2. Ha bisogno di te

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Il viaggio in aereo non e stato male considerando che mi sono ormai abituata alla tecnologia moderna. Alla fin fine ho pur sempre vissuto per cinque secoli e sono stata in prima fila ogni volta che inventavano qualcosa di nuovo.
Ho visto il progresso che anno dopo anno, secolo dopo secolo si sviluppava fino ad arrivare ad oggi.
Ho visto cose che la gioventù di oggi possono solo leggere nei libri di scuola.

Non mi ci vuole molto a scendere dall'aereo prendere il mio borsone e andare alla ricerca di un taxi, che mi porti a Tupton. Mi chiedo ancora perché uno come Valter abbia voluto trasferirsi qui. Ma sento già che lo scoprirò molto presto.

La cittadina in cui l'autista mi ha lasciato non è male, e piccola, discreta e silenziosa molto silenziosa.
E questo inizia a farmi dubitare sulle informazioni avute da Alex.
Valter ama le grandi città, il lusso, il chiasso, la gente, in poche parole. Non ama nulla che sia noioso, e questa cittadina è noiosa.

Mi avvio verso un piccolo e discreto hotel che si trova nel bel mezzo del paese. Appena entrata si sente un profumo intenso e delicato al col tempo. E un profumo di rose, un profumo che mi fa quasi sentire a casa.
Invece di un hotel sembra una grande casa con molte stanze. Devo dire che è un posto discreto, piccolo, per niente lussuoso contenente tutto quello che dovrebbe avere un hotel.

- Salve signorina posso fare qualcosa per lei?-
Mi sento chiedere da una donna sulla quarantina dietro a un bancone. Ha un grande sorriso sul volto, ma mi guarda in un modo strano, come se fosse strano avere turisti in paese.
- Si grazie vorrei una stanza.-
La donna mi guarda, cerca di studiarmi, ma nel frattempo prende una delle chiavi dietro di se è me la porge.
- Ma certo tenga e la più luminosa, che abbiamo.-

Per fortuna che Sandro mi ha regalato la collana solare altrimenti quel " la stanza più luminosa ", mi avrebbe ucciso, facendo rimanere di me solo un mucchio e cenere.
- Grazie.-

- Lasci che mio figlio le porti, la borsa.-
Sento proferire ancora da quella donna, con un paio di jeans strappati e la maglietta alta fino al collo.
Per avere quarant'anni si veste come una ventenne. Se ci fossimo trovati nel mio secolo, tutti l'avrebbero presa a male parole e gli sarebbero stati alla larga come se avesse la pasta nera.
- Ma certo.-
Rispondo mentre consegno la borsa al ragazzo. E carino alto con capelli color rame e gli occhi castani, avrà circa la mia l'età, di quando sono stata trasformata in vampiro.

Una scala a chiocciola in ferro battuto mi porta al secondo piano, dove mi ritrovo un lungo corridoio con le stanze l'une appiccicate alle altre, per poi vedere il ragazzo andare sempre dritto, segno che la mia stanza si deve trovare alla fine di quel lungo e un po' inquietante corridoio.

- Questa e la sua stanza.-
Apre la porta della stanza per farmici entrare per prima, per poi seguirmi con ancora in mano la mia valigia.
- Grazie.-
E una stanza piccola ma carina, ha una grandissima finestra che si affaccia sulla piazza e da cui entra veramente tantissima luce, per poi notare il letto con i bordi in ferro e una scrivani piccola ma discreta. Mentre mi volto per ringraziare il ragazzo , lo vedo dirigersi verso la porta per andarsene
- Scusami-
Lo richiamo.
- Sto cercando una persona, si chiama Valter Hernandez-

Conosco Valter tanto bene da poter dire che non e il tipo che si presenta agli umani, ma mai dire mai nella vita. Dall'ultima volta che lo visto potrebbe aver deciso di cambiare il suo modo di agire, e questo paese ne potrebbe essere la prova.
- Mi dispiace ma non conosco nessuno che si chiama in questo modo.-
- Grazie comunque.-
Mi sorride prima di chiudere la porta.

Sarà difficile in questo posto trovare Valter anche se e un paese piccolo. Lui mi conosce bene, sa come mi muovo e questo va in mio sfavore. Mi metto seduta sul letto e rifletto, su tutto quello che so e su quello che vorrei tanto sapere. Più volte nel corso dei secoli mi sono chiesta se sto facendo la cosa giusta, mi sono chiesta se è giusto covare tanto odio verso una sola persona. Ma ogni volta mi do la stessa risposta, si è giusto.
So che dì solito sono gli uomini a rincorrere le donne, e inizialmente era così. Inzialmente era Valter a rincorrermi in giro nel mondo, ma poi secolo dopo secolo ho capito che dovevo essere io a rincorrere lui, dovevo essere io a cercarlo e fargliela pagare per ogni cosa. È siamo arrivati oggi che siamo ancora in corsa, ancora alla ricerca dei nostri punti deboli.

Toc-toc.
A risvegliarmi dai miei pensieri e un leggero bissare alla mia porta.
- Avanti.-
Rispondo prima di rivedere entrare lo stesso ragazzo di prima.
- Mi scusi se la interrompo, signorina.-
È così dolce e gentile che se fossi umana ci farei un pensierino.
- Non preoccuparti, dimmi cosa c'è.-
Mi alzo dal letto per avvicinarmi alla porta.
- Mia madre vorrebbe sapere se domani mattina vi dovremo svegliare per la scuola.

Ebbene si posso anche avere cinquecento anni, posso anche aver partecipato personalmente in quelle guerra di cui i libri di storie parlano tanto, ma resta il fatto che per non dare nell'occhio devo ricominciare ad andare a scuola e a fingere di essere come le altre.
- Ma certo la scuola, si grazie mi fareste un gran favore.-
- Di nulla signorina.-
Andava bene darmi del lei quando ancora si scambiavano le lettere con i piccioni viaggiatori, ma visto che ci troviamo nel 2018, penso che possa anche darmi del tu.
- Chiamami Ginevra.-
Il ragazzo davanti a me mi sorride è mi porge la mano.
- Io sono Duncan Harris-
- A domani Duncan-
Gli rispondo prima di vederlo uscire di nuovo e chiudere la porta.
Non ci voleva, ora devo andare a scuola e studiare cose che io ho passato in prima persona nel corso dei miei anni, quando dovrei andare in giro a cercare Valter e i suoi tre amichetti. Questo significa che dovrò cercarli nel pomeriggio e mi porterà via più tempo di quando vorrei .

La notte non è per niente serena, non faccio altro che sentire urla di donne uomini e bambini, che gridano come se qualcuno li stesse uccidendo. Un pensiero si fa avanti nella mia mente che mi porta a uscire dal letto, saranno sicuramente vampiri.
Mi vesto velocemente per poi uscire dalla mia stanza e scendo le scale dell'hotel con velocità vampiresca in modo che non mi possano sentire.

Mi avvicino alla casa in cui sento più trambusto, c'è un vampiro al suo interno che sta dissanguando una povera donna.

- Lasciala andare subito se non vuoi che ti uccida seduta stante.-
Dico facendo irruzione nella casa, senza preoccuparmi delle conseguenze.
- Sei arrivata finalmente, Valter stava iniziando a stancarsi del tuo ritardo.-
Mi sento rispondere dal vampiro mentre ha ancora la donna tra le sue braccia
- Walter lascia quella donna prima che ti impali.-
Improvvisamente lo vedo lasciare il corpo della donna atterra senza vita.

E esattamente come lo ricordo alto con un po' di barba incolta e gli occhi di un verde chiarissimo, con indosso ancora quel bracciale, che gli regalò la strega Smeralda, un bracciale d'argento con tre pietre incastonate sul davanti che gli permettono di camminare alla luce del sole.
- Sei contenta.-
- Non immagini quanto.-

Stringo i denti tanto forte da farmi male.
- Cosa volevi dire con Valter ti stava aspettando.-
- Significa che e stato lui a mandare Alex da te, era stanco di fingere di giocare al gatto e al topo e poi ha bisogno di te.-
Questa è bella, l'uomo che voglio uccidere da oltre cinque secoli che ha bisogno di me.
- E cosa gli fa pensare che lo aiuterò, io sono venuta qui per ucciderlo e uccidere te e tuoi amici.-
- Ne parlerete domani da soli.-
Mi risponde prima di scomparire del buio più totale. Ho sempre odiato il modo di agire di Walter, il suo lasciare sempre una conversazione aperta.

Dio quanto odio quei vampiri.
Quello che Victor e i suoi amici non sanno e che ora che li ho in pugnino si gioca alle mie regole, quindi se quel mostro vuole parlare con me prima di morire dovrà aspettare che io esca da scuola.

E con questi pensieri e altri mille che hanno come protagonista la futura morte di Valter e dei suoi tre amici ritorno in hotel.

Ma una domanda più volte si fa avanti nella mia mente, una domanda che non mi farà dormire per tutta la notte.
Perché mai Victor dovrebbe aver bisogno di me?
Ma sopratutto che cosa gli fa anche solo credere che io lo aiuterò.?

Angolo Autrice
Scusate per gli errori
Ed ecco il secondo capitolo di questa mia nuova storia. Ditemi cosa ne pensate è se vi piace non dimenticatevi di consigliarla ai vostri amici e follower.

La Vampira cacciatrice di Vampiri ||CompletaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora