Capitolo 4: Segreto svelato.

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. . . Riaprii gli occhi di scatto prendendo un bel respiro... Ero di nuovo in camera mia.
Il risveglio improvviso mi fece rimanere senza fiato.
Rimasi per un bel po' seduto, lo sguardo fisso nel vuoto... L'anima faceva male... La sentii addirittura scricchiolare. Feci per evocarla portandomi una mano sul petto quando... Lì, lo vidi, nel palmo. Era un oggetto soffice, leggero... Era cresciuto quello strano fiore rosso.
Sgranai gli occhi e d'istinto guardai le braccia... Uno e due. Sui punti colpiti erano nati altri fiori. Guardai le gambe, lo stesso. Mi toccai le clavicole, erano lì... Apparsi dal nulla... Non sapevo cos'erano, né da dove venivano... In più, se non bastasse, intorno ai fiori erano cresciute delle specie di radici identiche a quelle dell'erbaccia che si aggrovigliolavano alle ossa. Ora nascondere quegli affari sarebbe stato più difficile. Tirarli non ci pensavo proprio, dopo l'ultima volta preferì evitare.
Rimasi immobile... A pensare...
Il tempo passò ma io non mi mossi.
<<SANS!>> Mi chiamò mio fratello.
<<IO VADO DA UNDYNE PER GLI ALLENAMENTI. TU RICORDATI DI ANDARE ALLA TUA STAZIONE DI PATTUGLIA! TORNERÒ IL PRIMA POSSIBILE! OGGI SARÀ IL GRANDE GIORNO! RIUSCIRÒ A CATTURARE UN UMANO! ME LO SENTO NELLE OSSA! NYEHEHEHEH!!!>>
So che è sempre la stessa battuta... Ma non ho potuto fare altro che sorridere. Pochi secondi dopo sentii la porta sbattere e la sua risata allontanarsi piano piano. Allora mi decisi e mi alzai.
Presi la giacca e me la misi: braccia e collo erano ben nascoste; per la mano bastava mettere dei guanti, anche se dava un po' fastidio. Ora dovevo trovare un'idea per le gambe... I pantaloncini non riuscivano a coprire abbastanza. Presi dal mio piccolo uragano di spazzatura dei vecchi pezzi di stoffa, li legai assieme e coprii il fiore. Ecco fatto. Wow... Non mi sono impegnato così tanto da... Boh, non ricordo. Pensai.
Accennai un sorriso anche se... Avevo questo continuo senso di inquietudine addosso.
Scossi la testa, cacciando quel pensiero, e mi incamminai verso le rovine.
Camminai per Snowdin col mio solito sorriso salutando tutti e facendo delle battutine, mi piaceva soprattutto vedere la reazione di chi le ascoltava.
Arrivato alla grande porta mi sedetti come al solito... Esitai un attimo ma alla fine bussai. <<KNOCK KNCOCK>>
... Ma nessuno rispose.
Come immaginavo... Perché continuo a sperare? Perché-- <<Who's there?>> Era la voce dell'anziana signora.
Un enorme sorriso si stampò sul mio volto. <<Etch>> risposi.
<<Etch who?>>
<<Salute!>>
La sentii ridere... E soltanto quello... Mi fece rilassare.
Andammo avanti per un po', tra risate e battute, finché non arrivò la promessa. <<Io... Non sono un tipo che mantiene molto le promesse...>> Odiavo accettare... <<La prego... Promettetemelo...>> Ma per me era ormai impossibile dirle di no.
<<... E va bene... Te lo prometto.>>
<<Grazie. Grazie infinite.>>
Era bello sentirla serena... Era bello sentire la sua voce in generale... Non volevo lasciarla... Non dopo tutto quello che era successo.
Tutto quello che chiedevo era un attimo di pace...
Ma forse chiedevo troppo.
Alla fine arrivò il momento di salutarci. Tanto doveva succedere, no? Mi alzai, feci un lungo respiro malinconico e andai nel mio nascondiglio sul ramo di un albero ad aspettare il ragazzo. Dopo fu la solita routine. Il ragazzo arriva, va al ponte, mi stringe la mano... Vidi della polvere sulle maniche. Tenni il sorriso sul volto facendo finta di niente mentre seguivo il copione. Incontrammo Papyrus e dopo tutto il suo discorso, finalmente, mi liberai della peste... Almeno per il momento.
Tirai un sospiro di sollievo nel vederla sparire tra gli alberi e mi concessi una bottiglia di ketchup alla stazione di servizio. <<Beh... Almeno mi sono trovato del tempo per un po' di ketchup. Già qualcosa.>> Dissi per poi iniziare a bere.
Per un attimo riuscii a liberare la mente chiudendo gli occhi e godendomi il silenzio... Subito interrototo da una vocina irritante, per mia sfortuna.
<<HEY! SMILEYTRASHBAG!>>
Cercai di ignorarlo continuando a rilassarmi e bere tranquillo.
<<Danno fastidio quelle rose in mezzo alle ossa?>>
Sgranai gli occhi sussultando mentre il ketchup mi finiva di traverso. Mi sporsi in avanti sputando e iniziando a tossire. Flowey si era messo sopra il tavolo e si prese tutto il ketchup addosso. <<OH, MA ANDIAMO! SUL SERIO?!>> Mi fermai a guardarlo, lui si scrollò il più ketchup possibile dai petali. <<Ti odio...>>
<<La cosa è reciproca, erbaccia.>>
Mi guardò seccato. <<Spero le rose ti stritolino.>> In quel momento mi venne voglia di ucciderlo e farla finita ma... Ero curioso... Come faceva a sapere dei fiori? E come li ha chiamati? Rose, mi pare. Forse aveva delle informazioni su quello che mi stava succedendo. Però dovevo giocarlmela a mio vantaggio: cercai di non far notare il mio interesse per l'argomento rimanendo con un'espressione... Che sinceramenre mi sarei preso a schiaffi da solo.
<<Mi sa che ti sei sbagliato, piccoletto.>> Si mise a ridere.
<<Dalla reazione di prima non sembra.>>
<<E chi ti dice che non volevo ricoprirti di ketchup? Sai, per farti un dispetto. Il rosso ti dona.>>
Mi guardò con gli occhietti pieni d'ira mutando espressione. <<ROSSO SARAI TU UNA VOLTA CHE-->> Ma appena udì il ringhio cupo alle sue spalle si zittì. Si girò solo per trovare un Gaster Blaster che incrociava il suo sguardo sogghignando. <<Una volta che? Dimmi, sono curioso.>> Dissi con tono di scherno. Ovviamente rimase in silenzio e io scoppiai a ridere soddisfatto. <<Non credo tu sia nella posizione giusta per i ricatti.>> Lo avvertì facendo sparire il Blaster con uno schiocco di dita. Lui distolse lo sguardo sbuffando. <<Ascolta, io so tutto quello che è visibile qua sotto. Ho visto la battaglia dell'ultimo Reset... E... ti faccio i miei complimenti. Peccato che i mostri non sanguinino.>>
Rimasi in silenzio con lo sguardo impassibile.
<<Sei bravo a nascondere le cose, sai? Hai fatto un bel lavoro, se non ti avessi spiato dalla finestra non me ne sarei mai accorto.>>
<<Aspetta, mi hai spiato dalla finestra di camera mia?>> Lo guardai iniziando ad innervosirmi.
<<. . . Hem... N-non è importante!>> Distolse lo sguardo colpevole.
Questo era troppo. Scattai un braccio in avanti afferrandolo per lo stelo e stringendo, lo sentii sussultare e lo vidi sgranare gli occhi a causa del movimento inaspettato. <<La mia pazienza ha un limite e tu l'hai superato.>> Dal mio occhio sinistro iniziò ad accendersi un leggero fumo blu mentre la luce cambiò colore. Gli afferrai un petalo pronto a staccarlo. <<A-ASPETTA! L-LO SAI CHE QUESTI NON RICRESCONO!>> Iniziò a supplicare agitandosi. <<Oh, lo so bene.>> Tirai lentamente... Lui mi guardò con gli occhi pieni di paura e per un attimo sembrò tutt'altra persona... O meglio, mostro. Mi fermai.
<<E-ero solo curioso... N-non ho fatto niente di male...>>
Per una volta dovevo dargli ragione. Ma come facevo a fidarmi dopo tutte le malefatte commesse in passato?
<<La curiosità è portatrice di guai, non lo sapevi?>> Rimase a guardarmi tremando leggermente. <<... Ti concedo tre domande. Poi sparisci.>> Lui annuì freneticamente. Lo lasciai posandolo nuovamente sul tavolo. Stava respirando affannatamente per la paura, vidi addirittura delle lacrime che si stavano creando in quei suoi neri occhietti. Lo guardai mentre si calmava e poi parlai. <<Prima, però, ti faccio io una domanda. Perché ti interessa?>>
<<Ero semplicemente curioso se avevo visto bene... E adesso ho la conferma.>> Mi guardò con un sorrisetto. Sgranai gli occhi; me l'aveva fatta, alla fine, preso da tutti i pensieri per la testa, ho finito con lo svelare quel segreto che nessuno doveva sapere. Strinsi i pugni irritato mettendomi comodo sulla sedia e posando i piedi sul tavolo facendo finta che non mi importasse di niente.
<<Fai queste stupide domande e facciamola finita.>>

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