Capitolo 10

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Mesi di buio.
Mesi di vendetta.
Mesi di rassegnazione.

Dal momento in cui aveva varcato la soglia di quel dannato Inferno, tutto era ricominciato da capo. Come una pellicola di un film in bianco e nero. Bianco e nero. Due colori apparentemente diversi, ma simili. Troppo. Quasi uguali. Due colori. Gli unici che non hanno sfumature. Due colori del tutto neutri. Nessuna emozione.
Un film in bianco e nero, senza alcuna emozione che ricomincia da capo, all'infinito.
Questo era la sintesi della vita che Theo Raeken stava passando in quel posto. Questa era la sintesi della vita che gli spettava. Che si era meritato.
Lei, non mancava mai di farglielo notare. Lei, che continuava imperterrita nel suo intento.
Tara.
Per un po' se ne era dimenticato. Aveva dimenticato tutto ciò che la riguardava, persino di avere nel petto il suo cuore. E questo, a quanto pareva, non le faceva piacere per niente.

Un giorno, di quelli rari. Quando veniva lasciato in pace, si era imbattuto in una lite. In un primo momento non ci fece caso, tutti in quel maledetto Inferno litigavano. Poi aveva riconosciuto delle voci.

"Tara, io non voglio più giocare a questo gioco"
"Oh, per favore. Non fare la santarellina, adesso. Prima volevi la stessa mia cosa" spuntò in tono duro Tara.
"Adesso non più, le situazioni cambiano. Le persone cambiano"
"Pensavo fossimo amiche, Jane" asserì in modo perentorio.
"Tu eri la mia Tara. Prima di tutto questo. Tu eri mia amica quando ero Lizzy, non ora. Non ora che sono Jane. Jane, non è tua amica se la usi per raggiungere i tuoi macabri scopi" una risata rimbombò in quello spazio immenso, mentre Jane si asciugava le ultime lacrime.
"Ci ha uccise, Liz. Tutto perché è uno schifoso egoista. Non ti sto usando, sto solo facendo ciò che tu non hai il coraggio di fare" disse Tara più dolcemente, accarezzando una spalla a Liz. Questa si scostò.
"Ti sei impossessata del mio corpo per i miei poteri, questo non è usare le persone? Le amiche non si trattano così. E poi vuoi che ti dica una cosa?" aspettò una risposta che non tardò ad arrivare "non nego di aver voluto vederlo morire, ma quando l'ho conosciuto come Jane, non era la stessa persona di tanti anni fa. Era dolce con me, era sincero come..."
"Pensi che se ti avesse riconosciuta come Lizzy, ti avrebbe tratto in quel modo? È furbo, manipolatore, lo è sempre stato. Non è cambiato, le persone non cambiano. La loro essenza resta"
"Com'è che tu sei cambiata in peggio? Non sapeva quello che faceva, è stato raggirato da quei Dottori, era piccolo. Potevo percepirlo, sai. Vedere nella sua mente. Vedere ciò che provava quando stava con Liam Dunbar. Vedere-" fu interrotta bruscamente da Tara, che cominciò ad andare avanti e indietro per quel luogo angusto.
"Vedere non me. Quello stupido ragazzino è la causa di tutto. Mi stava dimenticando per quell'idiota."
"Cosa avrebbe dovuto fare? Vivere nell'incubo di aver ucciso sua sorella, perché è stato raggirato? Voleva andare avanti e costruirsi una vita, ma glielo hai impedito"
"Lui l'ha impedito a me, a noi"
"Non mettermi più in mezzo in questa storia, io sono passata oltre. Farò in modo di porre fine a tutto questo, sono stanca di vivere con l'odio dentro"
"Cosa vuoi fare? Usare i tuoi stupidi poteri della memoria per cancellarmi i ricordi, e vissero tutti felici e contenti?" un sorriso si formò sul volto di Tara.
"Quei poteri tanto stupidi ti hanno aiutato a fare quello che credevi. E comunque no. Farò finire tutto, che tu lo voglia o no"
"Bene, vaffanculo traditrice, siete tutti dei bastardi traditori" un urlo squarciò quel silenzio, mentre Lizzy se ne andò, lontano da lei.

Theo, sentì ogni singola parola di tutto quello che era stato detto ma solo una cosa gli rimase impressa nella mente, dal quel giorno a quelli a venire.
Solo un nome, quella luce in tutto quel buio.
Liam Dunbar.
E sapeva che era quel qualcuno di cui non avrebbe dovuto dimenticarsi. Una speranza si era fatta strada in quella sua vita dannata.

Giorni di ribellione.
Giorni di forza.
Giorni di rinascita.


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