CAPITOLO V

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corro verso il punto da dove era venuto quell'urlo e trovo Caterina buttata sul letto.
"Mi hai fatto prendere un colpo deficiente" urlo a Caterina buttandole un cuscino sulla testa.
"Mi sono buttata per riuscire a prendere subito il posto di destra in questo letto fighissimo"
A me sembrava un semplice letto matrimoniale, mentre era la stanza intorno ad essere davvero bella.
Era arredata in stile moderno sui toni del bianco e del grigio, con alcuni particolari rosa.
C'erano anche dei quadri bellissimi con alcuni dipinti famosi, ma quello che mi colpì di più di quello con il mio preferito.
The Sunflowers di Van Gogh, era bellissimo e ogni volta mi portava quasi da un'altra parte del mondo.
Sistemammo tutte le varie cose e mi stesi sul letto per dormire almeno un'ora.
La sera precedente ero stata tutto il tempo a leggere un libro dato che non avevo sonno.
Sentii Caterina dimmi qualcosa tipo "oddio che palle ora ti addormenti?" ma caddi subito tra le braccia di Morfeo.

Sentii qualcuno scuotermi e quando aprii gli occhi vidi la mia amica già vestita e truccata intenta a guardarmi.
"Susu che tra nemmeno un'ora ci passano a prendere per andare a quella serata con tutti"
Mi alzai in piedi di scatto
"Un'ora? Scusa quanto ho dormito?"
"Tre bellissime ore.. e mentre ti facevi questo pisolino io stavo qua ad annoiarmi tanto che mi sono perfino truccata!"
A quell'affermazione mi misi a ridere data la poca voglia che aveva Cate di truccarsi ogni volta.
Corsi nel bagno che avevo visto prima e aprii la doccia sperando che l'acqua calda arrivasse subito.
Una volta lavata e asciugata cominciai a truccarmi per poi andare a vestirmi.
Scelsi di mettere un pantalone nero semplice con le mie Dr. Martens basse nere ed una maglia bianca a tre quarti.
Caterina invece stava indossando un vestito nero molto semplice che riteneva quasi il suo "vestito fortunato" a cui aveva abbinato un paio di converse bianche basse.
"Sei stata davvero un fulmine wow" esordì la bionda quando entrai in camera pronta addirittura cinque minuti in anticipo.
"Visto si?comunque dai andiamo" dissi prendendola per un braccio e cominciando a scendere le scale.
"Qui sotto ci dovrebbe essere un'auto per portarci dove si dovrebbe tenere questa serata" cominciò Caterina.
"Sì eccola" dissi indicando un'auto con il simbolo di X Factor sugli sportelli.
Pur essendo state le otto di sera c'era ancora un po' di luce che aveva reso il cielo rosa.
Caterina scattò una foto, le piaceva fare le foto perché diceva di volersi ricordare tutte le cose belle che vedeva.
Entrammo nella vettura e dopo aver salutato l'autista cominciammo a parlare delle aspettative su ciò e sulle persone che avremmo trovato dopo poco tempo.
"Io voglio assolutamente parlare con Levante" dice eccitata.
Era una sua grande fan e purtroppo non era riuscita ad andare ad un suo concerto per colpa di un compito in classe che avevamo avuto il giorno dopo.
"Mh.. io non so sinceramente" dissi un po' assorta dai miei pensieri.
"Allora te lo dico subito" e si fece seria "non voglio vederti con quel broncio, fai vedere a tutti quanti quanto sai essere sorridente e simpatica Perché non devi farti abbattere dal passato"
Era vero.. non facevo altro che pensarci e starci male, mi affliggevo per tutte le cose che erano successe e non riuscivo mai ad andare completamente avanti.
"Hai ragione, questa volta cercherò di divertirmi dai" sorrisi questa volta dicendo quella frase.
Poco prima di arrivare Caterina si girò verso di me e chiese:
"Ci pensi mai a lui? A che fine abbia potuto fare?"
"Sì, prima spesso poi però ho capito che pensarlo era solo peggio dato che era solo un brutto ricordo.. ero solo una bambina che si era fatta illudere dalle parole"
"Però ora non voglio pensarci su" dissi mentre l'autista ci fece segno che eravamo arrivati.
"Diamo inizio a questa avventura" rivolsi un sorriso a Caterina mentre stavamo per entrare nel locale.
Ci guardammo intorno un po' spaesate ma poi sentimmo della musica in sottofondo e seguimmo i rumori fino a giungere dietro a questo strano locale dove non trovammo nessun cameriere o persone dello staff.
"Ah ecco dov'erano tutti" fece Caterina che notai non stava davvero nella pelle.
Di fronte a noi c'era un grandissimo giardino con vari gazebo dove avevano sistemato dei tavoli per mangiare.
Questo posto però era pieno di gente, riconobbi subito i giudici e dei concorrenti che avevo visto nelle pubblicità durante i giorni prima di partire.
"E adesso cosa fac.." non mi diedero il tempo di finire poiché ci si avvicinò Alessandro Cattelan da un momento all'altro.
"Voi siete le ragazze che hanno vinto il concorso giusto?"
Io e la ragazza al mio fianco rimanemmo di stucco e l'unica cosa che riuscimmo a fare fu annuire con la testa.
"Bene allora venite con me che vi presento un attimo ad alcune persone"
Ci fece cenno di seguirlo e ci spiegò la zona dove avrebbero poi portato da mangiare, ci indicò dei concorrenti dicendo che erano tutti molto socievoli e che avremmo fatto subito amicizia; successivamente ci portò dai giudici presentandoci Fedez che era stato davvero carino con noi, chiedendoci come fosse andato il viaggio e perché avevamo scelto di partecipare al concorso.
Poi ci presentò a Mara che cominciò a ridere quando Caterina stava quasi per inciampare,quella fu davvero una fantastica scena.
Poi ci spiegarono che Manuel non c'era perché stava finendo le ultime tappe del suo tour per poi dedicarsi completamente ad X factor.
"Ora vi porto da Levante venite" esordì Cattelan.
Vidi Caterina molto tesa e le presi la mano tranquillizzandola.
Era da tantissimo tempo che voleva vederla ma per qualche imprevisto non era mai riuscita ad incontrarla o a sentirla cantare.
Chissà quante cose le stavano passando per la testa  in quel momento.
Dopo pochi passi ci ritrovammo di fronte a Levante che stava parlando con.. aspetta loro sono quelli dei provini!
Io e Caterina ci guardammo subito negli occhi capendoci immediatamente.
Era possibile che con tutta la fortuna che avevo dovevo proprio ritrovarmeli davanti?
Speravo con tutta me stessa che non si ricordassero di noi.
"Ei Claudia loro sono le vincitrici del concorso" ci presentò nuovamente Alessandro.
"Ciao ragazze io sono Levante" disse con un grandissimo sorriso.
"Io sono Eva" mi presentai
"I-io sono"
"Lei invece è Caterina ed è una tua grandissima fan" dissi io al posto della mia amica.
Preferii parlare io perché altrimenti avrebbe fatto la figura dell'incapace di parlare.
"Davvero? Uao fatti dare un abbraccio"disse abbracciando Caterina, la quale cominciò prima  a diventare tutta rossa e poi sorridente come non mai.
Il loro abbraccio finì con una vibrazione che veniva dal telefono della cantante che si scusò dicendoci che sarebbe tornata immediatamente.
Solo i quel momento mi ricordai della band che avevamo davanti e che era intenta a fissarci.
Che facevo dicevo per prima come mi chiamavo? O lasciavo che lo dicessero prima loro? Non mi sembravano molto intenzionati a prendere la parola però.
Quei pochi secondi di domande vennero interrotti dalla bionda alla mia destra che si presentò subito.
"Io sono Caterina Turizzi"
"Io sono Vittoria De Angelis" disse la bionda con fare socievole.
"Io mi chiamo Thomas Raggi piacere" parlò questa volta il ragazzo con il ciuffo.
Notai Caterina fare una smorfia, segno che non doveva avergli fatto una prima buona impressione.
Alzai lo sguardo e mentre il ragazzo dai capelli lunghi si stava presentando notai che il cantante della band mi stava fissando.
Perché mi guardava? Non mi sembra di averlo mai visto.. anche se nuovamente mi ricorda tantissimo qualcuno, solo che non riesco davvero a capire chi.
"Io invece mi chiamo Damiano, Damiano David".
Sentii improvvisamente come se tutto il mondo mi fosse venuto addosso.
Le gambe mi cominciarono a tremare e cominciai a sentire di meno.
Caterina si girò immediatamente verso di me e stava per dirmi qualcosa quando lui disse:
"E tu invece?"
Non avrei retto un attimo in più.
"Eva Flaminio" disse la mia amica,  ma ero già troppo tardi per sentire la reazione di Damiano che non si rivelò lo sconosciuto che pensavo fosse.
Ritornai sui miei passi e corsi verso l'uscita sperando di ritrovare l'autista che mi avrebbe potuta così riportare al loft.
"Eva aspetta!" Mi sentii urlare da dietro.
Ora potevo riconoscere benissimo quella voce e pur non sentendola da anni già non volevo più udirla.
Tutto quello che avevo cercato di dimenticare fino a quel momento si era ripresentato davanti a me.
Tutte le emozioni che avevo cercato di sopprimere rispuntarono così all'improvviso.
Lui si ripresentò nella mia vita così, senza nessun invito.
Trovai subito l'auto fuori e salii subito sul veicolo.
"Può riportarmi al loft? Ah e non faccia domande per favore" dissi all'autista mentre le lacrime cominciarono a rigare il mio viso.
La macchina cominciò a muoversi facendomi vedere come ultima cosa Damiano che correva cercando di riuscire a parlarmi, ma era evidentemente troppo tardi.

forgot// Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora