6. Stranezze

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-Si..- rispondo io confusa, e un po' preoccupata. Perchè sono così straniti e il vecchio ha tirato fuori la pistola? Sicuramente c'è qualcosa sotto, ma sono terrorizzata al pensiero di chiederlo. Sembrano a dir poco irritati.
-Puoi vederci..- ripete il signore anziano passsandosi una mano fra i capelli argentati.
-Si..Ma per quale motivo?- Nathan ha ripreso la fredda padronanza di se stesso.
-Non è un Angelo, se ti stai riferendo a quello.- dice la ragazzina.
Angelo? Di cosa stanno parlando? L'atmosfera si sta raffreddando.
Di nuovo.
Spira un vento gelido, anche se non troppo forte.
-Non è un Angelo..ci avrebbe già attaccati. E se fosse come noi non sarebbe stupita; rimane solo una possibilità. La sai no, Koufu?-
-Uno spirito..- sospira la ragazzina.
-È strano vero? Scegliamo questa città per non essere individuati e stranamente incontriamo subito uno spirito...Dannazione!-
Contrariamente a quanto ha detto, il tono di voce è annoiato, assolutamente tranquillo.
Il vecchio si intromette nel discorso.
-Quindi cosa facciamo Thanatos? Io un'idea l'avrei, ma parla tu per primo..dopotutto sei tu il Re, qui.- Cosa?
-Bah..- l'atmosfera si stempera, Nathan o Thanatos, come l'ha chiamato il vecchio signore, mi guarda dubbioso.
-No..- scuote la testa -Mi spiace Tenj, nessuna idea parla pure tu.-
L'anziano si inchina fino a terra.
-Umilmente pensavo tu volessi accoglierla fra noi..-
Nathan soppesa le parole.
-E che posto gli assegnerei?- chiede infine. -Resta ancora un posto come pedone.- risponde pronto l'altro.
-Un pedone..- mi guarda.
Sto gelando, il vento freddo si è rialzato. Loro non sembrano sentirlo. La ragazzina si è appoggiata a una macchina e dondola la testa. Il vecchio guarda Nathan, che non trova nulla di meglio da fare se non aprire un portasigarette argentato e accenderne una.
-D'accordo. Ma lei? Deve ancora esprimere il suo parere.-
-Scegliere fra la vita e la morte non è difficile, signore.- ribatte il vecchio.
Forse non aveebbe dovuto parlare così. Lo sguardo sardonico di Holl si incendia, diventa terribile.
-Io fui come lei, Tenj. Io posso capire. Io. Tu non sei mai stato di fronte a una scelta così gravosa e sciocca, che nessuno avrebbe diritto di porre.
Taci! O mi dimenticherò che sei il mio braccio destro. E allora te la vedrai con mio padre..Satana.-
Cosa..ho i brividi che corrono per tutta la schiena. Tremo.
Si volta verso di me.
Lo sguardo è ancora acceso e irritato.
-Dovrai venire con noi.-
Cosa sono tutte queste stranezze e perchè non riesco a smettere di tremare? Lo osservo terrorizzata mentre si porta la sigaretta alle labbra sottili, con le dita inanellate e svelte.
-Non hai sentito?- interrompe di nuovo Tenj -Il re ti sta chiamando! Svegliati!-
Si. Vorrei davvero svegliarmi e scoprire che tutto questo è un ridicolo sogno, che sono ancora a casa, assonnata e sudata per gl'incubi notturni. Ma il movimento preciso e continuo di Holl mentre si accosta lentamente la sigaretta alla bocca, mi suggerisce che non è un sogno. È la realtà. La nuda, cruda, dannata realtà. Cazzo!

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