Siamo di fronte all'ingresso di una vasta villa. Dietro di noi un labirintico giardino, costellato di fontane e aiuole. Mi volto di nuovo verso il monumentale portone; è completamente in legno nero, con disegni argentati..che raffigurano draghi, leoni e altri animali fantastici.
L'ingresso è inoltre decorato con colonne di marmo bianco, in elegante contrapposizione al colore scuro della porta. L'edificio esprime un senso di semplicità, maestosa ed elegante. Un senso di pacifica imposizione sulla circostante e ben curata natura del giardino. In ogni piano si aprono finestre immense, con l'apice reso aggrazziato da una figura femminile di tipo classico.
Ma il complesso, semplicemente stupendo, è offuscato dalla solita aria tetra e gelida che immagino sia qualcosa di importante per loro..È un sentimento che non riesco a spiegare bene, qualcosa di indefinito, e per questo ancora più attanagliante e preoccupante.
-Seguimi.- Il tono di voce di Holl è gelido e metallico come sempre, non sembra uno molto socievole. Se dovessi pensare a un aggettivo che lo descriva, simpatico sarebbe sicuramente tra quelli finali..se non ultimo.
È freddo e insensibile come un pezzo d'acciaio..Anzi di più, perchè il ferro è un ottimo conduttore di calore, mentre lui sembra un morto vivente.
Cammina lentamente, in modo dannatamente studiato, fino al portone che si apre facendo comparire la figura di una ragazza, più grande di me, bionda e con gli occhi azzurri, che appena lo vede lancia un patetico gridolino..di felicità, immagino. Dietro di lei un'altra, molto più bassa, con i capelli argentei. Lui le saluta e, dopo avermi fatto cenno di seguirlo, le prende per mano, con un movimento lezioso ed elegante, talmente persuadente da lasciare allibiti.
Se non è la perfetta rappresentazione dell'amore, non vedo che cosa potrebbe essere. Ok, chiariamo un punto che forse non ho spiegato..Come avrete capito anche voi, questo strano soggetto è: o un dio o un'altra semidivinità eccentrica e bellissima. Ho detto bellissima? Non pensate che io sia innamorata di lui, solamente è oggettivamente molto...handsome, per usare un termine inglese.
Sono assai preoccupata per quello che mi succederà, perchè non conosco ne loro ne le loro intenzioni.
Immagino però che, se sono effettivamente qualcosa di simile a divinità, mi sarà difficile scappare.
Dopo questo attimo di riflessione torno a collegarmi in quello strano mondo...Nathan sta già entrando, sempre con le due ragazze per mano. Lo seguo, camminando velocemente, e mi intrufolo con loro nel vano del portone aperto dal vecchio che mi ha dato la sciarpa rossa. Vedendolo, me la sfilo, ma lui non mi degna di uno sguardo, tutto preso a spostare una poltrona per il ragazzo, che chiama "Re". Tenj, mi pareva si chiamasse così, si è cambiato; indossa un completo da maggiordomo, un lungo frac nero, con un elegante cravattino grigio. Il panciotto, su cui risaltano disegni damascati, è bianco.
Ci sono molte altre ragazze in questo salotto, sedute sulle poltroncine rosse. Stanno giocando a carte. Siamo 7, contando me e Kuofu.
Comprese le due che Nathan sta orribilmente accarezzando, con una leggerezza esasperata e terribile, secondo me. A parte Tenj e Nathan, che qui sembrano conoscere solo con il nome di "Re", c'è un altro ragazzo, un ragazzino per la precisione, capelli biondi piuttosto lunghi. Le ragazze insossano completi bianchi e neri da cameriere, con camicetta e jeans, e un grembiule rosso decorato con un unico disegno, un elaboratissima "T".
All'entrata di Holl si alzano in piedi e corrono ad abbracciarlo, manifestando un calore che non credevo potesse essere presente qui dentro. Anche se, effettivamente qua è molto più caldo.
Improvvisamente, con l'ormai consueto spostarsi della frangietta, lui punta gli occhi su di me e si blocca.
Cosa avrà pensato?
Mi viene freddo solo a pensarci.
-Ragazze..Come avrete notato, qua con noi abbiamo un aspirante pedone.-
Aspirante pedone? Ma..Se sono stati loro a decidere tutto! Io non avrei mai voluto.
Io..mi si riempiono gli occhi di lacrime, ma mi faccio coraggio. Non posso piangere qui, davanti a tutti loro.
Decido di salutarle.
-Buonasera..- la voce è debole.
-Avremo una nuova compagna?- chiede dolcemente la ragazzina dai capelli argentati.
-Spetta a lei decidere. Anche se immagino di si.-
La voce con cui ha parlato Tenj è cupa. Mi sto spaventando. Ma devo essere eroica.
-Cosa devo fare?- Tacerò il fatto che mi hanno quasi costretto, non penso importi molto a loro, non penso che, a questo punto, valga molto ciò che dico.
-Vuoi diventare davvero un mio pedone?- la voce di Nathan sovrasta per un secondo tutte le altre che parlano fra di loro.
Sembra stupito, quasi confuso. Sembra contento. Sembra felice.
Sento la sua voce fredda e metallica martellarmi le tempie: Vuoi davvero diventare un mio Pedone?
STAI LEGGENDO
Il Demone Della Giustizia
ActionPassi sordi. "Sicuramente un carceriere" pensò Nathan. "Buonasera. Parlo con il signor Nathan Holl?" Una tagliente voce fredda. "Si. Sono io. Cosa vuole?" Rispose sgarbato, quell'uomo emanava un gelo insolito. "Proporle un affare." Disse il Diavolo.