-Si..- rispondo io confusa, e un po' preoccupata. Perchè sono così straniti e il vecchio ha tirato fuori la pistola? Sicuramente c'è qualcosa sotto, ma sono terrorizzata al pensiero di chiederlo. Sembrano a dir poco irritati.
-Puoi vederci..- ripete il signore anziano passsandosi una mano fra i capelli argentati.
-Si..Ma per quale motivo?- Nathan ha ripreso la fredda padronanza di se stesso.
-Non è un Angelo, se ti stai riferendo a quello.- dice la ragazzina.
Angelo? Di cosa stanno parlando? L'atmosfera si sta raffreddando.
Di nuovo.
Spira un vento gelido, anche se non troppo forte.
-Non è un Angelo..ci avrebbe già attaccati. E se fosse come noi non sarebbe stupita; rimane solo una possibilità. La sai no, Koufu?-
-Uno spirito..- sospira la ragazzina.
-È strano vero? Scegliamo questa città per non essere individuati e stranamente incontriamo subito uno spirito...Dannazione!-
Contrariamente a quanto ha detto, il tono di voce è annoiato, assolutamente tranquillo.
Il vecchio si intromette nel discorso.
-Quindi cosa facciamo Thanatos? Io un'idea l'avrei, ma parla tu per primo..dopotutto sei tu il Re, qui.- Cosa?
-Bah..- l'atmosfera si stempera, Nathan o Thanatos, come l'ha chiamato il vecchio signore, mi guarda dubbioso.
-No..- scuote la testa -Mi spiace Tenj, nessuna idea parla pure tu.-
L'anziano si inchina fino a terra.
-Umilmente pensavo tu volessi accoglierla fra noi..-
Nathan soppesa le parole.
-E che posto gli assegnerei?- chiede infine. -Resta ancora un posto come pedone.- risponde pronto l'altro.
-Un pedone..- mi guarda.
Sto gelando, il vento freddo si è rialzato. Loro non sembrano sentirlo. La ragazzina si è appoggiata a una macchina e dondola la testa. Il vecchio guarda Nathan, che non trova nulla di meglio da fare se non aprire un portasigarette argentato e accenderne una.
-D'accordo. Ma lei? Deve ancora esprimere il suo parere.-
-Scegliere fra la vita e la morte non è difficile, signore.- ribatte il vecchio.
Forse non aveebbe dovuto parlare così. Lo sguardo sardonico di Holl si incendia, diventa terribile.
-Io fui come lei, Tenj. Io posso capire. Io. Tu non sei mai stato di fronte a una scelta così gravosa e sciocca, che nessuno avrebbe diritto di porre.
Taci! O mi dimenticherò che sei il mio braccio destro. E allora te la vedrai con mio padre..Satana.-
Cosa..ho i brividi che corrono per tutta la schiena. Tremo.
Si volta verso di me.
Lo sguardo è ancora acceso e irritato.
-Dovrai venire con noi.-
Cosa sono tutte queste stranezze e perchè non riesco a smettere di tremare? Lo osservo terrorizzata mentre si porta la sigaretta alle labbra sottili, con le dita inanellate e svelte.
-Non hai sentito?- interrompe di nuovo Tenj -Il re ti sta chiamando! Svegliati!-
Si. Vorrei davvero svegliarmi e scoprire che tutto questo è un ridicolo sogno, che sono ancora a casa, assonnata e sudata per gl'incubi notturni. Ma il movimento preciso e continuo di Holl mentre si accosta lentamente la sigaretta alla bocca, mi suggerisce che non è un sogno. È la realtà. La nuda, cruda, dannata realtà. Cazzo!
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Il Demone Della Giustizia
AcciónPassi sordi. "Sicuramente un carceriere" pensò Nathan. "Buonasera. Parlo con il signor Nathan Holl?" Una tagliente voce fredda. "Si. Sono io. Cosa vuole?" Rispose sgarbato, quell'uomo emanava un gelo insolito. "Proporle un affare." Disse il Diavolo.