capitolo 1: Nascita

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"Benvenuti su Role, qui ogni cosa è possibile e qualsiasi Sia il tuo personaggio, avrà la sua storia", questo è quello che la voce robotica, di stampo femminile, annuncia ogni qualvolta che qualcuno fa login su Role.net, ma io, questo ancora lo sapevo, ero appena nato..

Il pavimento è freddo.
L'aria è fredda.
La macchina che mi ha scansionato, donandomi la vita, mi ha lasciato inerme al suolo, dove giaccio in posizione fetale. Fà freddo. "Scanner", annuncia una voce robotica, stavolta il timbro vocale non è riconoscibile.
"Tu ti chiami Derex", dice la voce, "hai 16 anni, sei alto 1m & 67 cm, pesi 65 Kili, il tuo corpo è blu e ti piace giocare a pallone".

Io non capisco.
Mi guardo in torno alla ricerca di un punto di riferimento. Mi ritrovo in una stanza dalla forma cubica, dalle dimensioni enormi; tutto è incredibilmente luminoso, quasi doloroso da guardare e il fatto che l'ambiente sia tendente al bianco non aiuta certamente.

"Questo è Maxwell, il tuo creatore", continua la voce, mostrando il volto di quello che solo dopo avrei saputo definire "essere umano", in tal modo da ricoprire tutte le pareti dell'ambiente, proiettando il volto di quest'ultimo in maniera quasi intimidatoria.. poi tutto tace: la voce si arresta e la stanza, si apre, indicando un lungo corridoio. Il pavimento si riempie di frecce a loro volta bianche ma definite da contorni arancioni e indicano tutte la medesima direzione. Incuriosito ma un po insicuro, decido di farmi avanti e mi incammino verso la porta, non so cosa mi aspetta, ma spero vivamente che Mi piaccia, perché ora come ora l'unico sentimento che la mia mente riesce a partorire è l'ansia.

Faccio il mio ingresso nel corridoio.
È semplicemente la cosa migliore che potesse capitarmi: una vera e propria Fuga, da quell'ambiente così luminoso, inquietantemente vasto e irritante.. e dannatamente freddo! Qui l'aria È calda.. l'ambiente È angusto, proprio come piace a me e il colore nero dell'arredo mi tranquillizza.

Al termine del corridoio c'è un altra porta luminosa. Ho paura... poi capisco che non posso andare altrimenti. .
Ansimo.. respiro... e infine

La apro.

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