Nico
Il Campo Mezzosangue non è più lo stesso. O meglio; il Campo è andato avanti, ormai è fine luglio e tutti i semidei che restano qui solo l'estate cominciano a riempire le valige passando gli ultimi giorni a ridere e a scherzare; sembrano tutti così felici, sembra tutto normale, sembra che tutti abbiano dimenticato. Tutti tranne me. Io non riesco a voltare pagina; il ricordo di Crystal e dei suoi occhi che pian piano si allontanavano continuano a tormentarmi ogni notte ricordandomi che avrei potuto salvarla. Non so esattamente se mi incolpo per l'impotenza o semplicemente per pura disperazione. Secondo Annabeth dovrei metterci un macigno sopra e ricominciare a vivere; è facile parlare se non si vive in prima persona un esperienza del genere, non riesci a comprendere a fondo il dolore che si prova, non senti un pezzo della tua anima che se ne va ma, soprattutto, non proverai mai quella sensazione di vuoto che mai nessuno riuscirà a colmare davvero. Ormai credo di essere un esperto in questo, tutte le persone che mi sono state vicino sono morte; a cominciare da mia madre, poi Bianca ed infine Chris... Un dolore diverso per ognuna. «Nico, scusa l'intrusione..» una ragazzetta che conoscevo fin troppo bene mi si piazzò davanti. «Moon. Cosa sei venuta a fare qui? Non lo sai che non si entra in casa d'altri senza permesso? Quella è la porta, vattene» «e da quando siamo passati ai cognomi? Sono stata nella cabina di Chris e ho trovato una tua felpa, ho pensato di riportartela ma se non la vuoi...» «pensavo di essere stato chiaro, nessuno deve entrare nella sua cabina» scandii a denti stretti. «Nico, quand'è che ti lascerai tutto alle spalle? Ti ricordo che non era solo la tua ragazza ma anche la mia migliore amica e nonostante tutto non sono caduta a pezzi» «tu l'ha vista cadere? Hai sentito il suo cuore rallentare? Hai percepito la sua morte? Io si, io che avrei dovuto proteggerla, l'ho lasciata cadere. Pensi di capire tutti ma non ne sei capace, è inutile che ci provi; solo lei ci riusciva davvero. E sai cosa ti dico? Non doveva spingerti per salvarti la vita, non te lo meriti» urlai per attenuare la frustrazione. Solo dopo mi resi conto di ciò che avevo appena detto, cercai in tutti i modi di scusarmi ma in tutta risposta ricevetti uno schiaffo in faccia. «credi che se avessi potuto evitarlo non l'avrei fatto? Davvero pensi che se avessi potuto, non l'avrei salvata? Chris non era solo la mia migliore amica, dimentichi troppo spesso che era molto di più, era la mia famiglia e tu lo sai perfettamente. Pensi di sentirti vuoto solo tu? Bhe, non lo sei. Sai perché ho deciso di continuare a vivere? Perché ho sofferto così tanto nei miei pochi anni di vita da portarmi alla conclusione che voglio vivere, godendo di ogni singolo giorno; domani non so cosa succederà, chi lo sa, potrei perdere qualcun'altro e voglio vivere ogni minuto come se fosse l'ultimo. Cresci un po' Di Angelo e non dare responsabilità del destino al primo che passa». La guardai, aveva un'espressione distrutta; le lacrime minacciavano di solcarle il viso. Mi alzai e con mio grande stupore l'abbracciai. «mi manca così tanto» singhiozzò bagnandomi la maglietta «anche a me Alice, anche a me». Alice si asciugò le guance dalle grosse lacrime. La ragazzina davanti a me era Alice Moon, un metro e cinquantanove di cocciutaggine e ironia. Occhi argentati, capelli color caramello liscissimi. Era una semidea esattamente come noi, a parte che per un piccolo particolare innocuo...Sua madre. Essere figlia di una dea così potente è una grossa responsabilità. La ammiro. Ha una forza straordinaria, quando tutti le puntavano contro il dito aveva il coraggio di fregarsene infinitamente e questo non può farle altro che onore. Senza dire una parola si staccò dall'abbraccio e mi portò fuori dalla cabina trascinandomi verso la spiaggia.«Moon, perché stiamo andando in spiaggia?» Alice continuò a camminare facendo finta di niente «Alice Cielo Moon, ti ordino di fermarti immediatamente e di darmi delle spiegazioni» «Di Angelo, hai un vuoto di memoria o cosa? È risaputo che obbedisco solo agli ordini del mio ragazzo» ruotai gli occhi divertito al pensiero del pacato figlio di Apollo che le imponeva di non togliersi i cerotti, la semidea intanto mi trascinava verso il bagnasciuga. A meno di dieci metri da noi seduti ognuno sui propri teli da spiaggia tutti i capo cabina si stavano rilassando. Fermai immediatamente Alice. «ora cosa c'è che non va Di Angelo?» «non voglio stare con quei...quei...barbari» in risposta Alice alzò un sopracciglio. «"barbari"? Sul serio? Tra tutti i dispregiativi che esistono tu dici "barbari"? Wow, davvero, pensavo che avresti trovato qualcosa di più originale» arrossii violentemente mentre un' insana voglia di sotterrarmi si insinuava nel mio cervello. «puoi spiegarmi perché non vuoi stare più con tutti noi? Ti sembreremo degli stupidi, immaturi, barbari ma ti vogliamo bene e vederti così triste ci fa stare infinitamente male. Ecco perché abbiamo organizzato una festa totalmente dedicato a te, consideralo un secondo Natale che quei vichinghi dei tuoi amici strani ti regalano» Alice mi guardò determinata negli occhi per poi continuare a trascinarmi in stile cagnolino verso gli altri.
(~!~)
Piccolo Angolo Autrice:
Salve Gente!! Approfitto di questo momento per farvi i miei auguri di Natale, anche se alle 23:05 è strano ma vabbè... Spero che il capitolo vi piaccia e che possiate commentare in tanti; le critiche, a mio parere, aiutano a migliorare quindi ogni tipo di critica è ben accetta... Auguri ancora e buonanotte a tutti!
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In your Eyes [Nico Di Angelo]
FanficLa vita di un semidio, si sa, non è mai rose e fiori; ma se aggiungi un passato doloroso da dimenticare e scopri che tua madre è una dea maledetta per le sue scelte, ecco che si aprono le porte degli Inferi. Cristal sarà abbastanza forte per soppor...