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"Cosa c'è che non va?".

Liam stringe le mani sul volante e le sue nocche diventano bianche.
"Non fare finta di niente Hope.. tutto questo deve finire"
"No!".
Frena di botto ancora distante da casa mia.
"Non mi perdonerei il fatto di farti male.. di nuovo"
"Non mi hai fatto male.."
"E quei lividi ce li hai sempre avuti lì", dice con riluttanza, "certo".

Riparte correndo.
"Liam non devi sentirti in colpa, non sono mai stata meglio in vita mia.. è successo ma poteva succedere anche con un'altra ipotetica persona.. non è niente di grave".
Provo a fargli cambiare idea, ma è impassibile e lo capisco.

"È meglio se non ci vediamo per un po'". Afferma fermo davanti casa mia.
Scuoto la testa.
"Non resisterò.."
"Non ti aprirò la porta, Hope. Voglio tenerti al sicuro, e per ora con me non lo sei".

Le sue parole mi hanno distrutta. Come poteva dire una cosa simile.
Ferita, apro la portiera e corro verso casa.
Riparte velocemente e va via da me.

************

Due settimane dopo

Il dolore mi lacera dentro, ma una felicità nello stesso tempo mi rallegra.
Stavo andando da Liam, ho pensato tanto in questi giorni: non l'ho mai sentito nè visto.
Arrivo davanti la porta di casa sua e noto la sua macchina parcheggiata, così bussò alla porta in attesa.

Sento i suoi passi sempre più vicini, poi silenzio. Ipotizzo che mi abbia visto e stia pensando se aprirmi la porta o meno. Ma lo fa.

Rivedo il suo viso e sono confortata: sembra stanco e rammaricato.

"Ciao".

Mi fa segno con la testa, a mò di saluto.

"Va tutto bene?"

Annuisce.

Stiamo fermi sulla porta per circa due minuti senza dire niente. Poi decide di farmi entrare.
Questa lontananza fisica e mentale mi sta uccidendo.

"Liam.. per l'ultima volta io.."
"Ti prego non parliamone. Ho capito."
Annuisco, comprensiva del fatto per cui non vuole parlarne.

"Come mai sei venuta qui?".
Per un attimo mi guarda negli occhi, poi distoglie lo sguardo.

"Avevo voglia di vederti."
Non metto in dubbio che desiderassi anche da parte sua un segno che mi facesse capire che anche lui aveva voglia di vedermi.

Dopo interminabili minuti, senza dire nulla, prende la parola.
"Ho bevuto. L'altra notte."
Mi guarda, per accorgersi di una sorta di mia reazione. Non la nota e continua.
"Mi mancavi. E mi sono giurato di non venire a casa tua, perciò non l'ho fatto."

"A me avrebbe fatto piacere."

"Si, certo."

Non ho avuto il tempo di controbattere perché mi zittì.
"Sono stato in un locale. Ho bevuto tanti di quei drink che nemmeno ne ricordo il numero."

"Ok, ho capito. Anche io sono venuta a dirti una cosa."

"Non ho finito."

La cosa mi preoccupava sempre di più. Ora avevo paura.

Getta fuori degli sbuffi e getta la testa sulla parte posteriore del divano.
Impreca mentre stringe le mani alla testa. Poi finalmente riprende la sua posizione e mi guarda.

"Ho portato una ragazza qui."

Il mio cuore perde un battito, mentre lo guardo, nervoso, strofinarsi le mani quasi a rovinarle.
Chiudo gli occhi a immaginare una situazione diversa, quella che avrei desiderato: lui che mi rincuorava e che mi sussurrava che era tutto come prima. Ma non è andata così.

"Cosa è successo?"
Si alza di scatto dal divano, probabilmente per evitare un nostro possibile contatto visivo.

Ma non parla, si limita a fissare dritto davanti a se come se io non esistessi.
Come se le mie parole andassero al vento.
Avevo capito tutto.

Mi alzo anche io e lo raggiungo.
"Ok ho capito! Non c'era bisogno di fare tutto questo giro di parole! Peccato che tu non abbia nemmeno il coraggio di guardarmi in faccia, di dirmelo."

Si limita a guardarmi con gli occhi arrossati.
"Sei uno stronzo."

Lo guardo negli occhi e noto subito la sua delusione nei confronti di se stesso.
Pronuncio quelle parole guardandolo negli occhi e credo che questo sia stato il suo punto debole.

"Non ti ho visto nè sentito per due settimane! Io sono stata male, per te. Per noi. E tu porti una ragazza nel tuo appartamento. Probabilmente l'avrai anche portata sul letto, là dove ci sei stato con me."
Doveva sentirsi un verme, perché è esattamente questo quello che era.

"Non ho scopat.. non ho fatto sesso con lei. Ero ubriaco marcio, ma non ho fatto sesso con lei." finalmente mi guarda, sono incazzata nera.
"Ero ubriaco perché era l'unico posto in cui potevo andare per potermi scordare di te. Si perché non ho ancora perdonato a me stesso quello che ti ho fatto. Ho tutto il torto del mondo lo so."

Scuoto la testa incredula. È stato con un'altra. Che non fossi io.

"Sai perché io ero venuta qui da te?"

Non parla ma mi guarda in attesa.

"Perché sono incinta."
Ho le lacrime agli occhi mentre gli rivolgo la parola.
Divarica leggermente le labbra e cerca di avvicinarsi a me ma faccio un passo indietro.

"E perché non è giusto che tu non lo sappia. L'hai saputo nel giorno stesso in cui l'ho saputo io."

"È.. è fantastico Hope.."

"Mi hai distrutta."
Faccio per andarmene, ma lui mi blocca dal polso.
"Non ti azzardare a toccarmi."












Dopo tanto tempo, anni direi 😅 sono tornata❤️
Che ne pensate?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 12, 2018 ⏰

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