Capitolo 14

224 8 0
                                    

  "Signor Mitchell" disse il dirigente di gara "non posso tardare oltre. Sono passati dieci minuti, lei capisce! Non c'è solo sua nipote!"

Clark acconsentì. Aveva ragione. E poi ora che sapeva la verità non avrebbe avuto importanza che Keira vincesse o meno. Era tuttavia ancora incredulo per Will.

"E pensare che mi sono fidato ciecamente..." disse.

"Zio" proruppe Reed "tutti ci siamo fidati. Dappertutto e in tutti i luoghi c'è una mela marcia; chi una spia, chi un malvagio, chi un avaro ecc... Però grazie a Keira lo ha capito in tempo, no?"

Clark sbarrò gli occhi. "Già, hai ragione!" disse. "Ma ora dove sarà?" chiese.

"Mi stupisco anch'io che non ci sia, eppure ci teneva tanto!"

"Signori e signore" disse il dirigente di gara preannunciandola "mi scuso per l'attesa. Ora siamo pronti a cominciare, quindi per la prima gara, i 200 metri ad ostacoli, avanti il numero 1!" ed il numero uno uscì. Conquistò 80 punti poiché fece cadere un ostacolo che comporta 20 punti in meno.

Uscirono pure il numero 2 (60 punti), il numero 3 (100 punti), il numero quattro (40 punti) ed il numero cinque (100 punti).

"Ed ora il numero 6!" esclamò il dirigente, ma il silenzio pervase l'ippodromo. Reed e zio Clark erano spaventati dal fatto che Keira non arrivava e la madre e zia Mary avevano le mani tremanti.

"Il numero 6!" esclamò ancora il dirigente, ma nessuno si presentò.

Tra gli spalti zio Clark intravide il signor Evans. Era attorniato da uomini d'affari ed aveva un sorriso beffardo. Neanche a dirlo guardava proprio Clark dritto negli occhi. A questo punto lo zio capì cos'era successo: per tutto il giorno non aveva visto Will ed ora era sparito il cavallo e sua nipote!

"Maledetto!" disse.

"Se il numero 6 non si presenta sono costretto a dare squalifica per questa gara" disse il dirigente grattandosi la testa.

Ma, come si confà agli eroi, ecco entrare in scena molto maestosamente Keira in sella a Cavallo Selvaggio. "Siamo... il numero 6!" disse affannata.

"Bene, tra due minuti cominciate" si risollevò il dirigente.

"Ehi, cavallino, ce la fai? Non serve che ti sforzi, capito?" disse Keira all'orecchio del suo amico. Per tutta risposta il cavallo alzò la testa e in quel momento Keira avvertì una sensazione di calore nel cuore: Cavallo Selvaggio le aveva detto "facciamolo!".

Gli zii e Jessica intanto stavano per andare dalla ragazza, ma Reed li fermò.

"Ora deve gareggiare. E poi... è già concentrata!"

Come nulla fosse in un minuto Keira fece tutta la gara totalizzando 100 punti meritatissimi. Tutto il pubblico era in subbuglio.

Clark guardò Evans. Ora non sorrideva più e stava per alzarsi quando due agenti lo fermarono e lo ammanettarono. Dissero in seguito di aver fermato prima Will su segnalazione di un vigile poiché questi l'aveva visto investire una ragazza. Will però, che non s'immaginava d'essere arrestato per quello, aveva svuotato subito il sacco senza che glielo chiedessero. Così l'accusa cambiò da "incidente penale civile" a "truffa, inganno, estorsione" e quant'altro.

Nel frattempo Keira doveva sostenere la prova dell'esibizione. Nulla di più semplice, pensò, e difatti così fu. Cavallo Selvaggio si lasciò guidare senza problemi, anzi: ad un certo punto Keira scese ed il cavallo fece un suo numero, una sua esibizione. Fu talmente bello, talmente vero, che tutti risero e piansero di commozione.

Era fatta, Keira aveva 150 punti. Ma era solo terza. Quelli prima di lei, sebbene avessero lo stesso 150 punti, venivano prima per numero. Difatti c'erano il 3 ed il 5.

Tutto stava nella gara dei barili. Anche lì Cavallo Selvaggio non se la cavava affatto male, ma era tutto appeso ad un filo.

Durante la pausa fu messa al corrente dell'arresto di Will del signor Evans il che le alleggerì il cuore. La madre Jessica si complimentò, la ricoprì di scuse e di complimenti e di "sono fiera di te!". Per la prima volta Keira sentiva che sua madre le voleva davvero bene e che parlava con il cuore. Zia Mary le diede da bere e da mangiare, mentre Reed diede da bere e da mangiare al cavallo che, povero, ne aveva passate di tutti i colori.

"Sono in tanti a volerti, eh?" gli disse. Il cavallo per risposta lo leccò su una guancia.

"Bé? Che ti prende?" si sorprese il ragazzo per un tale comportamento che il cavallo non aveva mai fatto prima con lui.

"Come va?" chiese Keira arrivandogli alle spalle. Reed sussultò.

"Faccio così spavento?" chiese lei sorridendo.

"No, che scherzi? E' solo che non t'aspettavo!" disse imbarazzato. Si grattò la nuca per un istante, poi alzò gli occhi su Keira, la prese e la baciò, quindi arrossì totalmente.

"Che hai? Sei tutto rosso! ...Stai male?" si preoccupò lei.

"...No" rispose Reed "mai stato meglio" disse. Mica le poteva dire che la voleva sposare, no? Non lì, almeno non adesso.

Keira venne chiamata per la gara dei barili e come si disse eccelse al primo giro. Il secondo giro però le creò un po' di difficoltà: il cavallo era stanco e così anche lei, quindi non erano così veloci come speravano. Tuttavia si sintonizzarono col cuore e si dissero di stringere i denti; Cavallo Selvaggio accelerò di colpo e mantenne quell'andatura sparata fino alla fine. Questa gara non andava per posizione di numeri come le precedenti, bensì per tempo. Fecero due giri perfetti, ma Keira si accorse che stavano troppo incollati col tempo del numero 10. Era arrivato il momento della verità.

"Bene gente" si affacciò il dirigente "è il momento delle premiazioni: al terzo posto, con il premio di 1500 dollari si piazza il numero... 3! Al secondo posto, per 3000 dollari, si piazza il numero... 10!" era logico. Chi era il primo? Era lei davvero? Ma ce n'erano altri che lei non aveva neppure badato, di cui non aveva guardato il tempo dell'ultima gara.

"Al primo posto, con un milione di dollari, un equipaggiamento per monta da cavalli ed il trofeo, si piazza con 350 punti ed un tempo di terza gara di 2 minuti e 45 secondi netti il numero..." e calò il silenzio "il numero...6!" esclamò infine il dirigente.

Keira gioì come non mai e sfrecciò con Cavallo Selvaggio per tutto l'ippodromo, poi scese da cavallo, ritirò i premi e andò dai suoi cari.

"Che bello!" esclamò zia Mery super agitata per la cosa.

"Complimenti nipote!" disse zio Clark. "E chi te lo leva più il cavallo!"

"Ecco zio" disse Keira "mi dispiace, ma io..."

"No, hai fatto bene. Non mi preoccupavo abbastanza di lui, mentre invece ci voleva chi lo badasse a dovere" disse comprensivamente lo zio.

Keira notò che sua madre stava in disparte. "Mamma...?" disse titubante.

Jessica si voltò. Stava piangendo di gioia.

"Scusa! Scusami figlia mia! Sei stata fantastica, davvero!" disse e madre e figlia si abbracciarono.

"Scusate gente, che ne dite di andare a casa? Keira deve cambiarsi, sarà anche stanca, no? E poi... io ho fame!" disse Reed e a fianco a lui comparve Cavallo Selvaggio che nitrì.

"Che ha detto?" chiese Jessica alla figlia.

"Che anche lui ha fame!" rispose Keira e rise.

D'un tratto Jessica vide Reed osservarla e le venne un lampo di genio: il giovane le aveva detto che avrebbe chiesto a Keira di sposarla a tavola quella sera e che, se avesse pure vinto, la sorpresa e la gioia sarebbero triplicate. Jessica aveva acconsentito.

"Ah, Reed ha ragione! Via, tutti a casa!" ordinò.

CAVALLO SELVAGGIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora