I

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A un amore che riesce a sbocciare sempre.

A Louis, che sa amarlo da vivere.

A Harry, che è la sua forza.

In questa vita e in tutte le altre.




Louis inspirò il fumo della sigaretta mentre, appoggiato al fianco del suo Range Rover nero, guardava verso la casa di sua madre. Non ricordava quante ne avesse fumate quel giorno, ma dovevano essere molte, dal momento che quello che stava stritolando nell'altra mano non era il primo pacchetto della giornata.

Jaxon sarebbe rimasto molto infastidito nel percepire il forte odore di fumo e tabacco che aveva sicuramente impregnato il suo completo grigio da lavoro, nonché il suo fiato. Lo sapeva bene. Per quello cercava sempre di controllarsi, non fumandone mai più di tre o quattro al giorno, cercando di placare la voglia con gli appositi chewin-gum. Ma in giornate come quella, fumare era una necessità alla quale gli era impossibile sottrarsi.

Gettò con stizza il mozzicone per terra, allungando le braccia fino a posare le mani sul tettuccio dell'auto.

Avrebbe dovuto capirlo già quella mattina, quando la sveglia non aveva suonato ed era dovuto uscire di casa in fretta e furia - senza la sua dose di caffeina mattutina o sarebbe sicuramente arrivato in ritardo in banca - che la giornata si sarebbe rivelata una di quelle da dimenticare. Doveva prevederlo, così da essere preparato a contrastare le cattive notizie.

O forse, non era così.

Forse non c'era un modo per essere sempre pronti a gestire gli imprevisti. Si doveva semplicemente accettarli e provare ad affrontarli.

Il punto era: ne sarebbe stato in grado anche quella volta?

Non ne era sicuro.

A dire il vero aveva smesso di avere certezze già da parecchio tempo; quando le aveva viste sgretolarsi una ad una di fronte ai suoi occhi, impotente, non potendo fare niente per salvarle.

Sospirò, infossando il capo nelle spalle e lasciandolo crollare in avanti. Sentiva un peso enorme gravare sulle sue spalle e sostenerlo incominciava ad essere veramente arduo.

Socchiuse gli occhi, riportando la sua mente a ciò che era successo solo poche ore prima.



Dopo il quarto giro dell'isolato, finalmente riuscì a trovare un parcheggio.

Diede una rapida occhiata al cruscotto dell'auto, imprecando a denti stretti quando si rese conto che erano già trascorsi più di venti minuti della sua ora e mezza di pausa pranzo, e scese poi velocemente dalla macchina, correndo letteralmente verso l'ingresso dello studio medico. Aveva i minuti contati, ma la serietà del tono di voce del dottor Pearson, durante la telefonata improvvisa della sera prima, l'aveva talmente turbato da accettare l'appuntamento per quell'ora.

«Buongiorno, Louis. Mi scuso ancora per aver dovuto disturbarla in questo orario non proprio comodo, ma non avevo altri orari liberi e mi premeva parlarle il prima possibile».

«Non si preoccupi. Piuttosto, mi dica: cos'è tutta questa urgenza di vedermi?»

L'uomo attese che Louis si fosse seduto, su una delle poltroncine color panna poste di fronte alla sua scrivania, prima di riprendere la parola.

Touch My Skin Just To Find A New SkyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora