CAPITOLO IV

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solita monotonia
solito caldo
solita estate
Ero giunta alla conclusione che non sarei mai riuscita a dare una svolta positiva a quella che consideravo la mia noiosa vita.
Più volte cercavo di vedere le cose in modo positivo, ma finivo sempre e solo con il rimetterci.
Mi ero allora abbandonata alla sorte e al caso, divertendomi ogni tanto con le mie amiche e stando il più possibile con Caterina.
Lei è la persona che maggiormente mi ha aiutata in uno dei periodi peggiori.
Anche quando mi chiudevo totalmente in me stessa e volevo solo stare da sola lei riusciva a farmi tornare il sorriso.
Era fantastica e sinceramente non saprei neanche dove sarei se non ci fosse stata lei al mio fianco.
L'avevo conosciuta alle superiori, dopo aver passato tre anni che mi ero trasferita e dopo tre anni d'inferno delle medie.
Ero sul punto di crollare, di volermi lasciar andare e non curarmi di nulla.
Passavo intere giornate chiusa in camera ad ascoltare musica e piangere.
Dopo quel che era successo
Dopo quell'improvvisa frenata
Dopo il sangue
Dopo gli incubi
Dopo la paura
Dopo troppo,l'unica cosa che mi riusciva fare era piangere farmi scorrere le giornate davanti.
Quando la vidi per la prima volta non pensai nulla, una persona come tutte le altre su questo pianeta.
Mentre invece mi sbagliavo alla grande.
Cominciò a parlarmi, si fece raccontare, mi aiutò a sfogarmi, mi aiutò a migliorare e a cercare di andare avanti.
Era stata davvero un pezzo importante nel mio percorso di ripresa fisica e morale.
Eppure l'unica cosa che mi riusciva bene era ancora, solamente rovinare le cose.
Cercavo direttamente di non fare nulla, non provare cose nuove, non andare mai fuori dagli schemi.
Non più.
Cate non era una di quelle ragazze "semplici" o uguale a tutte le altre.
Lei era unica, ma non lo dimostrava mai.
Magra, bionda e dagli occhi azzurro-grigio.
Aveva tutte le carte in regola per potersi atteggiare ma mai lo fece.
Era rimasta sempre la stessa Caterina di sempre.
Anche lei aveva avuto i suoi periodi no e alcune volte capitava di litigare, ma la consideravamo una cosa normale; e poi non riuscivamo a starci troppo lontane e quindi dopo pochi giorni ci eravamo sempre chieste scusa a vicenda.
Oggi sarebbe venuta e restata a dormire a casa mia.
Suonarono al campanello e subito andai ad aprire.
"Ei bella" mi disse lei.
"Ciao Cate" la salutai e la feci entrare.
Cominciammo a fare le solite cose che sempre facevamo, ossia sparare cavolate e ridere.
Avevamo visto già due film e stavamo cominciando ad annoiarci quindi dopo aver preso il telecomando, la bionda affianco a me sul divano cominciò a fare zapping in cerca di qualcosa di interessante.
Apparì la pubblicità di X Factor che comunicava l'inizio della trasmissione due settimane dopo.
"Mi hanno inviato la mail dicendo che non ero stata estratta comunque"
"Te l'avevo detto" affermai io fiera di aver avuto ragione.
"Bla bla bla tu hai controllato?"
"Controllare cosa? Non perderò neanche tre secondi per aprire le mail e vedere che sfortunatamente non sono stata scelta e che avranno preso una qualsiasi altra persona"
Lei mi diede una botta al braccio cominciando a dire di quanto ero noiosa e stupida.
Ma ormai non la ascoltavo più quando mi diceva queste cose perché non potevo farci nulla tanto.
Questa era la mia mente e questi erano i miei pensieri,non riuscivo a cambiarli.
Prese il mio telefono e sapendo la mia password lo sbloccò senza problemi e cominciò a farci non so cosa.
Ad un certo punto si bloccò d'improvviso dal dirmi di quante cose mi perdevo e la vidi lasciare il telefono sul divano.
Mi guardò e poi riprese il telefono.
"Eva" disse con voce un po' tremante.
"Che hai fatto Caterina? Perché ti trema la voce?" Dissi preoccupata.
"Eva.. tu"
"Che cosa hai letto su quel coso? Chiesi riferendomi al telefono.
"Eva tu sei stata presa!!" Urlò cominciando a zompettare per tutto il salotto.
"Eh?!" Dissi io confusa.
"Il concorso Eva! Quello di X factor"
"Sei stata presa ah sono così contenta!" E mi abbracciò fortissimo.
Ero davvero tanto confusa e mi ci vollero dei minuti per metabolizzare il tutto.
"E ora?"
"Bhè e ora devi solo scegliere la persona da portare con te" disse lei sfoggiando un sorriso a trentadue denti.

Una settimana dopo
"Ma è possibile che non veda ancora un sorriso sulla tua faccia?" mi disse Caterina ridendo.
Roteai gli occhi.
"Non so se capisci che poi dovremo tornare a scuola, S C U O L A e già non ero una spada quindi figuriamoci dopo" risposi guardando fuori dal finestrino del treno.
"Si ma guarda il lato positivo, mentre i nostri compagni di classe ricominceranno tra poco la scuola noi ci godremo altri mesi di vacanza fra prossime star" dice poggiando il pranzo sul tavolino che si trovava tra di noi.
Eravamo in treno per andare a Milano, dove saremmo state per tutta la durata della trasmissione.
A quanto pare ero stata la "fortunata" che fra chissà quante persone era stata scelta.
Il regolamento diceva che avrei potuto portare una sola persona e ovviamente la mia scelta ricadde sulla mia amica; saremmo state per qualche mese lì è molto probabilmente saremmo state riprese dalle telecamere, cosa che mi metteva parecchio in soggezione.
Oggi saremmo dovute andare agli studi di sky,poi ci avrebbero sistemate e nella serata avremmo avuto una cena con i cantanti che erano passati ai bootcamp e anche i giudici.
Nessuna di noi due aveva la minima idea di chi fosse passato dato che i giorni precedenti eravamo state indaffarate a preparare tutto il necessario per questa specie di "vacanza".
"Mi spieghi che hai?" chiese Caterina schioccandomi le dita davanti al viso.
Distolsi finalmente lo sguardo dal paesaggio che stava scorrendo fuori dal mezzo e la guardai preoccupata."
"Non so Cate, è come se avessi una strana sensazione; ma non so descrivertela.. non è nè brutta né bella" diedi sfogo ai miei pensieri .
Lei mi prese le mani e mi guardò negli occhi.
"Quando ti ho conosciuta eri fragile e persa, sei andata un sacco avanti dopo ciò che è successo quindi non lasciarti andare e mandare in frantumi ciò per cui hai lavorato tanto. Cogli questa opportunità che hai e soprattutto sii felice perché tantissime persone vorrebbero essere al tuo posto in questo momento".
"Hai ragione" dissi io sorridendole.
Aveva davvero ragione non potevo continuare così, ma il fatto era che non riuscivo mai a voltare pagina completamente e quando lo facevo gli incubi si ripresentavano e mi riportavano giù.
Questa volta però sarebbe stato diverso magari.
"Il treno alta velocità numero 7689 diretto da Roma Termini arriverà a Milano Malpensa in mezz'ora"  annunciò la voce metallica.
'Finalmente' pensai mentalmente, eravamo da un bel po' di ore in viaggio e finalmente stavamo per arrivare.
Una volta scese dal treno chiamammo un taxi che ci portò agli studi.
"Grazie e arrivederci" dicemmo io e la mia amica assieme al tassista dopo aver preso le valigie.
Dei palazzi enormi ci si presentarono davanti agli occhi.
"E ora dove andiamo?" chiese la mia amica.
"Bhè sulla mail c'era scritto che una volta arrivate ci sarebbero stati qualcuno ad accoglierci quindi pen.." non riuscii a finire la frase poiché una voce femminile mi interruppe.
"Ragazze ciao scusate il ritardo" disse una donna alta e mora la cui eleganza mi colpì particolarmente.
"Siete le ragazze del concorso vero?" Continuò lei.
Noi annuimmo.
"Bene allora seguitemi, vi farò vedere il loft e dove starete per i prossimi mesi" disse sorridendo.
Cominciammo a seguire la signora che continuava a parlare di cose che non mi interessavano e che non ascoltai.
Cominciai a guardarmi intorno, Milano mi trasmetteva un clima alquanto grigio; non dava le stesse sensazioni di Roma: bella, solare e accogliente.
Ritornai alla realtà quando la signora aprì la porta dell'edificio dove doveva esserci il loft.
Entrate trovammo una reception parecchio grande nella quale la donna che ci aveva accompagnato andò a chiedere le chiavi del loft.
Prese le chiavi ci dirigemmo nuovamente fuori e cominciammo ad andare incontro ad un grande edificio a pochissimi metri da lì.
"Eccoci arrivate" disse lei "io comunque sono Sandra e per qualsiasi cosa basta chiedere a me"
"Va bene grazie mille" disse Caterina in modo gentile.
"Allora io vi lascio qui per sistemare le cose,salendo le scale andate verso le camere mentre qui al pian terreno ci sono la cucina,un bagno e il salotto; ah e non dimenticatevi che stasera ci sarà quella serata per tutti voi"
"Ma i concorrenti staranno qui?" chiesi curiosa io.
"Sisi, loro si sono già sistemati e li conoscerete direttamente stasera"mi rispose Sandra.
"Allora noi andiamo a vedere e a sistemare le nostre cose, ciao" finimmo io e Caterina assieme.
Chiusa la porta cominciammo ad ispezionare la zona.
Era davvero grande: appena entrata ti si poneva davanti agli occhi questo salone enorme con vari divani, mentre ad un lato c'era la cucina che era altrettanto grande.
Poi c'erano queste scale che portavano al primo piano dove c'erano tutte le camere, numerose ma non grandi quanti le altre stanze.
"Uao" sento esordire da Caterina.
"Già.." faccio io girandomi intorno.
Era davvero impressionante tutto quello ma i miei pensieri vennero interrotti da un urlo improvviso.
Corro da Caterina e vedo che...

forgot// Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora