Qualcosa di me

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Quel luccichio mi attraeva. Mossi la sabbia sul fondo, e questo bastò a mostrarmi un brccialetto metallico decorato con perline colorate. Erano di tenui colori chiari. Ciò che mi colpì era la suo grandezza: era realizzato per un polso da bambino. Sfiorai con delicatezza la perline rosa e azzurre. Un lampo bianco comparve nella mia mente, portando con sé strani ricordi che forse appartenevano alla Sirena.

- Ciao.
- Ciao piccola.
- Tu chi sei?
- Le persone mi chiamano "la Sirena"
- Oh... quindi hai una coda?
- No.
- No? Ma allora perché ti chiami così?
- Ma io non mi chiamo così. Sono le persone mortali che mi hanno soprannominata in questo modo, è per la mia voce che impnotizza la gente.
- Mortali? Tu non muori?
- No.
- Allora sei un angelo!
Sorrisi.
- ...

Non avevo visto bene il volto della bambina, era tutto avvolto da una forte luce bianca in quella visione.
L'unica cosa che ho notato bene era il bracciale che portava al polso sinistro: era lo stesso che stavo stringendo in mano. Di quell'assurdo dialogo non ho sentito la risposta della Sirena, ma almeno avevo scoperto qualcosa in più sul suo conto. Rimasi sulla sabbia a rimuginare ancora qualche minuto, prima di decidere che era tempo di tornare in superficie. Una volta riemerga le mie amiche mi salvarono al collo gridando.
- Cavolo, Inesh, non farlo MAI più! Ci è quasi venuto un'infarto!
- Fare mai più cosa?
- Come cosa?!
Si staccano fissandolo sconcertante. Io non capivo ancora nulla.
- Sei stata sott'acqua per ore!
- Cosa? Ma non è possibile!
Simona mi indicò qualcosa alle spalle. Mi voltai e sorpresi il sole sopra alla mia testa, anziché vicino al pelo dell'acqua ancora avvolto dai colori dell'alba. Non riuscì a non spalancare la bocca.
- Se volevamo un'altra dimostrazione del fatto che tu sei la Sirena, beh, questa è la conferma.
- Non nel senso che intendete voi...
- Che stai insinuando Inesh?
Li osservai tutti uno per uno prima di parlare.
- Sott'acqua, in mezzo alla sabbia, ho trovato questo...
Mostra il braccialetto.
- Bello, ma che c'entra?
- Mentre lo tenevo in mano ho avuto una visione.
Silenzio. Pendevano tutti dalle mie labbra.
- Non ho visto bene, era tutto infondato di luce, ma c'era una bambina, la proprietaria del braccialetto. Parlava tranquilla con la Sirena.
I miei compagni spalancarono leggermente gli occhi.
- Le faceva delle domande, la Sirena sembrava contenta di rispondere.
- Che domande erano?
- Erano su chi fosse la Sirena.
- Del tipo?
- Sul perché viene chiamata "la Sirena", su chi è e cos'è realmente...
- Come cos'è?
- Non è una sirena?
- No. La bambina l'ha scambiata per un angelo, ma non ho sentito la risposta della Sirena. Ricordo però che sorrideva.
- Un angelo? Stai scherzando?!
- No, la bambina l'ha scambiata sul serio per un angelo, quando le è stato detto che la Sirena non è davvero una sirena...
- Ma che angelo è se provoca morti?!
- Non me lo chiedere, nella visione non ne hanno parlato, ho almeno non sono arrivata a quel punto.
Ci ammutimmo tutti. L'unico che osò rompere quell'assenza di suoni fu Stefano.
-  In effetti, un angelo ci sarebbe...
Lo fissavamo e lui lo sapeva. Divenne leggermente rosso per quell'improvvisa ondata di attenzione rivolta solamente a lui.
- Beh, dicevo, un angelo c'è, l' Angelo della Morte.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 24, 2017 ⏰

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