Amami più di prima

Capitolo 7:baby sitter

Ho detto della nuova novità alle mie migliore amiche, non so descrive come sono rimaste. -Sono una persona orribile, mi faccio del male da sola. Sono masochista!" esclamo disperata. Le mie amiche si guardano tra loro e scoppiano a ridere, vi rendete conto? -cosa avete da ridere, ora?- chiedo ancora disperata.
-Scusaci, e che hahahaha.-
-Io non so che diavolo vi prende, che motivo c'è da ridere in questo momento tragico!-
-E per questo che ridiamo!- oh wow, ridono per un momento drammatico della mia vita! Che amiche amorevoli. -Che senso ha?- chiedo perplessa.
-Tesoro....- finalmente smettono di ridere. -potevi dire anche di no a Gabriella, infondo non c'è nessun problema!-
-Ma Giada mi ha guardata con quei occhietti così dolci!- Quei occhietti così dolci ti ricorda tanto qualcuno! Zitta tu, che mi hai già messa nei casini! Io? E quando? Ssh, zitta.
-Secondo me, potrebbe succedere qualcosa di hot con Gerg.- esclama Sara, alzando le sopracciglia più volte. Prendo un cuscino e glielo butto addosso alla mia amica. -Quanto sei scema!- rispondo per poi scoppiare a ridere.

***
Ed eccomi qui, davanti alla scuola di Giada, i bambini escono da scuola e la vedo subito correre verso di me, mi abbraccia forte e infine ci avviamo a casa sua. Appena arriviamo, apriamo la porta d'ingresso. -Fatellinooo.- non mi avevano detto che c'era anche lui! Accidenti, ignoriamolo. Oltretutto sono qui per guardare Giada. No?
-Ehi fiorellino!- Sbuca dalla cucina, stava cucinando. Il suo sughetto, lo amavo alla follia. Mi accorgo che mi sta guardando e mi si avvicina, no ti prego! Mamma mia, quanto sei rompipalle! Ma parli sempre tu? Ovvio! A proposito di parlare, ascolta cosa ha da dire Greg. -Hai pranzato?- mi chiede sorridendo. Arrossisco per quel suo sorriso meraviglioso. Scuoto la testa. -Beh, se vuoi ho cucinato.- cacchio, sto morendo di fame.
-Grazie.- rispondo con un mezzo sorriso. Dopo pranzo, Greg esce e io rimango con la piccola. Verso le sette arriva Gabri e io ritorno a casa. Mi ritrovo in camera mia, al telefono con le mie amiche subendo il terzo grado.