Capitolo 5: Oh no...

5 3 0
                                    

Flowey si schiarì la voce sogghignando.
<<Allora, inanzittutto, fanno male?>> Ci pensai per un po'.<<... Forse.>>
<<Come sarebbe a dire "forse"?!>>
<<è la tua seconda domanda?>>
<<Cos- NO!>>
<<E allora non devo per forza rispondere.>> Stavo iniziando ad essere curioso ma non ancora stupido. Se affermavo che quelle... Cose, facevano un male cane... Sono sicuro che quell'erbaccia avrebbe usato questa informazione contro di me. Vidi però che Flowey non ne fu molto contento. Credo che gli abbia appena rovinato i piani.
<<Avanti, prossima domanda.>> Mi guardò con le orbite di fuori e i petali tirati urlandomi contro innervosito: <<MA SE NON HAI RISPOSTO NEMMENO ALLA PRIMA!>> La sua irritante vocina mi dava sui nervi, quando urlava era ancora più acuta e fastidiosa. <<Ascolta, fammi domande a cui posso rispondere E che non vadano a tuo vantaggio.>> Lui sussultò sorpreso, mi credeva davvero così stupido? Distolse lo sguardo cercando di fingersi innocente ma ogni suo tentativo era orami vano. <<Smettila di fare tutte queste storie e fai la domanda, mi sto annoiando.>> Mi grattai un po' le costole fingendomi da un'altra parte con la testa quando invece ero più attento di una mangusta. Lo vidi, con la coda dell'occhio, roteare gli occhi e distogliere lo sguardo.
<<Da quanto va avanti questa cosa?>> Disse giusto per ricevere almeno la più insignificante delle informazioni, non voleva di certo andarsene a mani, o meglio, radici vuote. Almeno questa era una domanda fattibile, così pensai alle giuste parole da dire.
<<... La prima è arrivata dopo il nostro incontro avvenuto due reset addietro. Quando ti ho lanciato dall'altra parte delle Waterfall, ricordi?>> Accennai un sorrisetto di scherno mentre lo vidi sbuffare la nuvoletta di aria calda che scompare poco dopo nell'aria gelida.
<<Si... Si, ricordo.>>
<<Bene, quando mi sono svegliato a causa del reset mi è spuntata nello stesso identico punto in cui avevi fatto danno.>> Non vidi quel leggero barlume d'orgoglio che di solito gli affiora negli occhi quando sente di avermi colpito o anche solo fatto un po' di danno... Anzi, rimase pensieroso, a riflettere, impassibile. Aspettai un paio di minuti in silenzio ma lo scenario non cambiò.
<<... Puoi condividere con me ciò che sta accadendo in quella testolina?>> Flowey alzò gli occhietti guardandomi come se fosse appena tornato da un'altra parte, quando sentii che non aveva intenzione di rispondere alla mia domanda, dopo un paio di secondi a fissarmi, decisi di riaprire bocca per ripetere la richiesta ma lui fu più veloce. <<Fammi vedere.>>
Mi bloccai. Cercai di capire se potevo effettivamente mostrare quei cosi, quelle... "Rose" All'erbaccia per togliermi questo enorme peso oppure tenerle nascoste... Chissà, forse tra fiori potrebbe capire più cose di quante non le capisca io. Dopo un paio di secondi, forse anche minuti, non è facile capire il tempo quando milioni di pensieri ti volano in testa, mi decisi. <<... E va bene.>> Negli occhi di Flowey si accese una scintilla mentre sorrise vittorioso. Decisi di fargli vedere quella sulla mano: era piccola e speravo che se avesse cercato di strapparla non avrebbe fatto poi così male. Feci uscire le mani dalla giacca, rimasi un paio di secondi a ricordare in quale delle due si trovava e poi sfilai il guanto che copriva la mano sinistra; la rosa era lì, piccola e soffice, con quei petali rosso sangue caldi e un po' stropicciati dal guanto. Sentii la mano più libera una volta liberato il fiore. La porsi mostrando il palmo con la rosa al centro e quelle strani radici che la tenevano nella mano e Flowey rimase a contemplarla. Non sono un giardiniere, non conosco i fiori del mondo esterno come Asgore, ma forse l'erbaccia si. Il suo sguardo nei confronti del rosso compagno sembrava di qualcuno che almeno qualcosa riusciva a capire, cosa a me impossibile al momento.
<<Non ho mai visto qualcosa del genere...>> Annunciò dopo altro tempo. Ma... Allora non sapeva niente? Vidi che allungò una foglia verso la mano. <<Hey, ma che fa->>
Cercai di ritirarla prima che potesse fare qualsiasi cosa ma riuscì ad accarezzare i petali scansandoli leggermente. Rimasi shoccato quando sentii il tocco delle fragili foglie sui petali come se appartenessero al mio corpo, ma entrambi restammo paralizzati quando, sotto ai petali, nel piccolo spazio creato dallo spostamento, riuscimmo a vedere la spaccatura della mano... Quelle specie di radici entravano nel buco che la lama del coltello aveva creato il reset precedente. La rosa era cresciuta esattamente sopra la ferita coprendola... Ma non aveva fatto in modo che il reset rigenerasse il danno provocato. ... C-cosa... No... Non è possibile... In preda al panico mi tolsi la giacca controllando le braccia, scostai le rose e.. Anche lì, dalle crepe, erano nati quei fiori, circondati dalle strane radici con le spine. Flowey mi guardò attento, con uno scintillio curioso negli occhi, anche lui voleva capire, anche lui desiderava delle risposte. <<Che strani questi rovi...>>
Lo guardai. ... Rovi... Quindi si chiamano così? Che strani... Non mi fano male... Le spine non graffiano e gli... "steli"... Non stringono... Non capisco... non sento queste spaccature... è come se non ci fossero mai state...
Altro silenzio... L'erbaccia esaminava attenta i fiori e io rimasi pietrificato. Alla fine il silenzio fu interrotto dallo squillare di un cellulare, il mio. Sussultai sbattendo un paio di volte l'occhio e tornando a ragionare. Mi rimisi la giacca prendendo da essa il cellulare. Flowey mi continuava a guardare rimanendo in silenzio sempre con quello scintillio nei piccoli e scuri occhi. Accettai la chiamata e mi portai l'apparecchio all'orecchio. <<Pro->>
<<S-S-SANS!> Era Alphys... E sembrava spaventata. Cercai di parlare, di chiedere cosa stesse succedendo, ma lei continuava ad interrompermi con la voce che tremava.
<<U-un umano, è arrivato a Snowdin e... e...>> La luce nei miei occhi si spense... Flowey si avvicinò per ascoltare ma capì soltanto dal mio sguardo cosa stesse succedendo.
<<S... Sans... P-Papyrus...>>
No... NO... NO! Riattaccai subito, non volevo sentire altro, mi alzai di scatto mentre dall'occhio sinistro la luce blu riempì l'incavatura. <<Riprenderemo il discorso un'altra volta... Heh, a dopo Smileytrashbag.>> Disse prima di scendere dalla postazione e sparire sotto terra andandosene nel preciso instante in cui mi teletrasportai.

UnderFlowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora