VI

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Harry ci aveva creduto tanto.

Ogni telefonata, ogni messaggio, ogni foto che lui e Louis si scambiavano per tenersi aggiornati sulle relative giornate e per sentirsi maggiormente vicini, lo avevano davvero portato a credere che ce l'avrebbero fatta.

Quando si erano salutati a Sweet Carolina, erano entrambi consapevoli che sarebbe servita tanta pazienza e un po' di tempo prima di riuscire a rivedersi: Louis doveva tornare in città e riprendere in mano il proprio lavoro, trascorrere di nuovo del tempo con sua madre, confrontarsi con il dottor Pearson riguardo gli esiti dell'ippoterapia e reintegrare Jaxon all'asilo.

Ma più giorni passavano, più Harry non poteva non notare la stanchezza su quel volto che lo aveva stregato dal primo istante.

I messaggi si erano limitati allo stretto necessario e le videochiamate avevano lasciato il posto solo a quelle che comprendevano esclusivamente il sentire l'uno la voce dell'altro.

Una voce stanca e spossata che faceva sempre stringere un po' il cuore a Harry, che avrebbe tanto desiderato essere a Toronto per poter aiutare in modo reale Louis, che sembrava venire sempre più inghiottito da una quotidianità che non lo vedeva protagonista.

Non ricordava più l'ultima volta che Louis gli aveva raccontato come stessero andando le cose con suo figlio o gli aveva sussurrato quanto gli mancava nel cuore della notte, mentre entrambi si trovavano al buio delle proprie stanze, con gli occhi chiusi e le voci ad accompagnare le loro mani che cercavano di far credere ai loro corpi che fossero ancora insieme.

Quando ne aveva parlato con i propri amici, Niall aveva prontamente sfoderato l'ascia di guerra contro il maggiore, affermando con sicurezza che si fosse tirato indietro come un codardo e avesse scelto una vita che non prevedeva la presenza di Harry al suo fianco; Liam, invece, aveva appoggiato la sua decisione di provare a raggiungerlo e ricordargli cosa erano.

Senza rabbia o rancore.

Harry era certo che Louis non lo stesse volontariamente escludendo dalla propria vita. Solo... sicuramente la città lo teneva troppo occupato.

Questa la giustificazione con la quale lo difendeva con veemenza.

E così, dopo più di due mesi da quando si erano salutati, Harry aveva preparato un bagaglio con qualche cambio e aveva deciso di andare in città, di andare da lui e salvare la situazione prima che potesse incrinarsi più di quanto già stesse succedendo.








«Purtroppo le condizioni meteorologiche non sembrano ancora essere destinate a migliorare: il Paese dovrà ancora sopportare questi forti temporali per grand parte della prossima settimana. Sono state attivate delle norme di emergenza speciali che - »

Louis spense la televisione, interrompendo il giornalista che stava riportando i dati scaturiti dalle critiche condizioni meteo che ormai avevano investito il Paese nell'ultima settimana.

Erano stati giorni difficili e i continui temporali non lo aiutavano a gestire Jaxon, che li odiava e lo avevano portato ad essere più nervoso e alterabile di quanto non fosse già ritornato ad essere dopo la loro partenza da Sweet Carolina.

Anche quella sera ci erano volute più di due ore per riuscire a metterlo a letto e farlo addormentare.

Si massaggiò il ponte del naso, sospirando esausto, abbandonando la comoda seduta del divano per avvicinarsi al mobile porta-liquori, a forma di mappamondo, che aveva sistemato in un angolo del salotto.

Aprì la bottiglia di Jack Daniel's che vi era all'interno, versandosene una piccola quantità nel bicchiere e aggiungendovi qualche cubetto di ghiaccio.

Touch My Skin Just To Find A New SkyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora