(I)

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Ragazzo strano dove corri?

Stai attento ai marciapiedi,
Ai dislivelli di questi quartieri,
Al vento e al tuo cappello;
Guidare senza mani come a frenare
la vita con il petto, pericolosamente,
come a volersi schiantare per
provare la durezza del nostro sterno.

Perché ne abbiamo passate tante, lo sai,
la nostra generazione nel mezzo,
tra odio e discriminazione.
Il tuo petto ne ha passate tante, ma
le tue mani ancora sanno frenare
se ti trovi davanti un muro
o delle vecchie signore.

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