Solo amici?

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Jean intanto si era portato le coperte sopra la testa.

Sentì il suono di una notifica e tirò fuori il telefono dalla tasca.

Vide che Marco gli aveva mandato un messaggio su WhatsApp.

“Ehi Jean, credo che tu per sbaglio abbia preso anche il mio libro di scienze, potresti per favore ridarmelo domani?” “Ok, non preoccuparti” gli rispose “Grazie! Ti andrebbe di uscire oggi?” “Meglio di no, è una brutta giornata” “Cosa è successo?” “Lascia perdere…” “Ok… ci vediamo”.

<<Perfetto, ora anche Marco pensa che gli nasconda chissà cosa… che situazione…>> pensò.

Appoggiò il telefono sul comodino e si addormentò. Si svegliò la mattina dopo, ed era in ritardo per la scuola.

Si sistemò in pochissimi minuti, prese i libri e corse a scuola.

Erano quasi ventiquattr'ore che non toccava cibo, stava morendo di fame. <<Cavolo! Ho dimenticato la merenda!>> si ricordò a metà strada.

Cominciò a piovere. <<Perfetto, ci mancava solo la pioggia!>> pensò.

Arrivò in classe con il fiatone e si lasciò cadere sulla sedia <<Kirschtein, sei in ritardo>> <<Mi scusi, professor Smith>>.

Marco si accorse che Jean era in uno stato pietoso: era bagnato di pioggia, aveva la camicia abbottonata male ed aveva uno sguardo abbattuto.

Gli accarezzò la mano per confortarlo un po’. Jean lo guardò e gli sorrise.

Arrivò la ricreazione, tutti se ne andarono chissà dove, lasciandoli soli. <<Allora? Cosa è successo ieri?>> chiese Marco quando furono tutti andati via.

<<Ho parlato con mia madre… la situazione è degenerata in fretta…>> <<Cavolo, mi spiace… cosa è successo?>> <<Le ho parlato dei miei problemi sentimentali… non ha più detto una parola>> <<Ah… capisco… ecco perché non parlo quasi mai a casa… se posso saperlo, di cosa le hai parlato?>> disse Marco arrossendo un po’.

<<Le ho detto che ci sono un paio di persone che mi piacciono… non le ho detto di Mikasa, però è riuscita a tirarmi fuori il secondo nome…>> <<Cioè?>> chiese Marco sempre più rosso <<Il tuo>>.

Jean sorrise e accarezzò la guancia di Marco, che gli sorrise dolcemente. Senza rendersene conto si avvicinarono e si trovarono naso contro naso. A quel punto Jean prese delicatamente il viso di Marco e lo baciò.

Per un momento tutto sembrava perfetto, ma c’erano due occhi di ghiaccio che li guardavano da dietro il muro.

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ANGOLO AUTRICE

Bene, se state leggendo questa cosa significa che sono ancora viva, oppure ho mandato tutto il materiale alla mia collaboratrice così che possa pubblicare il resto. Sto morendo dentro, ho reso Marco troppo tenero... Diciamo pure che mentre sto scrivendo ho questa faccia: "QwQ". Ci vediamo domenica con il quarto capitolo

L'altra metà del mio cuore - Attack on Titan fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora