3. La babysitter

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"Fate presto si è appena staccata l'ala destra, c'è il motore in fiamme e i comandi non rispondono, stiamo precipitando" urla a gran voce il pilota. "L'aereo precipita ma prima che tocchi il suolo". "Driiinn". Suona la sveglia. Cado giù dal letto e batto la testa sul pavimento. Per fortuna è stato solo un sogno, ma la paura che diventi realtà mi tormenta da giorni e a volte al mio inconscio piace giocarmi brutti scherzi. Sento Mya piangere, mi risollevo in fretta e sento la testa girare e la nausea comincia a sentirsi sempre più, riesco ad aggrapparmi alla maniglia della porta, faccio respiri profondi, quando i capogiri cominciarono a venir meno ho chiuso la porta della camera, in fine mi incammino verso la camera di Mya e la prendo immediatamente in braccio. :<<Buongiorno piccola mia, cosa c'è?>>. Le chiedo. Lei spalanca i suoi grandi occhioni verdi, mi fissa e il pianto comincia a scemare, la sua tranquillità si fa posto nel mio cuore, prendendo a calci la mia preoccupazione riguardo al volo che avrebbe preso Alex. :<<Sai che facciamo adesso principessa? Chiamiamo il papà per sapere se è arrivato in Spagna dal fratellino, ma prima ti preparo il latte>>. Continuo a parlarle, mentre le asciugo le lacrime. Lei mi sorride e poi ritorna a fissare il vuoto. Mi avvicino al frigo per prendere il latte, accendo i fornelli, metto il pentolino e verso al suo interno il latte per Mya. Avanzo verso il box nel quale la lascio giocare, prendo il mio cellulare dalla mensola che si trova sopra al box e compongo il numero di Alex. Il telefono squilla, ma lui non risponde, è partito alle tre di questa mattina e sono le otto, perciò è impossibile che ancora non sia arrivato! Sento che sta per arrivare, arrivare chi vi  starete chiedendo, beh la bestia che mi assale e si impossessa di me ogni qualvolta le cose non mi quadrano, ormai è diventata il mio alterego, senza lei sembra che io non possa stare, lei che ormai mi tormenta ogni giorno, già sto proprio parlando dell'ansia. In questo particolare periodo della mia vita percepisco troppo spesso la sensazione di stress che quella bestia mi provoca, dentro me c'è una tempesta con tanto di uragani e catastrofi, fuori c'è un sole raggiante che si fa spazio timidamente tra il cielo azzurro, con la paura che delle nubi nere lo oscurino, le tenebre preferisco tenerle dentro perché ciò che rende più felice le persone che mi vogliono bene è vedermi con il sorriso e quindi cerco di regalare loro una luce di felicità, che ricavo da uno spiraglio che a volte riesco a trovare tra le mie tenebre interiori. Per adesso preferisco non pensare a questo brutto periodo, infatti credo di tenerlo dentro ancora per un po' . Un rumore che faccio fatica a riconoscere interrompe i miei profondi pensieri. :<<oh no il latte!!>>. Esclamo. Corro subito in cucina e tolgo il pentolino dal fuoco, ma ormai è troppo tardi, il latte si è bruciato perciò mi tocca rifarlo e starci più attento. Mya ha molta fame e si lamenta, perciò la tirò fuori dal box e la faccio sedere sul divano in braccio a me mentre guardiamo i cartoni animati sul telefono, lei adora guardare le principesse e io, beh insomma mi adeguo, ma non mi spiace a dire la verità farei di tutto per lei.

*2 ORE DOPO*
Sento il mio cellulare squillare è il cartone che sto guardando con Mya  si interrompe.
:<<Piccola guarda è il papà che sta chiamando>>. Dico guardando felice la piccola, è lei mi sorride e si agita di felicità.
:<<Hey piccolo che è successo non ti sei fatto più vivo, è successo qualcosa?>>. Rispondo con tono preoccupato. :<<Lo so amore mi dispiace farmi sentire solo ora, ma in aereo ci ho messo 2 ore e la casa di Jake dista 3 ore dall'aeroporto e mi sono dimenticato di accendere il telefono. Ora però mi devo vestire per prepararmi alla cerimonia funebre, ci sentiamo dopo, un bacio>>. Mi spiega Alex.
:<<Va bene piccolo a dopo ti am...>>. Dissi prima che lui riattaccasse.
Cerco di ripetere a me stesso che lo ha riattaccato solo perché ha molta fretta, so che in realtà lui voleva restare a parlare con me per ore ma il tempo non gliel'ha permesso. Non è qui con me da 5 ore e già mi manca come l'acqua nel deserto, come l'aria quando mi stringe tra le sue bracci,  ciò  un po' mi spaventa perché quando io mi affeziono ad una persona in questo modo, finisco per sostituire la mia vita alla sua, mi annullo e cedo al suo volere. L'ultima volta che mi è successo mi sono ripromesso che ciò non sarebbe più accaduto, eppure ora mi trovo qui seduto a questo tavolo a rimuginare sulla mia vita passata e agli errori che non avrei più dovuto commettere, ma che alla fine l' ho commesso per l'ennesima volta. Piangersi addosso ora non serve a nulla, voglio solo essere positivo per una volta e pensare al meglio, devo provare  a fidarmi di Alex.
L'occhio mi cade sull'orologio è noto che si è fatto tardi e devo correre al lavoro e la baby sister di Mya sta per arrivare, non appena finisco di dire quella frase, sento suonare il citofono. :<<Ciao Stella, scusami se non resto qui a parlarti, ma devo scappare allo studio, Mya è nel box in cucina. Ci vediamo più tardi>>. Dissi salutando la tata. :<<Non preoccuparti Alex ci vediamo, buon lavoro>>. Rispose la donna. :<<Anche a te, Mya stava bevendo il latte, quindi continua a farla mangiare>>. Le raccomandai. :<<Certamente, ciao>>. Rispose la baby sitter salutandomi.

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