Kiran

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Tristezza.
È un lungo e lento tunnel della   tristezza quello che mi ha ingoiato.
È una compagna costante, anche nei rari momenti di felicità. È lì con me sempre pronta ad attirarmi tra le sue fredde braccia. Almeno lei non ha deciso si abbandonarmi. Che scherzo della vita.
Oggi mia sorella di trasferirà. Ha deciso di lasciare il branco, vuole che suo figlio abbia una vita normale rispetto a quella che abbiamo avuto noi. Per quanto possa essere normale la vita di un bambino per un quarto fata e due quarti lupo.
Credo che in realtà a spingerla sia il fatto che tutto in questo posto grida il nome di Demon. A volte mi aspetto che sbuchi l'angolo e mi rimproveri per una delle mie cavolate, oppure che insegua Alexis nei corridoi giocosamente. Lo vedo sempre, so che non è possibile. Strofino gli occhi con i palmi delle mani.
Penso che una corsetta mi possa fare bene e poi ho bisogno di parlare con qualcuno. Tutta questa situazione... quello che succede negli altri branchi...
Mi vesto con un pantaloncino da basket e le scarpe da ginnastica  e lascio un bigliettino sul comodino a Emma per avvertirla che starò fuori per un po'. Ormai è autunno e qui inizia a fare veramente freddo, fortuna voglia che noi lupi abbiamo la pelle dura. Passo per le cucine dove sono tutti già a lavoro per preparare la colazione.
La prima a notarmi e Adelaide che mi sorride e piega il capo in segno di rispetto.
"Buongiorno Alpha, come mai sveglio così presto? Desidera che le prepari ora la colazione?" Chiede. Adelaide è qui da moltissimi anni, da quando a trovato il suo compagno nel nostro branco e si è trasferita dalla Germania del Nord.
Lui perse la vita nel combattimento con i vampiri dì Göran , ma lei è rimasta, ormai questa è casa sua. In passato era una donna dolcissima e affabile con cui tutti andavano d'accordo, ma il suo cuore si è spezzato e questo la rende scontrosa. Speso non va d'accordo con gli Omega e lei è Alexis... meglio non parlare del suo rapporto con Alexis. Vorrei poter dire che non la capisco, ma ho visto quali effetti ha perdere il proprio compagno. C'è chi si isola e chi prova rabbia, ma ne rimane comunque distrutto dentro.
"Grazie, ma no grazie. Sto uscendo e non credo che tornerò per la colazione, in mia assenza coordina tutto Emma, quindi risponderai a lei " dico serio
"Mi raccomando di controllare personalmente il pasto di mia sorella" dico facendo riferimento alla dieta che segue per la gravidanza. Arrivo sull'uscio della porta e mi giro un ultima volta
"Oh, Adelaide un ultima cosa " dico attirando la sua attenzione
" Alexi oggi farà colazione con noi, quindi sei pregata di non irritarla in nessun modo specialmente facendole trovare della carne nel piatto, sono stato chiaro? Non voglio litigi e non voglio che lei si stressi ulteriormente."
Lei annuisce e vedo un ombra di dolore nel suo sguardo, credo che lei sappia meglio di tutti cosa sta provando
" certo sarà fatto" dopo averla salutata esco in giardino, tutto è ancora deserto per fortuna.
Rimango umano durante la corsa in mezzo al bosco, saltando radici e schivando rami bassi finché non raggiungo la cascata.
Demon amava questo posto. Salgo sulla colina dalla quale scende l'acqua. In cima sotto un albero c'è la sua tomba. Non abbiamo neanche potuto seppellire il suo corpo. Mi inginocchio davanti alla lapide e controllo che non ci sia nessuno bei paraggi.
"Ciao Demon" sospiro "senza di te qui sta andando tutto a puttane sai?" Mi strofino nervosamente le mani sul pantaloncino
"Certo che non lo sai, dopo tutto sei morto" già è morto, credo che molti preferiscano credere che ora è in un posto migliore, ma la è realtà. "Almeno non sei costretto a sopportare tutto questo. Siamo nei guai Dem e io non sono in grado di salvare tutti. Tu come facevi? Eri sempre perfetto così a tuo agio nei panni del l'eroe." Mi Poggio con la schiena sulla lapide e strappo qualche ciocca d'erba passandomela tra le dita.
"Lei sta bene. Le manchi, so che crede che la tua morte sia colpa sua, ma anche tu le diresti che non è così. Credo andare avanti. Certo preferirei qualcun altro, ma non credo che quella sanguisuga le farà del male. Non ti preoccupare se dovesse succedere gli farò mangiare le palle anche da parte tua.
Poi c'è Emma.
Oh... Emma. È fantastica.
La amo da morire, ma ancora non glielo detto. Credo che la terrorizzerebbe. Si mostra così forte davanti a tutti, ma in realtà è fragile come il più bello dei fiori. Sto diventando pazzo. L'unico mio desiderio è che sia al sicuro e che sia felice. Vorrei che tutto il casinò non fosse mai successo. Non parlo di Alexis e la sua folle famiglia di streghe assetate di potere. Questo continuo combattere è iniziato quando lei è morta. Continuo a chiedermi cosa sarebbe successo se fossimo cresciuti con una madre; forse nostro padre non ci avrebbe lasciato a noi stessi, tu non saresti dovuto diventare responsabile così in fretta, Alexis non avrebbe conosciuto Arian, e tu saresti ancora vivo. Sono ipotesi. E sono irrealizzabili."
Rimango a guardare il sole che tramonta e ad ascoltare il rumore delle cascate. Quando ormai è buio è tempo di tornare al branco è di affrontare la vita reale.
La strada in forma di lupo è breve.
In giardino non c'è quasi nessuno: i cuccioli staranno cenando con le loro famiglie, le guardie si saranno dat il cambio e ora staranno riposando, mia sorella starà preparando gli ultimi bagagli prima di andarsene. Salgo fino in camera mia e mi ritrasformo appena arrivato in bagno. Mi infilo sotto la doccia e mi godo un po' di calore. Esco con solo un asciugamano in vita e mi affaccio alla finestra dove scorgo l'auto già pronta e Teleryn che carica dei pacchi.
Non sono pronto per lasciare andare un altro membro della mia famiglia. Mi vesto con lentezza e scendo nella sala mensa per unirmi alla cena. Quando entrò nella sala cala il silenzio è tutti si alzano per rispetto.
Credo che ci dovrò fare l'abitudine.
Faccioni cenno a tutti di accomodarsi e raggiungo il tavolo riservato all'Alpha.
Simone e Alexis chiacchierano allegramente in italiano, mentre Daniel parla con Litea e Teleryn ascolta soggiogato da lei.
Emma è seduta a destra del capotavola. Splende di luce propria. I capelli biondi raccolti in una coda disordinata e jeans e maglietta. La tipica divisa da casa la domenica mattina. Solo che lei è bellissima anche così.
Le sfiorò il collo con le dita e lei in risposta rabbrividisce al mio tocco senza però sottrarsi. Lascio scorrere le dita lungo il suo braccio fino a raggiungere la sua mano che prendo tra le mie e porto alla mia bocca dove deposito  un bacio a fior di pelle. Sorride raggiante mostrando i denti candidi e perfetti, ma nei suoi occhi leggo un ombra di tristezza. A quanto pare non sono il solo a soffrire. Forse non lo sono mai stato, ma non me ne sono reso conto per troppo tempo.
"Dove sei stato?" Chiede con dolcezza.
"Sono stato un po' da solo avevo bisogno di pensare" rispondo
"Per tutto questo tempo?" Chiede di nuovo stavolta un po' irritata
"Perché ti sono mancato così tanto?" Ironizzo mette lei alza il mente e mi guarda con finta indignazione
"No, ero solo curiosa" sorrido perché è adorabile.
"Ci sono stati problemi mette ero via?" Chiedo, lei scuote la testa
"Nulla di cui tu ti debba preoccupare"
"Sei fantastica"
"Lo so Jon potesti sopravvive senza di me" afferma convinta.
Quando la cena viene servita sono felice di constatare che nel piatto di Alexis non c'è carne e quello di Litea è stato cucinato secondo la dieta che deve seguire. Mi domando come sia stato per Emma dover dare ordini alla persona da cui li ha sempre presi.
A volte la sorte gioca con le nostre vita capovolgendole.
Sento mia sorella sbuffare mentre gioca con il cibo nel piatto
"C'è qualcosa che non va?" Chiedo
Lei sbuffa e lascia cadere la forchetta
"Sì ho voglia di gelatina" dice seria
"Gelatina?" Domando perplesso alzando un sopracciglio
"Gelatina." Conferma.
"Ti sono già iniziate le voglie a quanto vedo" dice Alexis sorridendole.
Teleryn si strofina la fronte con in mano e dice " Già non hai idea di come sia alzarsi alle due del mattino e andare a preparare  un panino con prosciutto e marmellata di ciliegie. "
La sua compagna sbuffa e incrocia le braccia al petto.
È bello vedere quanto si amino.
"Vado io in cucina a prenderla se vuoi " dice Alexis, lei annuisce con occhi scintillanti
"Grazie ti adoro"
"Lo so" risponde mentre si avvia
È ancora vestita di nero. Spero che tolga presto il lutto, ha bisogno di allegria nella sua vita.
La cena trascorre con tranquillità anche se sento l'ombra del tempo sulle nostre teste incombente. Vorrei che la mia famiglia non si sciogliesse continuamente.
Ormai manca poco prima che partano. So che ci saranno sempre, ma ci sarà lo stesso la distanza a dividerci.
Dopo poco siamo tutti seduti sul portico che porta sul giardino. Le temperature ormai sono pungenti, ma gli unici che sembrano farci caso sono Lexi e Teleryn.
"Non male essere un lupo" dico portando Emma sulle mi gambe che si accuccia rilassata sul mio petto.
"Ah ah ah, ma come sei spiritoso" dice ironica mentre sistema il plaid sulle gambe per coprirsi.
"Voi lupi non sentirete freddo, ma noi streghe abbiamo altri trucchetti" dice sfidandomi. Sento Emma ridacchiare sicuramente sa di cosa sta parlando.
"Che genere?"
"Di tutto e di più, cose che potresti solo immaginare con la più fervida delle immaginazioni" dice
Ora sono davvero curioso
"Facci un esempio"
"D'accordo. Litea ti va di scoprire il sesso del bambino?" Chiede
Mi sorella salta per l'eccitazione sulla sedia tutta contenta.
Anche Teleryn sorride, credo che conoscesse questo trucco.
"Tu non lo sai fare?" Chiedo voltandomi
"Sono piccoli trucchetti che si imparano a fare da bambini, ma per me non è importante scoprire il sesso prima della nascita"
Riceve un occhiataccia da Alexis che nel fra tempo tiene una mano sulla pancia di mia sorella. Inizia a sussurrare delle parole mentre con l'altra mano strofina una piatta che ha appeso al collo e che non avevo notato. Emma è alzata vicino a loro e osserva curiosa, quasi ipnotizzata.
Quando riapre gli occhi vi leggo una scintilla di felicità dopo tanti tempo
"Allora" chiede Litea
"Credo che dovrai comprare molte cose in blu, è un maschio"
Emette un gridolino di felicità, mentre il suo compagno sorride felice.
"È forte e sano, non ti devi preoccupare. Dopotutto nelle sue vene c'è il sangue dei Levoie, non mi sarei aspettata di meno."
"Ora non ci resta che pensare al nome" dice Emma tonanti a sedersi su di me.
"In realtà se fosse stato un maschio avevamo già pensato al nome. Vorrei chiamarlo Demon." Tutto tace. Lo vuole chiamare come nostro fratello. La fissiamo tutti, tutti tranne la compagna di mio fratello lei a lo sguardo perso nel vuoto.
"Alexis sei d'accordo?" Chiede un po' timorosa
"No" risponde determinata
"No?" Chiedo
"No. Il nome di un bambino deve essere legato alla vita non alla morte. Demon non c'è più, ma tuo figlio ha moto tempo davanti a se.
Credo che un nome più appropriato sarebbe Kiran, significa raggio di luce e sono convinta che lui porterà luce nella vita di tutti quelli che incontrerà."
Oh Alexis come fai a stupirci ogni volta.
"Mi piace" dice Emma un po' commossa. Litea piange e la abbraccia e anche Teleryn rompe il suo muro di pietra per un po'.
"Credo Kiran sia aggiudicato no?" Domando porgendo una mono a mia sorella, lei la afferra con dolcezza e annuisce.
"Credo che sia perfetto" dice rivolta ad Alexis "Grazie" Dico
"Di nulla, mi acetate dato molto di più di quanto io possa mai restituirvi in una vita intera.
"Alexis tu fai parte della nostra famiglia" dico mentre accarezzo dolcemente la schiena di Emma.
"Grazie" risponde semplicemente.

Ed ecco qui il nuovo capitolo per voi.
Che ne pensate.
Troppo sdolcinato?
Vi piace il nome Kiran?
Se vi piace dovete ringraziare @Sogno_Hollywood vincitrice del concorso che avevo indetto nel libro precedente.
Bene ora parliamo seriamente.
La storia vi piace davvero?
Le visualizzazioni sono molto scese, e questo un po' mi preoccupa. Da cosa può dipendere? Se avete consigli non esitate a parlarmene.

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