2 - Chasing out the cloud

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La cena era squisita, grazie a Ignis che sapeva cucinare, passò molto silenziosamente, senza scambi di occhiate furiose tra me e il principe Noctis. 

La mattina seguente, ci apprestammo a levare le tende e rimetterci in macchina. Lungo il cammino desolato nel deserto, incontrammo due grandi creature: due draghi, uno bianco e uno nero. 

Ignis che guidava, cercò di scansarli, sbandando con la macchina e fermandosi di colpo, scendendo velocemente e iniziando ad attaccare i due draghi che apparentemente non erano pericolosi.

Io rimasi vicino alla macchina, cercando di capire il perché dell'attaccare due creature innocenti come loro: quando vidi Gladious, Ignis e Prompto attaccare le due creature, strinsi i punti e li raggiunsi, sperando di fermarli. I due draghi divennero irrequieti e iniziarono a contrattaccare ai colpi subiti. 

Appena il drago bianco venne ferito, sentii una forte fitta allo stomaco che mi fece fermare e appoggiare un ginocchio a terra per il dolore.

-Smettetela subito!- urlai con la voce che mi rimaneva per il dolore che stavo provando.

Vidi più lontano da me Noctis rimanere impassibile per poi fare cenno ai suoi amici di smetterla. Io mi acquietai, così come i due draghi. 

Appena mi rialzai, vidi il drago bianco volare con leggerezza vicino a me, avvicinandosi con il grande muso a me, pronto per essere accarezzato.

-Sono i nostri draghi- disse Noctis smaterializzandosi al mio fianco, facendomi sussultare.

-Come lo sai?- gli chiesi, mentre accarezzavo il muso dell'enorme drago bianco, che chiuse gli occhi e fece le fusa.

-Perché anche io sento il dolore che prova il drago nero, dovuto alla ferita che gli ha inflitto Gladious: abbiamo un legame diretto con loro, che sono draghi gemelli, affidati a noi.- disse accarezzando il suo drago nero affianco al mio. 

Ero pronta a chiedergli come mai eravamo legati a loro.

-Non c'è una spiegazione al nostro collegamento con loro, i nostri draghi fanno ciò che gli diciamo: combatteranno quando lo decideremo noi, voleranno quando glielo chiederemo, moriranno per proteggerci, ma non ci abbandoneranno mai. Sono loro che scelgono i loro padroni e non c'è modo di liberarsene, Helena- disse voltandosi a guardarmi con quegli occhi così blu, per poi salire in groppa al suo drago nero, invitandomi a fare lo stesso. 

Insicura, mi misi in groppa al mio drago, che ruggì per poi volare, insieme al drago nero. 

Mentre noi volavamo nel cielo, gli amici di Noctis ci seguivano con la macchina. 

Arrivati alla città vicina, lasciammo liberi i nostri draghi, mentre io decisi di stare un po' per conto mio e vedere Noctis e gli altri cercare una sistemazione per i giorni seguenti.

-Sei più testarda di quanto non lo fossi da piccola- sorrisi all'udire quella voce.

-Ma non eri in missione, Nyx?- chiesi voltandomi, sorridente. Nyx, mi scompigliò i capelli e mi sorrise, mentre sprofondai nei suoi occhi verde chiaro.

-Lo sono, e una parte è anche monitorarti, sai?- disse a braccia conserte, appoggiandosi con il fianco al muro, in equilibrio con un solo piede.

-Non c'è bisogno che mi segui dappertutto- dissi alzando gli occhi al cielo, anche se la sua presenza era piacevole. 

Anche se io e lui ci passavamo qualche anno, e per lui ero come una sorella minore, per me lui non era un fratello maggiore: ha sempre avuto il senso del dovere, il combattere per qualcosa di più importante di un trono.

-Ordini di re Regis, Helena- sentenziò con tono duro. Alzai le spalle, guardandolo.

-Devo andare, Helena- disse avvicinandosi e scompigliandomi di nuovo i capelli.

-Ciao Nyx- dissi dandogli un colpetto sul braccio, vedendolo poi sparire in mille piccoli pezzetti di vetro, prima di lanciare il suo pugnale via.

-Mettiti in testa che sarai solo una sorella minore per lui, Helena. Niente di più-

-E tu che ne sai, Noctis?!- gli urlai, infastidita.

-Chiamalo pure intuito, ma una come te non potrebbe mai stare con un semplice Kingsglaive- disse in tono minaccioso, avvicinandosi pericolosamente.

-E perché no? Solo perché serve il suo re, non vuol dire non sia degno di avere il mio cuore...- dissi arrabbiata e a disagio.

-Mi spiace ma il tuo cuore è già destinato a qualcun altro...- sussurrò posando un dito in corrispondenza del mio cuore, sul mio petto.

-E di chi sarebbe?- chiesi in un sussurro, quasi senza voce. Ma che mi prende? Alzò lo sguardo, i suoi occhi rossi, ardevano nelle fiamme più calde che avessi mai visto.

-Mio- disse, abbozzando un sorriso per poi scomparire insieme a mille pezzettini di vetro blu.

Ma chi si crede di essere? 

Chiusi di colpo gli occhi concentrandomi: tutto intorno a me divenne sfocato e vidi dei fiocchi fluttuarmi intorno, uno più scuro e di colore diverso spiccava. 

Spalancai gli occhi e lo afferrai: strinsi tra le mie mani il fiocco rosso per poi essere catapultata dietro le spalle di Noctis. 

Feci materializzare delle spade intorno a me e prendendone una, la lanciai contro Noctis, che si difese con una barriera. 

Si voltò a guardarmi furioso.

-Credi che solo perché sei un principe, hai il diritto di prenderti ciò che vuoi?- urlai rabbiosa, lanciandogli contro un'altra spada con un cenno della mano, impercettibile. 

Alzò la sua mano e spostandola alla sua destra, sviò la spada.

-Se voglio, prendo ciò che voglio- spiegò, vedendo i suoi occhi divenire ancora una volta rosso fuoco.

-Non ne hai alcun diritto!- urlai, mentre lo vidi materializzarsi poi contro di me, impugnando una spada, pronto ad attaccare: presi una spada e risposi al suo fendente, per poi sparire e materializzarmi lontano da lui.

-Io voglio te e ti prenderò, con la forza o no- disse guardandomi con sguardo duro.

-Perché?- chiesi, tremando, vedendo arrivare il mio drago bianco, pronto a difendermi.

-Perché lo voglio io- disse pronto ad attaccarmi ma il mio drago si scagliò contro di lui, ritrovandosi però a colpire il drago nero di Noctis. 

I nostri draghi stavano combattendo con i denti e le unghie, poco lontano da noi. Ad ogni colpo che riceveva il mio drago, stringevo i denti e accusavo il dolore portando la mano sul mio addome.

Il suo drago era più forte del mio, o forse era perché lo era Noctis e di conseguenza lo era il suo drago. 

Al colpo decisivo arrivò e sia io che il mio drago, cademmo a terra, mentre io cacciai sangue dalla mia bocca con un colpo di tosse. Noctis si avvicinò a me con passo lento, quasi a farmi ancora più male e quando finalmente arrivò io alzai il volto, guardandolo di sottecchi, ancora dolorante.

-Accetta il tuo destino, Helena. Sarai sempre e comunque legata a me, che tu lo voglia o no-mi disse. 

Sentii come una presenza e guardando oltre di lui vidi il volto di Nyx osservarmi con una smorfia sul volto, per poi sparire in mille pezzi blu.

Light and Darkness - FINAL FANTASY XV NOCTISDove le storie prendono vita. Scoprilo ora