Capitolo 13

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 "Bene Cavallo Selvaggio, adesso ci siamo!" disse Keira. Si era iscritta alla gara appena dieci minuti prima ed ora voleva andare a prendere da mangiare per il suo amico al che lo mise nella cuccia numero 6 che le fu assegnata e andò al supermarket.

"Devo fare presto" si diceva mentre con il suo skate correva a perdifiato.

Mancava un'ora e mezza alla gara e, alle nove, c'era un veloce allenamento di riscaldamento per i partecipanti. La gara prevedeva un circuito iniziale di 200 metri e ad ogni 50 metri il cavallo doveva saltare un ostacolo. Dopo venti minuti si sarebbero prestati per un'esibizione di addestramento al pubblico ed infine, dopo altri dieci minuti, ci sarebbe stata la gara dei barili: ogni 100 metri un barile che il cavallo deve aggirare per un totale di 400 metri di circuito, vale a dire due giri dell'ippodromo. Per la prima gara andavano 100 punti, per la seconda 50 e per la terza 200. Chi totalizzava il massimo vinceva, ed il premio era ben consistente: un assegno di un milione di dollari, un equipaggiamento da monta per cavalli e un trofeo in argento a forma di stallone.

A Keira non interessava vincere per i premi, quanto più perché così avrebbe riscattato il cavallo e se lo sarebbe potuto tenere, allontanandolo così da Will.

"Will?" le venne in mente. Si fermò di scatto mentre usciva e, con un brutto presentimento nel cuore, corse all'ippodromo. Mancavano cinque minuti alle nove.

Chissà perché le cose, per chi se lo merita, non vanno mai bene!

Arrivata alla cuccia numero 6 Keira non trovò il cavallo. Chiese allo stalliere che però le rispose "Mi sono assentato un attimo, mica posso stare dietro solo al tuo cavallo! Se la sarà svignata, probabilmente non voleva partecipare alla gara." Che idiozia! Che ne sapeva lui di quello che c'era tra lei ed il suo amico? Ma, in generale, che ne sapeva quello lì di loro due?

"Ma non ha visto entrare nessuno?" chiese ancora.

"Te l'ho detto e te lo ripeto: qui sono da solo e devo badare a venti cavalli!"

Keira si sentì mancare. Perché, perché non ci aveva pensato prima? Era da un po' che Will non si faceva vedere e nemmeno ieri lo aveva visto. Già. Magari era pure nascosto e aveva sentito tutto. Di certo era così.

Corse fuori, mise lo skate in strada e ci si sfrecciò sopra come un fulmine. Ad un incrocio si fermò e chiese al vigile se aveva visto passare una macchina con un caravan per cavalli. "Sì, appena cinque minuti fa" rispose il vigile. Chiese ancora se c'era un cavallo dentro. "Oh, sì che c'era! Era bellissimo, lo devo ammettere: nero pece con una folta criniera. Però mi pareva un po' nervoso, magari non è poi tanto abituato a correre in mezzo alla città... chissà!"

Keira sfrecciò via e, dopo un paio di chilometri vide in lontananza la macchina di Will: una Ford grigia molto, molto sporca, con il caravan attaccato. Non ebbe dubbi, anche perché sulle fiancate della macchina c'era scritto WILD e sapeva che quella scritta compariva sulla macchina di Will.

Tuttavia era troppo lontana per raggiungerli, lo dovette riconoscere amaramente. Ogni 500 metri c'era un incrocio e per fortuna che finora Will non aveva mai svoltato! Ma per evitare proprio questo doveva sbrigarsi e raggiungerli presto, riprendere Cavallo Selvaggio e correre alla gara; mancavano quaranta minuti al suo inizio.

Si guardò attorno e decise di usare un metodo che non amava molto perché, lo riconosceva lei stessa, era alquanto pericoloso: si aggrappò al paraurti posteriore di una Mitsubishi che le passò davanti e si lasciò trascinare da essa. In men che non si dica la distanziavano dalla macchina di Will solo 100 metri e c'era pure il semaforo rosso. Appena Keira si stacco dalla Mitsubishi sfrecciò verso la Ford e, appena questa partì, si vide costretta a sterzare e ad uscire di strada poiché Keira col suo skate si precipitò sul cofano dell'auto. C'aveva azzeccato: era Will.

Cavallo Selvaggio nitrì per lo spavento, sia per sé stesso che per Keira: era caduta rovinosamente, il suo skate in pezzi. Will non credette ai suoi occhi.

"Mocciosa!" le disse. Poi vedendo che la ragazza non si alzava le andò vicino temendo il peggio. Era sì crudele, ma non fino a questo punto.

Non appena le si avvicinò Keira si alzò, lo spinse per terra e saltò in groppa a Cavallo Selvaggio, quindi alla volta dell'ippodromo. Erano già le dieci.

:]

CAVALLO SELVAGGIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora