••°Primo Capitolo°••

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Qualcuno stava bussando alla porta e non ci voleva tanto a capire che era mio fratello Justin..

Mia madre non veniva quasi mai nella mia stanza. Veniva giusto per qualche minuto, solo per dirmi quello che dovevo e non dovevo fare. Diceva che gli faceva ricordare troppo il passato..ma io non capivo. L'unica cosa che voleva vedere in quella stanza erano le mie punte appese ad un chiodo. Non sarebbe successo mai.

Chiusi, in un secondo, il diario che avevo in mano e lo misi sotto il letto. Dall'angolo della porta vidi la sua bella faccia, come se stesse aspettando che gli dassi il permesso..

"Tranquillo, entra" Risposi con un sorriso. Gli feci spazio sul letto e lui si sedette in un piccolo angolo accanto a me.
"Oceano, domani è il tuo primo giorno di scuola, contenta?"
Sorrisi. Non mi chiamava così da tempo. Era il mio soprannome ed ero contenta che tutte le persone più importanti nella mia vita mi chiamavano così. Chissà se lo faceva anche mio padre...
Mi chiamavano così perchè io amavo il mare, soprattutto di inverno. È così pacifico..

"Tanto, mi sono mancate le mie amiche e gli sguardi inosservati della gente"
Rise. Mi piaceva quando lo faceva, sembrava così tranquillo..e quei suoi occhi color caramello gli si illuminavano sempre. Risi anche io e di slancio lo abbracciai. Gli volevo così tanto bene..

Andai a danza con 10 minuti di ritardo. La mia insegnante odiava il ritardo ma questa volta era necessario farlo. Non capitava quasi mai che Justin era così dolce con me e ,quando succedeva, ne dovevo approfittare. Lui era sempre premuroso ma quando si arrabbiava non ci vedeva più. Ed io lo sapevo benissimo, purtroppo..                           

Le Lezioni di danza si facevano estenuanti e i dolori ai piedi si sentiva ma feci finta di niente, come sempre.

Era sera e la stanchezza si faceva sentire. Decisi di andare a dormire presto, ma prima mi feci una bella cioccolata calda, tanto per rilassarmi e riprendere le forze. Andai in cucina quando incrociai mia madre. Ci scambiammo uno sguardo e rabbrividii. Erano poche le volte che ci guardavamo negli occhi ma quando capitava, non mi importava mai più di tanto. Questa volta, però, notai qualcosa di strano. I suoi bellissimi occhi azzurri passarono dall'essere cupi all'essere lucidi. Per la prima volta erano in grado di dare emozioni. Mi sorrise ed io ricambiai.

"Oceano, come stai? Domani è il grande giorno" Ma si erano messi d'accordo? Come mai ora tutti mi chiamavano Oceano? Hanno sbattuto la testa? Non che mi dispiacesse..                             

"Si mamma, sto benissimo..a parte le lezioni di danza che si fanno sempre più massacranti. Ma, stai tranquilla, non ho intenzione di abbandonare." Sai, ci tenevo a precisare.                           
Rise. Non lo faceva mai. "Ho capito, America. So che non hai intenzione di abbandonare, almeno per ora."                                                              
"Mamma, sono stanca, ti prego. Non incominciare.."                                   
"Stai tranquilla. Non ho intenzione di incominciare a parlare di questa storia ora..ne riparleremo in futuro. Vieni, ho visto che stavi andando a dormire, ti accompagno."                                              

Mi lasciai trascinare da lei. Era da tanto che non faceva così e non so cosa l'aveva spinta a farlo ma in quel momento non mi interessava più di tanto. Volevo godermi ogni istante con lei. Mi sistemò le coperte e, dandomi un bacio sulla fronte, sentì il suo fiato nel collo mentre diceva "Buonanotte Oceano."

Era stata una giornata talmente stana che non ci capivo più niente.

Mi rannicchiai sotto le coperte e chiusi gli occhi, sperando che la giornata seguente sarebbe stata bella come questa..

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