(aneddoto primo)

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noi

Tenevamo dentro tutto
dalle belle parole al fumo.
Catrame placcato
di finto oro,
distesi sul suolo
umido
in un inverno di fame
senza sapere
del cane
che grattava rintocchi
sullo sterno e più giù,
senza sapere
di essere al mondo.
Ci spacciavamo la vita
a citazioni, con finti cuori
incompresi
− eravamo troppo presi.
Spine di vetro
su polsi già lividi
− eravamo troppo timidi.
Ma il sangue ci faceva paura
in fondo agli occhi
e facevam finta d'avercelo
coraggio per due tocchi
fatali.
Condire le giornate
di autocommiserazione;
dovevamo rimediare ai dieci in condotta
e ai temi letti a lezione
davanti a tutta la classe.

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