4.

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Ero sdraiata sul mio letto a pensare a cosa volesse chiedermi un ragazzo carino come lui, se era lui, perché avrebbe potuto essere chiunque.
"Hai mangiato?" Mi chiese mia mamma entrando in camera all'improvviso.
"Si. Continuo a credere che tu sia aliena." Le risposi guardandola in modo strano.
"Perché?" Mi guardò confusa.
"Prima o poi scoprirò cosa metti in quel ragù per farlo essere così buono." Le sorrisi.
"Arriverà il tuo momento." Mi disse seria e io mi misi a ridere cascando per terra.
"Mamma, com'era papà?" Le chiesi all'improvviso mentre osservavo una vecchia foto incorniciata sulla mia libreria.
Il sorriso sul suo volto scomparve e io non sapendo che dire mi avviai verso il bagno.
"Noelle, tuo padre, ecco io non so, non importa." Fece un movimento veloce con la testa, come per scacciare un brutto pensiero e mi guardò sorridente.
"Allora, giovane fanciulla? State ancora attendendo il vostro principe azzurro?" Mi chiese e ci mettemmo entrambe a ridere.
"Oh già, a quanto pare il suo cavallo bianco ha qualche problema visto che ci sta mettendo così tanto." Le risposi sorridendo.
"Mamma vai a riposare un'oretta." Le dissi guardando l'orologio che segnava le sei.
"Va bene. Ciao piccolina." Mi disse dandomi un bacio in fronte.
"Mamma ho quasi diciassette anni ormai." Mi lamentai sorridendo. Nonostante mi tratti ancora da bambina a me non dispiace affatto, anzi, è la mia mamma e voglio godermela finché posso.

So che i capitoli sono corti. Spero non vi dia fastidio. Prometto di cercare di farli più lunghi.
Love you always.
Lina.

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