Capitolo 4

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Mercoledì era arrivato. Avevo passato tre giorni a farmi film mentali sull'appuntamento e quel giorno era già arrivato. Come vola il tempo! Nel frattempo non avevo ancora detto a mia mamma che sarei uscita con un ragazzo. io e lei siamo sempre state come due amiche e ci siamo sempre dette tutto.
"ciao Sofi, come stai?"
"ciao mamma, sto bene grazie. Quando sono libera esco con Emma. Poi sto prendendo ancora lezioni di chitarra. E tu?"
"tutto bene. Insomma, ti trovi bene a Berlino?"
"si. il primo giorno ero un po' spaesata, ma poi mi sono ambientata subito. ah e poi ti devo dire una cosa importante..."
"dimmi tutto"
"sta sera uscirò con un ragazzo..."
"wow, fantastico! Non per essere pignola, ma non eri tu quella che aveva detto 'basta per un po' con i ragazzi' ?"
"si, ma... diciamo che ho voluto dare uno strappo alla regola"
"lo conosci dal vivo?"
"si, certo, è il mio insegnante di musica..."
"cooosa? e quanti anni ha?"
"tranquilla, ha la mia età. Emma lo conosce da quando era piccola e mi ha parlato molto su di lui"
"va bene dai, mi fido. Allora adesso ti saluto, devo uscire. Ci setiamo, un abbraccio! Ah, e fai la brava sta sera eh!"
"Si... sono sempre brava... comunque grazie anche a te!"
Il pomeriggio andai a fare shopping e tornai a casa un po' prima perché volevo riposarmi e poi dovevo prepararmi per la sera. Tornata a casa mi misi sul divano a guardare un film e mi addormentai. Ad un certo punto squillò il telefono...
"Pronto?" Risposi sbadigliando
"Ciao Sofi sono Alvaro"
"Oddio scusami, è che stavo dormendo. Poi ho preso il telefono senza guardare chi fosse" risposi ridendo.
"Ops, scusami se ti ho svegliata"
"Ma no figurati, tanto mi sarei dovuta svegliare prima o poi"
"Comunque volevo dirti che sta sera passo a prenderti io come dicevamo sabato, ma per che ora passo?"
"Facciamo  verso le sette? Per te va bene?"
"Si, va benissimo. Allora a stasera"
"A stasera"
Restai ancora un po' sul divano poi andai a prepararmi: il vestito che avevo comprato con Emma, solite scarpe con il tacco capelli sciolti e mossi e ovviamente non potevano mancare gli occhiali da vista.
Proprio mentre mettevo il lucida labbra Alvaro mi inviò un messaggio: "Sofi sono sotto casa... ti aspetto💋"
Stavo uscendo di casa ed ero agitatissima, più di sabato scorso!
"Ciao Alvy" lo salutai entrando in macchina.
"Ciao Sofi tutto bene?"
"Si si e tu?"
"Tutto bene"
"Ma allora dov'è che andiamo? Non me lo hai ancora detto"
"Vedrai quando arriviamo"
"Mi metti ansia!" risposi ridendo.
"Tranquilla"
Nel tragitto stavamo chiacchierando un po' delle solite cose, quando finalmente arrivammo. Era un ristorante favoloso e a mio avviso molto romantico, poi all'interno c'era un panorama stupendo, si vedeva la città completamente illuminata. Rispecchiava proprio i suoi gusti.
"Wow, ma che bel posto!" Dissi guardandomi intorno.
"Menomale, ho fatto la scelta giusta" mi rispose sorridendo. Amo il suo sorriso, solo a guardarlo mi sento meglio.
Dopo cena andammo a fare una passeggiata nei dintorni. Era un po' isolato, ma si stava benissimo e poi essendo una sera d'estate non era ancora buio.
"Sei mai stata prima in Germania? " mi chiese.
"Si certo, ci sono stata un sacco di volte, soprattutto quando ero piccola durante le vacanze estive. Certo, ora che ci sono venuta a vivere un po' è difficile... qui è tutto diverso, però piano piano mi sto ambientando."
"Capisco. Anche io quando ho lasciato Barcellona per venire qui ero un po' spaesato. Anzi molto, perché non c'ero mai stato prima, ma alla fine nell'arco di pochi giorni mi sentivo già a casa." Mi rispose. "Poi non ti dico quando sono stato a Tokyo... è stato ancora più complicato, la è tutto completamente diverso... anzi più che diverso direi strano" rispose ridendo.
"Eh si, Tokyo lo è ancora di più, ci sono stata una volta. Mi è piaciuto ma non ci andrei mai a vivere."
Dopodiché ci furono due minuti di silenzio.
"Sai una cosa?" Mi disse.
"Che cosa?"
"Credo proprio di essermi innamorato" in quel momento iniziavo a preoccuparmi e pensavo <e se non fossi io? Poi ci starei male per l'ennesima volta...>
"Davvero?" Risposi sistemandomi i capelli.
"Si. Ti faccio una breve descrizione, magari la conosci: è molto bella, ha uno sguardo che mi fa impazzire e ogni volta che la guardo si morde sempre il labbro inferiore. È appassionata di musica e suona la chitarra. Poi ha i capelli e gli occhi marroni."
"Non saprei... prova a darmi qualche altro indizio."
"Va bene... porta gli occhiali ed è qui con me, ti somiglia molto e si chiama Sofia come te." mi guardai intorno e in effetti non c'era nessuno, a parte un vecchietto che stava passeggiando con il cane.
"Ehm, non saprei, dimmelo tu..."
"Lo so che hai capito, comunque te lo dico io, sei tu."
"I... io? Quindi stai dicendo che..."
"Ti amo"
"Veramente?"
"Ti sembro uno che scherza? Il problema è che non so se questo sentimento è reciproco..."
"Vuoi sapere se mi piaci?"
"Si..."
"No... sono innamorata persa di te. "
"Wow, quindi direi che la cosa è reciproca" mi rispose sorridendo. Ad un certo punto le nostre labbra si persero in un dolcissimo bacio. Un momento di quella serata che mi ha fatto morire dalle risate, è stato quando ci stavamo baciando: passò una signora anziana con credo sua nipote che si fermò davanti a noi interrompendoci...
"Scusate, vi sembra questo il posto giusto per baciarvi come se non ci fosse un domani?" Ci disse arrabbiata.
"Ma perché, mi scusi, non le sembra una cosa normale il fatto del bacio? E poi cosa gliene importa?" Rispose Alvaro.
"No sai, sono qui con la bambina e non mi sembra una scena adeguata!"
"Ma secondo lei, noi potevamo sapere che sarebbe passata qua con la bambina?" Rispose sempre Alvaro.
"Siete dei gran maleducati!" Ci disse mentre se ne andava.
"Ma si potrà?" Disse Alvaro ridendo.
"Noi maleducati? ma sarà lei quella maleducata!" stavo ridendo come non avevo mai fatto.
Dopo questa splendida serata (in parte rovinata dalla vecchietta) passata insieme, mi accompagnò a casa.
"È stato bello uscire con te. Usciremo di nuovo vero?" mi chiese Alvaro.
"Certo. Anche a me è piaciuto. Allora ci vediamo venerdì"
"Ciao bellissima, a venerdì" mi disse dandomi un bacio sulla guancia.

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