🥛T h r e e🥛

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"Tu -disse Niall allungando delle patatine all'amico- Sei una persona insopportabile"
"Tanto mi ami!" rispose lui, mangiando il cibo offertogli dal ragazzo biondo tinto.
"Comunque, visto che è quasi mezzogiorno, direi che devi andare da Harry" gli comunicò Niall.
"Che ore sono?"
"Le 11:45."
"Secondo te, professor Frinfillicchio qua mi fa uscire?"
"Tenta -Niall si lanciò una patatina in bocca- al maffimo di dice di no" rispose semplicemente, scrollando.

Erano seduti nell'ultima fila, ascoltando la lezione. Aspettate, correggo: "ascoltando" la lezione. Fortunatamente, il professor deAngelis era disponibile a far lasciare il telefono o un qualsiasi aggeggio per registrare la lezione, quindi non avevano bisogno di prestare troppa attenzione.

Louis si alzò dalla sua sedia, prese la borsa e i quaderni e si alzò, avvicinandosi al professore.
"Prof, mi scusi, ho un impegno e dovrei uscire. Per lei è un problema?" disse gentilmente, non prendendo ancora il telefono dalla cattedra.
"In realtà la lezione è importante, ma se è un impegno importante..." rispose il professore, un po' infastidito.
"Eh, prof, ho cercato di spostarlo, ma non ci sono riuscito."
"Va Bene, in questo caso... buona giornata!"
"Buona giornata a lei, professore. Arrivederci e grazie!" prese il telefono e si allontanò, chiudendosi la grande porta in legno d'acero rovinato alle spalle.

"Salve" salutò una ragazza da dietro la cassa con un ampio sorriso quando vide Louis entrare.
"Salve, tutto bene?" Chiese il ragazzo cordialmente.
"Sì, grazie" rispose lei. La targhetta leggeva "Felicia".
"Felicia? ¿Eres tù Española?" chiese cercando di fare conversazione.

La verità è che non vedeva Harry da nessuna parte e avrebbe fatto di tutto per perder tempo e essere servito da lui. Solo da lui, non gli importava degli altri.

"No, soy Italiana" rispose sorridente.
"Oh! Italiana! Adoro l'Italiano!" esclamò lui in italiano, sorridendo ampiamente*.
"Sì, è una magnifica lingua."
"Però è veramente difficile, troppe regole di grammatica, i generi, le coniugazioni..."
"Beh, sì, soprattutto se comparata all'inglese che di regole rispetto all'italiano ne ha poche!"
"Vero!"
"Ma tu te la cavi bene, onestamente."
"Grazie mille! - rispose, sentendosi particolarmente orgoglioso di sé - Oltre allo spagnolo, l'inglese e l'italiano, quali lingue parli?"
"Francese, tedesco, cinese e sto imparando l'irlandese!" la ragazza era chiaramente orgogliosa del saper parlare tutte queste lingue. Si notava da come aveva smesso di giocare con la ciocca scura dei capelli che sporgeva dalla frangetta e dal modo in cui i suoi occhi scuri che avevano preso luminosità.
"Ma è bellissimo! Comunque... cosa significa "comparate"?"
"Significa..." fu interrotta da qualcuno di giovane che tornava dietro al bancone a suono di "E non potevi metterlo tu? Gnegne? Gnè? Che sfaticatogne gne gne" a tono di voce più acuto .
"Oh, Louis! Ciao!" esclamò Harry notando poi la presenza del liscio.
"Harry!"
"La solita signora del frappuccino macchiato al cioccolato e caffè?" Chiese Felicia con un tono disperato.

Evidentemente, ogni volta che la donna veniva la situazione era la stessa. Si può riassumere in "è una scassacazzo".

"Esattamente lei. Comunque, ho sentito che ti vantavi delle lingue che parli?" disse Harry sedendosi vicino a lei (probabilmente in braccio a lei, giudicando dalla faccia, ma Louis non lo vedeva perché era coperto dal bancone) e avvolgendo un braccio attorno alle sue spalle.

"Sì, abbiamo parlato un po' in lingue straniere e-"
"Oh, anche tu parli altre lingue, Louis?"
"Sì, parlo francese, spagnolo, italiano, tedesco e inglese. Mi sto laureando in tedesco e spagnolo, infatti" rispose Louis sorridendo.
"Oh, e le altre lingue come le sai?" domandò di nuovo Harry.
"Italiano perché sono fan di Antonino Canavacciuolo, lo spagnolo perché ho amici spagnoli" spiegò velocemente, prima di guardare effettivamente il tabellone.
"Prendi qualcosa?" Nessuno dei due si era accorto che Felicia si era allontanata, probabilmente per dare spazio a Harry, che aveva finito il turno da cinque minuti, e Louis per parlare.
"Già, ma non so cosa..." rispose il castano grattandosi la barbetta che spuntava sul mento.
"Tanto per cambiare, insomma!"
"Esattamente, -entrambi i ragazzi iniziarono a ridere - sono una persona molto indecisa. Tu che mi suggerisci?"
"Non so, icedcoffee a vaniglia è molto buono, per esempio."
"Ma fa freddo, non posso prendere un iced coffe!" ribatté Louis.
"Ma quando mai! Puoi sempre prendere un iced! Ma se proprio insisti, abbiamo anche il frappuccino a vaniglia."
"No, dai, prenderò L'iced."
"Come mai questo cambio di idea?" chiese Harry iniziando a prendere il bicchiere e segnare le varie informazioni, completo di "Lewi" con il cuoricino sulla i.
"Perché me lo hai consigliato tu" pensò Louis, ma si trattenne dal dirlo, optando per un "perché lo berrò qui, senza congelarmi le mani", sempre onesto, ma meno sincero.
"Capisco... beh, Louis, il mio turno è finito. Ma magari ci vediamo domani?" salutò Harry, porgendogli poi il bicchiere.
"Credo di sì, dai."
"Perfetto, buona giornata!"
"Anche a te, Harry!"

Louis rimase a guardare la porta da cui Harry, con una sciarpetta beige e una tracolla nera era uscito fino a quando qualcuno non gli schioccò le dita davanti al viso.

"Che?" Domandò confuso guardando l'espressione divertita di Felicia.
"Smettila di mangiare con gli occhi anche solo il ricordo di lui!" rispose lei iniziando a ridere.

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Theothersideoflou ha pubblicato un testo
Theothersideoflou: icedcoffee a ottobre = me con il mal di gola.
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Gettingoveryou: allora, hai visto il tuo bello?

Theothersideoflou: ho visto, parlato e toccato Barista Boy, sì. Mi posso ritenere molto contento.

Barista Boy 🥛 l.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora