Attimi di te

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"Ragazzo ti voglio presentare mia figlia Cassandra. Sai ha la tua stessa età e sfortunatamente non ha ancora trovato il suo mate. Scommetto che andrete molto d'accordo dopo tutto lei nonostante la giovane età e di una rara bellezza " dice L'Alpha del branco Blackshadows. Oggi stanno tirando un po' troppo la corda con me. Prima il suo Beta e ora cerca di appiopparmi sua figlia come compagna, non so chi si creda di essere, ma ha decisamente bisogno di una lezione.
Ok, no
Fermo Blaez cosa farebbe qualcuno più maturo di te?
Sicuramente qualcosa di più saggio.
"Ne sarei onorato, ma temo di non potermi assentare ancora a lungo dal fianco della mia compagna, quindi se volete scusarmi" dico per poi dargli le spalle.
Ma che si fottano tutti, ora il capo sono io, no?
"oh, un ultima cosa" mi avvicino con lentezza fino arrivare a una decina di centimetri dal suo orecchio in modo che possa sentire solo lui " un' altra scenata come quella del suo Beta di stamattina e non sarò così clemente da lasciare in vita nessuno del suo branco nei mie territori" dico lasciandogli una pacca sulla spalla.
Vedo lampi di furore nei suoi occhi e sorrido vittorioso "ora si goda la festa"
Emma sta parlando con mio padre, è bellissima con i suoi lunghi capelli biondi che le ricadono sulle spalle e quel sorriso che è in grado di riscaldare i rigidi inverni.
Le faccio scivolare una mano sul fianco fino a raggiungere il ventre piatto e la attraggo a me in un gesto delicato facendo scontrare il mio petto con la sua schiena. Appoggio la testa sulla sua spalla e lei si volta per sorridermi e baciarmi sul naso.
"Salve Alpha" dice con serietà anche se nei suoi occhi leggo il divertimento
"Luna" rispondo
Sento un colpetto di tosse.
Mio padre ci guarda e credo che ci sia una vena di tristezza in lui che non sparirà mai
"Stavo giusto facendo due chiacchiere con la tua bellissima compagna. È una ragazza d'oro sei davvero fortunato" dice dandomi una pacca sulla spalla
"Io glielo dico sempre " ribatte lei
"Vi lascio da soli, Blaez congratulazioni" dice per andare a raggiungere mia sorella che si accarezza il ventre mentre parla con una donna
"Allora?" Chiede
"Allora?" Domando di nuovo io, non so davvero cosa dirle, sa come mi sento.
"Stai soffrendo?" Chiede
"Ora?" Ribatto
"Sono settimane che soffri, siamo legati io e te." Mi ricorda "intendo dire quanto soffri da uno a dieci in questa situazione" dice, bene facciamo una passeggiata sulla via dei sentimenti
"100, su una scala da 1 a 10, sto male 100. " mette un dito sulla mia bocca e si guarda attorno, seguendo il suo sguardo noto due ragazze e un ragazzo abbastanza vicini che ci osservano
"Balla con me" dice
"Ora?" Che cosa vuole fare?
"Sì, ora, è un ordine" dice seria prendendo la mia mano e trascinandomi al centro della sala.
Tutti ci guardano, lei fa segno all'orchestra d'archi al bordo della sala e loro iniziano a suonare.
"Parla" dice
"Bella e furba" sussurro mordendole il lobo
"Nessuno ti sentirà"
"Nessuno mi sentirà anche se darò fiato alla bocca"
"Io sì" dice guardandomi negli occhi, quegli occhi azzurri come il cielo limpido, che però nascondono i tormenti di una vita intera.
"Tu sì" le sorrido e premo le mie labbra contro le sue.
"Non parliamo di niente,ok? Solo per questa canzone, ti va? Per pochi minuti fingiamo di essere solo tu e io. " dico nella speranza che accetti
Lei annuisce e si stringe a me mentre balliamo. Quando la faccio ruotare su se stessa anche altre coppie iniziano a danzare intorno a noi.
Pensare che tutto questo è merito suo. Oh, Emma, cosa ho fatto per meritarti. Da quando ho scoperto che lei è la mia compagna ne abbiamo passate tante. L'ho ferita e fatta a pezzi e lei mi è rimasto accanto. Quando mio fratello è morto lei era lì e tenere insieme i cocci di quello che rimaneva di questo lupo. Quando sia Alexis che Litea mi hanno abbandonato lei è rimasta con me.
E ora sono l'unico che ha l'onore di poterla stringere tra le braccia.
La faccio girare di nuovo su se stessa muovendomi al ritmo della musica
"Non sapevo che ballassi. Dove hai imparato?" Chiede
"Facciamo passi avanti nel conoscerci" rispondi evitando la domanda.
"Con me non funziona" dice alzando un sopracciglio. La prendo e le faccio fare un casquet. I capelli le svolazzano liberi dietro il volto, la vedo ridacchiare. Sono questi i momenti che amo di più.
Quelli in cui possiamo essere semplicemente noi.
"Avrò pur bisogno mi mantenere qualche segreto altrimenti perderei tutto il mio fascino" dico lanciandole uno sguardo lussurioso
"E io che credevo che fossi un libro aperto" dice facendomi l'occhiolino.
La canzone finisce e lei si sta allontanando, ma io la afferro per i fianchi ancora la centro della pista. Lascio scorrere le mani sulla vita sottile e metto le labbra a pochi millimetri dal suo orecchio.
"Nella nostra anima si nascondo i demoni per cui proviamo più vergogna. Sono sepolti in profondità, difficili da scovare, ma tutti li abbiamo. Forse un giorno conosceremo l'uno i demoni dell'altro." Un ultimo bacio prima di volatami e andare via
Ho bisogno di rimanere da solo.
Cammino veloce verso l'uscita sentendo i suoi occhi sulla nuca. 
Ma non mi volto.
Sento la porta sbattere alle mie spalle e i rumori ovattati della sala.
Continuo a camminare lungo il corridoio. Osservo le pareti tutte uguali, le porte tutte uguali, i tappeti tutti uguali, le finestre tutte uguali.
Tutto è uguale eppure tutto e cambiato.
La sala della musica è aperta e io so esattamente chi vi è dentro.
"Credevo che non volessi più venire qui" dico, è girata di spalle e accarezza i tasti con le dita senza suonarli.
"Lo credevo anche io, ma a quanto pare la musica ha un richiamo troppo forte per non essere udito." Sussurra premendo su un Do e poi si un Re.
"Da quanto non suoni?" Per lei la musica era come la vita e ora sono convinto che le abbia abbandonati entrambe.
"Da un po' " risponde voltandosi e appoggiando la schiena al piano.
"Definisci un po' " cammino fino ad arrivare accanto e mi metto nella sua stessa posizione.
"Credo che l'ultima volta sia stata il giorno del suo funerale" sospira "avevo bisogno di sfogare il mio dolore. Rivivevo tutto, nota dopo nota, lo vedevo accanto a me mentre suonavo. Semplicemente chiudevo gli occhi e lui era lì. Ma poi la melodia finiva e io ritornavo alla realtà e io ero sola.
L'indomani non sono riuscita ad avvicinarmi nemmeno a uno spartito"
Dice tutto d'un fiato.
"Non sei mai stata sola sorella "
Lei non lo è mai stata, ha sempre avuto me e io le stato sempre accanto qualunque scelta faccia.
Lei non mi guarda nemmeno e fa vagare lo sguardo lungo la stanza fono a giungere alla parete delle foto.
Diventa di ghiaccio.
Litea ha fatto appendere le foto di Demon accanto a quelle di quando eravamo piccoli.
C'è ne una dove è su una moto di quando aveva 17 o 18 anni massimo, in altra e in posa vestito elegante il giorno che è diventato Alpha. In quella dopo ci siamo io, lui è Litea e il suo compagno, era una delle poche volte che usciva dal suo ufficio per svagarsi. Ma sono certo che la sua preferita sia l'ultima. Fa scorrere le dita lungo la cornice con delicatezza e poi passa all'immagine accarezzandola con le dita.
La foto ritrae Alexis e Demon davanti alla cascata, credo che quello fosse il loro posto speciale. Lui la abbraccia da dietro e lei volta il viso, si guardano intensamente negli occhi. Percepisci quanto si amassero solo a guardarli.
"Credo che questa debba tenerla tu" dico
"No" risponde scuotendo la testa
"Perché?" Chiedo
"Non sarà una foto a riportarlo da me. È giusto che stia qui accanto a tua madre" risponde
La abbraccio e le lascio un bacio sulla nuca.
"Alexis?" Chiedo preoccupato
"Dimmi"
"Posso chiederti un favore?"
"Tutto quello che desideri oggi è il tuo giorno"
D'accordo forse è un colpo basso, ma ne abbiamo bisogno entrambi
"Suoneresti per me" i suoi occhi si fanno lucidi
"Blaez io..." sbuffa "sì certo per te farei questo e altro "
Ci sediamo l'uno accanto all'altro sullo sgabello e lei con mani tremanti si appoggia sui tasti
"Pensa a qualcosa di bello"  dico
"Stavolta ti assicuro che quando aprirai gli occhi non sarai da sola, ma ci sarò io accanto a te" sorride e inizia a suonare.
Non credevo che ricordasse ancora questa canzone. "In love with the moon soon"
La aveva scritta mia madre per mio padre a quanto pare la ha imparata a memoria non sta usando nemmeno lo spartito.
Quando si ferma apre gli occhi e si volta verso di me. Le lacrime le scivolano lungo il volto.
"Perfetta come sempre" dice
Ci abbracciamo per lunghi attimi, il silenzio tra noi non porta mai imbarazzo.
"Ti va di tornare di là?" Chiedo conoscendo già la risposta
"No, non credo di essere la benvenuta" ringhio forte
"Castrerò e farò mangiare le palle a quell'idiota non ti preoccupare"
Le ride divertita
"È propio vero che sei il mio angelo biondo" dice, non capisco a cosa si riferisca.
"Lascia perdere non è solo per lui"
"Allora perché?" Chiedo mettendo le mani in tasca e alzandomi
"Lo vedi come mi guardano tutti"
Lo ha notato anche lei, speravo veramente non lo facesse, ma è sempre stata un tipo intelligente.
"Alexis..." mi interrompe
"Pensano che io sia una traditrice, che la sua morte sia colpa mia. Non credo di potergli dare ogni torto"
"Nulla di quello che è successo e mai stato colpa tua, per ognuno di noi giunge un tempo. La sabbia nella clessidra scorre e quando non c'è ne più è arrivato il momento di ricongiungersi agli antenati."
Le sorrido, credo che affrontare così la morte sia più semplice per tutti.
"Stai diventando più saggio di lupetto." Ridacchio
"Vieni mi devi ancora un ballo"
"No, credo che resterò ancora un po' a suonare prima di andare via."
Divento di ghiaccio
"Sei appena arrivata"
Le abbassa lo sguardo dispiaciuta
"È per la sanguisuga ?"
"Blaez" dice, credo di averla offesa, perché parlo sempre a vanvera
"Ok scusa il vampiro"
"No so se posso parlare di una cosa del genere con te" dice in imbarazzo
"Non c'è nulla di male, dobbiamo superarlo tutti e io sono felice che tu abbia trovato di nuovo l'amore, anche se con quel cubetto di ghiaccio"
Fingo di tremare al pensiero
"Vieni qui" dice abbracciandomi
"Prometti che non andrai senza dirmi niente?"
"Ti devo un ballo ricordi" sorridiamo entrambi, dopotutto siamo ancora gli stessi, o almeno credo.
"Torna da Emma e dagli altri ti staranno cercando" ha ragione credo di aver perso la cognizione del tempo
Mi avvio verso la porta
"Ricorda che hai promesso"
"Sempre" sussurra lei
Mentre sto per tornare in sala vedo fuori nel portico mia sorella Litea e Emma e ne approfitto per fare un po' l'idiota, sono un Alpha non un vecchietto.
"Mie belle pulzelle, posso chiedere cosa ammirate con tanto interesse o forse semplicemente eravate perse nel pensiero della mia bellezza?
Credo che la seconda sia la più probabile." Sorrido
"Sei un idiota" dice Litea
"Hei guarda che parli con l'Alpha" le dico in tono scherzoso. Vedo Emma trattenere una risata
"Mi sa che ti sei montato un po' troppo la testa. Chissà cosa ne penserebbe Emma se le raccontassi di quella volta in cui avevi quatto anni e durante un temporale..."
"Taci ti prego!" Urlo, meglio non uscire quel ricordo imbarazzante.
"Nemmeno il tempo Alpha"
A quel punto lei ed Emma scoppiano a ridere con sguardo complice, sono davvero falò e che vadano d'accordo.
Il nostro tempo passa veloce. I rumori della festa si attenuano, ma noi non c'è ne preoccupiamo. Quando ormai la Luna è alta nel cielo anche Teleryn e Alexis ci raggiungono.
Manca solo lui.
Non è con noi eppure è sempre accanto a noi.
Amo questi momenti, attimi che vorrei che durassero per sempre.
Attimi delle persone che amo.
Sfuggono tra le dita come granelli di sabbia, ma restano una parte di te anche se tu non lo sai.

Ciao a tutti!
Eccomi qui con un nuovo capitolo per la vostra felicità.
Cosa ne pensate?
Il nostro angelo biondo sta crescendo?
Voi come lo immaginate?
Se il capitolo vi è piaciuto votate e commentate grazie.

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