Alla fine diedi a Clive la mia risposta definitiva, ribadendo quello che gli avevo già detto. Lui visualizzó senza rispondere. Detestavo quando faceva così.
Passai il resto dei giorni che mi separavano dal 31 Dicembre uscendo con un'amica, facendo i compiti, baciando il mio fidanzato e dormendo. Soprattutto quest'ultima cosa impiegò gran parte del mio tempo.Alle 19 circa i miei genitori se ne andarono ad una cena con dei loro amici, non prima che mio padre mi avesse fatto tutte le raccomandazioni della serie "Non aprire la porta a nessuno" e "Mandaci dei messaggi ogni tanto per farci sapere come stai". Mio padre credeva davvero che io avessi 10 anni.
Mia madre badava più alle cose veramente utili: - L'arrosto é in frigo. Quando hai fame lo metti a scaldare e dopo pochi minuti é pronto.-
-Si mamma- annuii.
-Se hai freddo accendi il riscaldamento e chiudi tutte le porte. Noi torniamo all'1 circa, ti direi di non aspettarci ma tanto sarai sveglia comunque quando torneremo a casa.-
Mi misi a sorridere: aveva proprio ragione, non sarei mai andata a dormire presto.
-Ciao Karen, a dopo- mi salutarono insieme uscendo.
Fino all'una, dunque...
Decisi che avrei aspettato le 20 per mangiare, poi avrei guardato la tv fino a tardi, se ci fosse stato un bel film, o che magari avrei ascoltando un po' di musica su MTV. Fino all'una.
Ma prima mi sarei fatta la doccia e messa il pigiama.In realtà seguii il mio piano fino ad un certo punto, cioè fino alla parte della cena. Dopo che ebbi finito di mangiare decisi di uscire e fare un giro lungo la via. Ero vestita abbastanza casual, maglioncino e jeans, ma tanto avevo il cappotto e nessuno mi avrebbe vista. Però mi misi il rossetto viola, il mio preferito. Non uscivo mai a labbra nude.
Dopo aver guardato dalla finestra ed essermi accertata che in strada non girava nessun individuo losco, uscii e mi diressi vesto il fondo della via.
La zona dove abitavo era prevalentemente residenziale, con casette a schiera o singole da entrambi i lati della strada. I lampioni illuminavano la via, dunque non era così buio da farmi paura.
Dopo nemmeno un minuto mi sentii chiamare da dietro.
-Karen!
Per poco non mi venne un colpo.
Mi voltai di colpo e vidi una persona che non mi sarei proprio aspettata di vedere in quel momento.
-Martin? Ma che fai qui?-
-Sai, stavo proprio per farti la stessa identica domanda- disse alzando un sopracciglio.
Martin era un ragazzo che abitava nel mio stesso quartiere. Non siamo mai stati amici, non siamo mai usciti insieme, ma era amico di un mio amico, e lo vedevo ogni tanto. Ci ho anche parlato diverse volte.
Non potevo certamente dire di conoscerlo, ma da quel poco che sapevo su di lui, sembrava un bravo ragazzo.
Notai che teneva qualcosa in mano.
-Una bottiglia? Ma dove stai andando?-
In risposta alzò un'altra volta il sopracciglio abbassando lo sguardo sulla bottiglia.
-Io e questa bottiglia abbiamo un appuntamento stasera. Ma a quanto pare stasera ci sarà una threesome-
Mi guardó, sorridendo alla mia confusione.
-Vieni con me, dai-
-Dove?-
-Con me-
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New Year's Night
Teen FictionSe come me passerai la sera di Capodanno da sola/o, ecco un racconto per tenerti compagnia. Karen é da sola la sera di Capodanno. Che fare? Stare a casa a guardare la tv riempiendosi di gelato e cioccolato? Magari stalkerando i profili degli amici c...