi mima un "buona fortuna" con le labbra e gli faccio l'occhiolino di rimando cercando di non pensare alla possibilità che il suo nome venga estratto.
Il mormorio che si era formato in piazza non appena il filmato mandato da Capital City inizia. Sempre la solita storia: morte, distruzione, i giorni bui, il distretto 13 e così via...
Finalmente il filmato finisce e sul palco di presenta Effie Trinket con i suoi capelli rosa shocking e vestita nel modo più improponibile che si possa immaginare.
"Felici Hunger Games! E possa la fortuna essere sempre a vostro favore!" Esclama Effie con la sue voce squillante e acuta, ma  è palese anche a lei che la fortuna non è mai a nostro favore, basta vedere dove viviamo e pensare che il nostro ultimo vincitore risale a 24 anni fa e che ora è un alcolista con una probabile cirrosi epatica.
"Come al solito prima le signore!"
Effie mette la mano dentro la boccia di vetro e ne estrae un bigliettino piegato su se stesso.L'atmosfera é così tesa che si potrebbe tagliare con un coltello, in molti trattengo il respiro, nessuno osa parlare.
"Primrose Everdeen!"
Il mio cuore si ferma, mi sento svenire. "Non è vero" penso "Non può essere vero"
Devo assolutamente fare qualcosa, qualsiasi cosa. Vedo Prim che si fa piccola piccola mentre si dirige verso il palco, la camicia é uscita dalla gonna e adesso sembra di nuovo una paperella. Questo particolare mi riporta alla realtà.
"MI OFFRO VOLONTARIA! MI OFFRO VOLONTARIA COME TRIBUTO!"

And may the odds are be ever in our favor Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora