••°Fly Away°••

290 6 0
  • Dedicata a Giulia Cipollina
                                    

Prologo: "When you reach point in your life a lot of people waiting for you to make a mistake. But rather than get throw down, sometimes, you have to face your problems..and fly"

Ero una ragazza normale, e avevo tutto quello che una poteva desiderare. Il mio nome è America e sono abbastanza grande da godermi tutta la vita. 16 anni e tanta libertá, almeno da parte mia. Ero una delle più popolari della scuola, ma non per questo una ragazza frivola. Ho dei capelli mossi con alcuni riflessi rossi, occhi verdi, la pelle trasparente ricoperta da un velo di lentiggini sul naso e sulle guance.

Mi capitava di ricevere dei complimenti ma non c'era niente di vero in quello che dicevano. "Sei perfetta"..si, un perfetto disastro. Ero fottutamente timida e non sapevo gestire quella situazione. Volevo solo un di normalità e volevo somigliare a tutte quelle ragazze che si sentivano a loro agio con tutti..ma non ci riuscivo. E questo mi faceva incazzare.

Mia madre non vedeva la libertá con i miei stessi occhi, motivo per cui mi criticava per ogni santissima cosa facessi, rifilandomi sempre una scusa diversa per non farmi uscire di casa. Cercava di proibirmi tutto quello che mi poteva fare sentire libera, soprattutto la danza. Non le è mai piaciuta questa forma di espressione e ripeteva sempre che la danza era solo un hobbie e che prima o poi sarebbe passato tutto il mio entusiasmo.. "Una cosa così frivola non può diventare una passione" diceva. Non mi capiva e non aveva mai avuto intenzione di farlo. Ma danzare era l'unica cosa che mi faceva stare bene e non mi poteva impedire di farlo. Giulia, mia madre, era una sognatrice ma la sua insicurezza la fotteva sempre impedendole di realizzare qualsiasi cosa aveva programmato. Aveva degli ideali tutti suoi e quando ha dovuto scegliere il mio nome non ci ripensò due volte. America era perfetto. Lei aveva sempre desiderato andare là. L'America era il suo "grande sogno proibito"..non ho mai capito perchè, per lei, era così importante ma capivo che mia madre non stava benissimo con la testa. Ma un giorno una voragine nera inghiottì tutti i suoi sogni, progetti e ambizioni, lasciandole il vuoto nella testa. Bianco. Da lì capì che sarebbe diventata pazza. Io ero piccola e non capivo ma vedevo che qualcosa non andava fino a quando mi disse che mio padre era morto..

Un padre buonissimo che, ad un tratto scomparì e se ne andò via dalle nostre vita: dalla mia vita, da quella di mamma e da quella di Justin, mio fratello. Ormai non ci facevo più caso ma, ogni tanto, lo pensavo e facevo finta che era ancora vivo e che era solo "fuori per lavoro" così prendevo carta e penna e gli scrivevo una lettera, tanto per non sentire troppo la sua mancanza...

Mio fratello era entrato nella mia stanza non lasciandomi altro tempo per pensare..

••°Fly Away°••Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora