"Dove sei?"

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Passarono altre quattro ore e finalmente suonó la campanella, ma quel suono mi faceva ricordare il battito del mio cuore che accellerava ogni volta che avevo l'occasione di vederlo, come l'uscita da scuola; ma non potevo più vederlo, lui non c' era più.

Mi aveva lasciata sola, a combattere contro questo mondo ingiusto, questo mondo in cui le persone parlano senza conoscerti, senza sapere quello che hai vissuto, anche quando lui c'era il mondo era così, lo e sempre stato, ma con la sua presenza era più facile affrontare tutto, e poi nei suoi occhi il mondo non sembrava neanche il mondo, anzi non lo era proprio dato che io quando uso la parola "mondo" non descrivo mai cose positive; insomma nei suoi occhi era tutto il contrario dello schifo che si trovava al di fuori.

Passai il pomeriggio facendo i compiti, ovviamente anche questo mi ricordava di quando, invece di studiare andavo sul suo profilo instagram, o impallavo il telefono ai miei amici con 1000 messaggi in cui descrivevo tutti i suoi movimenti durante quelle giornate in cui mi veniva spontaneo sorridere, in cui dicevo a me stessa che ero fortunata, ero fortunata perché la mia fortuna e la mia felicità dipendevano dal suo essere.

Non mangiai quella sera, mi feci solo un'arancia spremuta, il quale odore mi ricordava ancora una volta di lui, o meglio dei periodi collegati a lui, era tutto legato a lui; l'odore dell'arancia mi ricordava anche della mia amica, quando ci alzammo nel mezzo di una notte di febbraio in cui avevamo dormito insieme, per bere una spremuta.

ll suono della  risata di lei sembra ancora che rimbombi nella mia casa, nella mia testa, nella mia vita e in quella dei miei amici rimasti.

Mi infilo in pigiama e mi accovaccio sotto le coperte, sentivo nel buio della notte il cielo, che scaricava le sue ansie e le sue sofferenze sul mondo, potevo vedere le sue lacrime trasparenti, scendere sui vetri delbmio balcone, anche se era quasi novembre e pioveva, tenevo lo stesso le persiane aperte e i vetri chiusi, volevo guardare il cielo notturno, volevo fissarlo mentre piangeva nella speranza di addormentarmi e di potermi svegliare la mattina dopo.

Sentì una voce chiamarmi, mi voltai e lo vidi immerso nella sua felpa rossa, con il sorriso che metteva in risalto il suo volto e con gli occhi che sorridevano anch' essi insieme a lui.

Oddio, ha appena pronunciato il mio nome con le sue labbra...

Si sedette vicino a me e disse:- Mi piace guardare la pioggia che cade dalle stelle del cielo notturno quando sono sul balcone del nono piano dell' appartamento"

Non capì inizialmente il senzo di quella frase, dentro di me regnava solo la gioia di averci parlato, così dal nulla si era seduto vicino a me, cosa ci poteva essere di più bello?

Ad un tratto l'atmosfera che ci circonda diventa tutta strana e confusa fino a quando non mi ritrovo nel mio letto.

Ero così felice al pensiero di averci parlato, fino a quando non presi coscienza del tutto, e ni resi conto che era solo un sogno.

Mi ritrovai in lacrime, con una delusione che sovrastava e manipolava mio corpo e la mia mente.

Perché non potevo tornare altri cinque minuti in quel sogno, perché non avrei potuto rimanerci per sempre, perché?

E poi per una volta che sono riuscta a dormire perché dovevo sognare proprio questo?

Rimasi sveglia per il resto di quelle due fino a quando non si fecero le 7:00.

In lacrime uscì dal letto mi infilai la felpa grigio scuro con il cappuccio, dei jeans neri, e le converse.

Mi legai i capelli sensa neanche pettinarli, mi lavai il viso, e i denti, cercando di evidare di fissare la ragazza nello specchio, con gli occhi rossi che le bruciavano dal dolore.

Ho bevuto velocemente un bicchiere di succo, infilai il libri di Letteratura, Scienze, Civiltà di inglese, quaderni, l'astuccio, il diario, una bottiglia d'acqua e un kinder bueno bianco nel mio zaino, lo misi sulle spalle e uscì di casa, misi le cuffie e il cappuccio.

Arrivai a scuola, come sempre in anticipo, e trovai Lara e Giammy, i miei amici, potevo riconoscere da lontanp un miglio i loro stati d'animo, stavano malissimo, ci salutammo, non allegri come al solito ovviamente, e andammo per farci il giro del cortile della scuola come eravamo soliti farlo con la nostra amica .
Non ci scambiammo una parola, avremmp voluto dirci tanto, ma non sapevamo come.

Al suonare della campanella entrammo a scuola, ognuno andó per la propria classe ci salutammo con un "ciao" che avrebbe voluto dire tanto ed esprimere le sue sofferenze.

Entrando in classe vidi le facce dei miei miei compagni, alcune felici, altre preoccupate, altre indifferenti, stavano guardando i voti del disegno che la prof di arte ci aveva lasciato sul banco...

O cazzo! Mi ero completamente dimenticata del disegno!Che avrà pensato la prof?...Mi avvivinai al mio banco, presi in mano il foglio coraggio e ...

10....
Caspità! Io che prendo 10 in arte, anche avendo fatto un disegno che non era quello che la prof aveva ordinato di fare, ma che per me aveva molta importana e lei lo aveva capito. Anche se oggi non dodveva venire nella mia classe venne solo per lasciarci i disegni con i voti, probabilmente poco prima che suonasse la campana.

Passamo la prima ora a fare scienze, fortunatamente la prof essendo comorensiva nei miei confronti, mi interrogherà la prossima volta.

Passai il tempo guardando fuori alla finestra, ripensando al sogno di poche ore fa che mi aveva letteralmente distrutta; ricordavo tutto nei minimi dettagli: il cielo era sereno, c' erano solo delle nuvole biance, i raggi del sole trapanavano attraverso esse, formando dei riflessi colorre rosa-verdastro nell'aria, c'era un venticello fresco che correva in mezzo all'erba del cortile e in mezzo alle foglie verdi degli alberi, quando si sedette vicino a me potevo percepire benissimo che il suo braccio toccava con il mio, e la sua gamba con la mia. Le voci dei miei compagni mi distraevano mentre cercavo di ricordare il mio sogno, ma ad un tratto nel mio cervello si accese una lampadina...

La sua frase, quella frase che aveva pronunciato mi faceva venire i brividi...

:-Mi piace guardare la pioggia che cade dalle stelle del cielo notturno, quando sono sul balcone del nono piano dell' appartamento."

Giuro che tremavo, quando lui molló la mia mano, pronto per morire, era notte, pioveva, c' erano le stelle, eravamo sul balcone al nono piano dell' appartamento.
Mi vennero subito in mente delle leggende metropolitane o testimonianze di persone che raccontarono di aver perso qualcuno di importante, e di poter percepire o addirittura vedere i loro spiriti, un tempo pensavo che fossero sutte scemenze, ma da oggi no, non da quando ho riflettuto sul sogno.

E se lui, se il suo spirito fosse ancora lì? Se ogni nott in cui piove si trovasse sul balcone nel nono piano di quell'appartamento a fissare il cielo ?

No non é possibbile forse stavo diventando pazza, avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse a capire tutto ció che mi circondava.

Il suono della campanella interruppe così i miei pensieri e annunciava la fine delle due ore di scienze, e l'arrivo della ricreazione.

Non avevo voglia di mangiare, dopo aver ripensato al sogno ed essere arrivata a quella strana conclusione.

Tutti uscimmo per la ricreazione, io stavo lì all'angolo del corridoio guardando fuori dalla finestra e ogni tanto guardavo anche la sua classe, e la classe della mia amica.

Prima che suonasse la campanella che segnava la fine dell'intervallo; andai nella classe della mia amica, dato che per la ricreazione uscivamo fuori, mi avvicinai al suo banco piangendo, c' erano scritti i noni di alcuni dei nostri cantanti preferiti
e c' era anche scritto "Isabel, Lus, Lara,Giammy,Dan 4Ever".
Si, il suo nome era Isabel, le vorró per sempre un bene dell'anima.

Poi invece andai nella sua classe, nella classe di lui, mi avvicinai al suo banco, c' era scritto il suo nome "kevin"aveva anche scritto una frase "Questa vita ci ha dimostrato solo odio e follia, e la realtà ci ha distrutto la fantasia"
Era una cosa vera, solo che adesso era la sua vita ed essere stata distrutta

Prima di uscire dalla sua classe sussurrai :-"Dove sei kevin?"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 05, 2017 ⏰

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