Capitolo 2: Va tutto storto

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Passò poco tempo dalla fine dello scontro. La cervicale faceva male, sembrava che ci fosse un carbone ardente appoggiato sopra. A volte mi mettevo una mano dietro e pigiavo contro la ferita, peggiorando soltanto.
<<O-ow... Che male...>>
Ogni volta che ritiravi la mano era sporca di rossi.
Accidenti... Pensai.
E ogni volta la pulivo sulla felpa. Il colore era simile a quello del ketchup quindi non si notava molto... Ma ovviamente tutti i problemi non possono essere risolti così facilmente.
Arrivato alle Hotland la testa iniziò a girare. All'inizio detti al colpa al caldo quindi, di conseguenza, mi bastava bere un po' d'acqua... Non riuscii neanche a prendere un bicchiere che tutto si offuscò, persi il senso dell'equilibrio... E caddi.
E con grande dispiacere... Capii anche il motivo.
Mancava così poco... Credevo davvero che questa sarebbe stata la volta buona... Ma ovviamente mi sbagliavo.
E quindi... Dopo l'ennesimo RESET, mi ritrovai in camera mia. Ancora.
Quando mi risvegliai la testa faceva male, sentivo qualcosa di diverso na non ci feci molto caso.
Come al solito mi alzai dal letto, presi la mia giacca, andai in bagno a lavarmi per poi usci--
Aspetta un secondo... Torna un attimo indietro.
Mi guardai attentamente allo specchio per scoprire che...
<<E questo come ci è finito qui?!>>
Quello strano fiore rosso che avevo incontrato lo scorso reset era cresciuto sulla mia cervicale. Guarda caso proprio nel punto dove mi aveva tagliato l'erbaccia.
<<Tsk... Ma guarda te. Come ha fatto a crescere qui?>>
Cercai di toglierlo. Lo afferrai, lo tirai e... Una fitta tremenda mi passò per tutta la spina dorsale. Per quel fatto inaspettato mi scappò un urlo.
<<MA CHE-->>
<<SANS?>> E ovviamente non era passati inosservato...
<<STAI BENE?>>
Visto ciò che era successo decisi di lasciare lo strano fiore in pace.
<<S-si bro! Ho solo picchiato il mignolo sulla porta!>>
E dovetti crearmi una scusa.
<<NON TI SEI FATTO TROPPO MALE, VERO?>>
<<Pap, non divento polvere solo per un colpo alla porta!>>
<<SEMPRE MEGLIO ESSERE SICURI.>>
<<Heheh, non preoccuparti, bro.>>
Meno male che c'era sempre mio fratello a darmi il sorriso. Anche se quel momento di felicità non durò molto, visti che il problema del fiore non se n'era andato.
<<E ora?>>
La risposta era semplice. Mi misi il cappuccio in modo da nascondere il più possibile quella specie di parassita, sperando che nessuno se ne accorgesse.
Una volta pronto uscii dal bagno e andai di sotto da mio fratello. Papyrus si stava preparando per andare agli allenamenti, come al solito.
<<BUONGIORNO SANS! DORMITO BENE?>>
Se non contiamo le enormi borse sotto le incavature degli occhi... Almeno stavolta non ho avuto incubi o niente in particolare.
<<Una favola bro.>>
Come sempre gli mostra i uno dei miei sorrisi più grandi e andai a prendere dal frigo una bella e gustosa bottiglietta di ketchup.
<<IO VADO DA UNDYNE PER GLI ALLENAMENTI. TU RICORDATI DI ANDARE ALLA TUA STAZIONE DI PATTUGLIA! TORNERÒ IL PRIMA POSSIBILE.>>
<<Ok.>>
<<OGGI SARÀ IL GIORNO! RIUSCIRÒ A CATTURARE UN UMANO! ME LO SENTO NELLE OSSA! NYEHEHEH!!!>>
<<Heh, bella questa.>>
Vidi mio fratello andare alla porta. Ci salutammo e se ne andò.
Appena finita la bottiglietta mi in cammina i verso la porta delle rovine per parlare con l'anziana signora. Una volta arrivati mi sedetti e...
<<Knock knock.>>
Quando non sentii alcuna risposta mi iniziai a preoccupare...
Che il ragazzo abbia scelto subito di fare una genocide? ... Nah! Sarò arrivato prima del solito, heheh...
Non volevo neanche pensare ad una Genocide. Mi rifiutavo a crederci, non dopo essere stato così vicino alla supercicie.
Non potevo sopportare un'altra Genocide, non più, solo pensare a Pap...
No... Non ancora... Non posso vederlo morire sotto i miei occhi ancora! Non... Non posso... Sicuramente arriverà tra po--
Non riuscii neanche a finire il mio pensiero che caddi all'indietro... La porta era aperta.
<<Ma che-->>
<<C'è qualcuno..?>>
Sentii la voce dell'anziana signora. Mi girai di scatto... E la vidi.
Era accasciata a terra, vari tagli si trovavano in varie parti del suo corpo.
<<OLD LADY!>>
Mi alzai di scatto e corsi da lei, solo allora mi accorsi del taglio profondo sul fianco. Caddi in ginocchio accanto a lei in preda al panico.
<<Ti prego, rispondi.>>
Lei rivolse li sguardo verso di me e accennò un sorriso.
<<H-heh... Finalmente ci incontriamo... A-avrei preferito che la circostanza fosse m-migliore...>>
La sua voce tremava.
<<C... Cosa è successo?!>>
Sapevo benissimo cosa era successo... Ma continuavo ad ostinarmi a trovare un'altra ragione.
<<U-un umano è caduto nelle rovine... All'inizio s-sembrava amichevole...>>
La sua voce tremava sempre di più fino a singhiozzare.
<<Ma le rovine si sono ricoperte di polvere...>>
Fu come una lama sul pe--
Ehem... Cambiamo paragone.
Mi sentii il mondo cadere addosso, non era mai avvenuto un dialogo simile prima.
<<E-era solo un bambino... N-non... Non ho avuto il coraggio... N-non potevo fargli del male...>>
Vederla in quello stato mi immobilizzava.
<<È ancora qui.>>
Solo allora la sentii... Quella presenza...
<<Ciao Comidian.>>
Chara era proprio dietro di me.
Spalancai gli occhi, mi girai e la vidi... Ma era troppo tardi.
Sentii la lama gelida trapassare la clavicola.
[-0.3]
<<Mi hai deluso Comidian... I tuoi riflessi sono un po' lenti.~>>
<<E tu devi imparare un po' di buone maniere.>>
Chara alzò lo sguardo e subito dopo una palla di fuoco la colpì in pieno petto scaraventandola a terra. Quando tutto tacque vidi la sua anima uscire dal petto e volteggiare sopra di lei.
Io rimasi immobile...
<<T-tutto bene?>>
La signora si trascinò faticosamente davanti a me e mi guardò preoccupata.
Era messa male... Molto male...
La guardai guardai un secondo in quei suoi grandi occhi per poi sorridere dicendo:
<<H-heh... Si...>>
Feci per prendere il coltello dalla clavicola...
<<Si sto be-->>
Ma non c'era...
Oh no...
In sottofondo iniziai a sentire delle risatine.
<<Quindi volete giocare?>>
La signora si girò di scatto e in quel momento riuscii a vederla. Chara era in piedi, lo sguardo chino permettendo ai capelli di coprirle il volto.
<<Allora giochiamo.>>
Alzò lo sguardo e un freddo scintillio partì da quei occhi rossi facendo accapponare le ossa. L'anziana signora si alzò con una ma non sulla ferita mentre dall'altra fece comparire una fiamma, la stessa che riuscii a vedere bruciare nei suoi occhi... Devo dire che anche lei metteva i brividi. Spostai lo sguardo su Chara che stringeva il coltello in mano.
<<... Heh, se è quello che vuoi.>>
Mi alzai chiudendo gli occhi e con la mano sulla ferita.
<<Sfida accettata.>>
Riaprii di scatto gli occhi accendendo quello sinistro che si illuminò di un blu acceso. la stanza si fece nera, il campi di battaglia si creò attorno a noi... E allora che aspettiamo?
Che la battaglia abbia inizio.

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