Giorno 11

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Accasciandosi contro la liscia corteccia di un faggio, MC constatò con amarezza quanto la sua forza di volontà fosse scarsa: avrebbe voluto mettere quanta più distanza tra lei e quella baita, correndo tra gli alberi fino a perdersi nel bosco circostante, ma era ben consapevole del fatto che se si trovavano lì, era solo per proteggerla da quella persona che, insieme a Saeran, aveva distrutto la sua vita, o quantomeno, i ricordi di essa.

Era spaventoso come la razionalità della ragazza, a volte, fosse più imprevedibile degli istinti indotti dalla tossina che Saeran le aveva iniettato per salvarle la vita. Infatti MC non fu affatto sorpresa quando si accorse che la sua "fuga" si era arrestata al primo degli alberi che circondavano la piccola radura in cui sorgeva la baita.

Quando percepì il fresco del sottobosco attraverso la stoffa della sua gonna, MC iniziò a singhiozzare disperatamente abbracciando le proprie ginocchia: troppe domande rimanevano senza una risposta certa e il racconto di Saeran non aveva fatto altro che aumentare i suoi dubbi: non metteva in discussione il fatto che gli avvenimenti degli ultimi giorni si fossero svolti come Saeran li aveva raccontati sotto lo sguardo vigile del fratello, bensì il problema principale rimaneva sempre il groviglio di emozioni che si scatenava quando il ragazzo entrava anche semplicemente nei suoi pensieri, lasciandosi dietro solo macerie e confusione nella mente già provata di MC.

Quando le lacrime terminarono, la ragazza sollevò cauta la testa per assicurarsi di essere sola ed iniziò ad osservare la natura che la circondava, cercando di distogliere la mente da ciò che la turbava e lasciandosi accarezzare il volto dalla leggera brezza proveniente dal bosco. Ma nemmeno i suoni rilassanti emanati dal sottobosco riuscivano a lenire le bruciature lasciate dalla cocente verità che Saeran le aveva proposto non più di un'ora prima.

MC sapeva che una decisione andava presa nel minor tempo possibile, ma non riusciva a smettere di interrogarsi sulle reali motivazioni che si celavano dietro alla sua amnesia: aveva veramente dimenticato tutto a causa dei traumi vissuti o i ricordi erano semplicemente spariti per poter appagare l'istinto morboso che la trascinava inesorabilmente verso Saeran?

Anche solo pensare alla seconda ipotesi la faceva sempre rabbrividire: avrebbe davvero potuto cancellare dalla memoria una vita intera per amare una persona che ti ha trascinato nel suo desolato baratro di follia?

Schiacciata dal peso di tali domande, la ragazza sospirò, appoggiando la testa al tronco del faggio che la sorreggeva ormai da un paio d'ore, e chiuse gli occhi per trovare la tanta agognata tranquillità.

Quando le sue spalle erano sul punto di sciogliersi completamente, abbandonandosi al sostegno della liscia corteccia, MC sentì la porta della baita aprirsi e poi udì chiaramente il fruscio dei passi avvicinarsi a lei. Presa alla sprovvista, la ragazza riportò le ginocchia al petto e le abbracciò, richiudendosi come un riccio senza spine, completamente indifeso.

Saeran la raggiunse ai piedi dell'albero e si avvicinò esitante, consapevole di trovarsi vicino a uno scricciolo di ragazza, pronta a volarsene via al primo segno di pericolo.
《Ehm... MC?》 Chiamò, vedendola china con la faccia premuta contro le ginocchia tirate al petto. La ragazza non rispose e Saeran continuò incerto nella speranza di ottenere un piccola reazione 《Ehi, MC, io... io non so proprio cosa dirti. È la prima volta che mi ritrovo senza parole in questo modo, ma d'altronde è anche la prima volta che mi sento così, quindi... beh, ti prego di non farci caso, ecco...》 la voce del ragazzo si spense nel silenzio del boschetto, mentre MC sembrava intangibile all'assalto delle sue parole.

Vedendo che ancora non rispondeva, Saeran proseguì, sempre più timidamente, convinto in cuor suo che la decisione di parlare a MC, suggerita dal fratello -o meglio, lasciata intendere minacciosamente-, non fosse stata la scelta migliore: 《Senti, sono d'accordo con te: quello che ti ho fatto è davvero imperdonabile e mi sentirei più che onorato se riuscissi a rivolgermi ancora la parola, fosse anche solo per maledirmi, ora che sei a conoscenza dell'intera verità. Non ho il coraggio per chiederti di perdonarmi: sarebbe troppo, anche se i miei torti fossero la metà di quello che sono; eppure sento di doverti fare questo discorso, per onestà, perché voglio che tra noi le cose siano trasparenti e infine perché, umanamente, non posso impedirmi di sperare e di... di amarti.》

The Mystic Messenger Saga: Un improvviso brutto epilogoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora