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Pov Millie

Ero paralizzata,e con me anche i miei pensieri.

Volevo solo una cosa,la verità,cos'era successo nella mia assenza,

chi era Margot Gauthier senza un sorriso stampato sul suo volto?,forse anche più fragile di quanto pensassi,forse meno coraggiosa di quanto avessi mai creduto,forse più vuoto e impassibile di ora.

l'unica decrizione che mi passò per la mente era

vuoto.

Senza dire nessuna parola,nessun sospiro,nessuna esitazione. Portai Margot tra le mie braccia

pian piano cademmo,cademmo rassegnate e distrutte per terra,non sentì dolore.L'unico dolore che percepivo era quello di Margot,che anche senza capire nulla,nulla sulla Margot di qualche anno fa,i suoi occhi mi hanno fatto capire quello che provava.

Le sue parole di poco fa erano morte lungo le lacrime che vedevo continuamente versare. Margot continuava a fissare un punto vuoto,disconnessa,l'unico contatto che avevo da parte sua era le sue mani sui i miei fianchi.

«Millie» mormorò,quasi con la paura che se avesse fatto troppo rumore il tempo a disposizione sarebbe finito

«Stai donando amore ad una persona che è stata più in un centro psichiatrico che a casa propria,stai cadendo assieme ad una persona che faceva finta di ingoiare delle pillole,stai rovinando te stessa per una persona con lo sguardo perso.» riprese a fissarmi appoggiando la sua mano sul mio viso,accarezzandolo.

I suoi occhi dicevano il contrario di quello che diceva,buttò quelle frasi per forza su di me.

«Margot» dissi accentuando ad un sorriso

«Il tuo sguardo è l'unica cosa vera che vedo,l'unica cosa vera che vedo sono le tue fottute lacrime» dissi agitata appoggiando due mani sul suo viso pallido.

«Millie,se continuerò così mi rimarrà poco qui,qui vicino a te.»

«Perchè non continuare ad essere apprezzata?,perchè non eliminare solo il marcio?»

«Perchè il marcio sono io»

«Sono marcia insieme a te» dissi fermamente,credo di non essere mai stata così testarda,sono cambiate tantissime cose dopo l'arrivo dell'albina,ha cambiato me,anche se sembra così strano pensare ad una persona che condiziona anche le tue azioni.

Margot ha condizionato il marcio.

Dopo essere rimaste in quella posizione per forse ore,ripresi a fare quello che stavo facendo,traballo,come su un filo sospeso in aria. Se facessi qualche passo sbagliato avrei rischiato una frattura,nel mio caso avrei rischiato una crisi di nervi.

Pov Margot

Asciugando le mie patetiche lacrime avevo chiaramente capito che a Millie non interessa se sono un pezzo di merda malato,il che mi faceva piacere,la vidi intenta ad alzarsi per andare verso la cucina.Credo di averla delusa lo stesso,credo di doverle dire tutta la vicenda,credo di doverle dire che persona ero qualche anno fa.

Mi limitai a rimanere per terra,ripensando alla faccia della mia ragazza,volevo dirle tante cose in quel momento,volevo fingere che fosse tutto apposto e mascherare le mie lacrime dicendo stupidamente "mi è finito una cosa nell'occhio". Forse era fin troppo finto persino per me?,alla fine cos'è troppo finto per me?. Mi sento troppo lo stereotipo di una adolescente complessata,complessi per un non nulla.

Quando ripenso alla mia permanenza in quel centro psichiatrico penso a quante ragazze distrutte erano lì,ripenso alla mia privacy violata,ripenso al piccolo mondo che mi ero creata nel mentre,respiro fra respiro provavo a vedere il positivo,vedevo le stesse ragazze sfacciate con una vita piena di soddisfazioni,vedevo le pillole come lo sciroppo,come quel sciroppo che ti dava tua madre per stare meglio,e si,pensai a mia madre. Pensavo a julie,senza una sorella maggiore per 2 anni,è stata forte molto forte,invidiavo il coraggio di mia sorella,una piccola bambina che emanava una luce ancora non condizionata dai pensieri come i miei,accarezzarle i capelli pensando che per fortuna non ha percepito le mie pericolose emozioni. Pensavo a tutto questo guardando fuori la finestra.

Si era fatto buio,quel buio risaltava ancora di più i miei pensieri e le luci natalizi nella stanza. Quella stanza non riusciva a contenere la mia immaginazione contrastante,contrastante anche con i miei pensieri realistici.

«Margot?» la voce della mia ragazza interruppe tutto.

«Vuoi mangiare qualcosa?» mi chiese distogliendo lo sguardo

Senza pensarci due volte andai verso di lei e appoggiai le mie labbra sulle sue,i baci a stampo sono i migliori. Millie mi guardò sorpresa e con l'aria confusa fissò finalmente i miei occhi,con imbarazzo si mise una ciocca di capelli indietro,e riprese a guardarmi

«Sono marcia,ma voglio essere marcia insieme a te».

Dopo che pronunciai quelle parole vidi la mia ragazza arrossire e senza aggiungere chiacchiere inutili ricominciò quello che avevamo sospeso.

Quella notte,fu dolce,l'aria sapeva di zucchero filato,quella dolce notte finalmente ci resimo conto di quanto il nostro passato prima di noi fosse stato insignificante,tutto il nostro prima di noi è stato insignificante. Quella notte ho finalmente visto Millie spogliata da tutte quelle vesti che indossava con gli altri,finalmente vidi Millie.

E finalmente Millie vide me,il marcio fatto a persona senza alcuna censura o finzione. Ci addormentammo avvinghiate,mi sentì possibile di tutto in quel momento.






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