Capitolo 2

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Martin mi portò nel parchetto vicino a casa sua. Non era veramente un parco, quanto un pezzo di terra erbosa con uno scivolo, un cavallino a dondolo e un girotondo. E le altalene, dove ci sedemmo.
-Allora Martin Dallas, mi vuoi dire cosa ci fai qui? Pensavo fossi ad Aspen con tutta la tua famiglia. Come al solito.-
I genitori di Martin erano nati là, e ad ogni festività tornavano in Colorado. Era strano vederlo in città.
-I miei genitori e i miei fratelli sono ad Aspen, io sono rimasto a casa. Dovevo uscire con Ceci stasera, ma- iniziò a raccontare stappando la bottiglia.
-Ceci chi?- lo interruppi bruscamente.
-Cecilia, la mia ora ex fidanzata-.
-Oh- risposi solo -Mi dispiace-.
-Appunto, stavo dicendo che purtroppo lei mi ha mollato proprio ieri. Ovviamente non ho avuto voglia di andare ad una festa dove sarei stato costretto a vederla per tutta la sera, quindi sono rimasto solo. Solo con te, intendo.-
Se dopo che la fidanzata lo lascia a 16 anni si mette a bere di notte in un parco come i drogati, non so cosa farà se un giorno a 50 anni divorzierà e la moglie gli porterà via i figli, pensai, e glielo dissi.
Lui per tutta risposta si mise a ridere.
-E tu, Karen Kensington? Tu che hai fatto per trovarti da sola con me?-
Gli raccontai tutta la storia, il più brevemente consentito dalla mia mania di aggiungere tutti i dettagli possibili.
Quando ebbi finito Martin mi passò la bottiglia.
-Tieni, Cuore Solitario Numero 2, ne hai bisogno-.
-Ehi, non sono un cuore solitario, ho un fidanzato-. e mandai giù un sorso di whiskey. Non avevo mai bevuto whiskey prima di quel momento, ma non mi dispiacque affatto il sapore dell' orzo fermentato.
Restammo in silenzio per un po' di tempo, finché non fu proprio Martin a rompere il silenzio.
-Se tu fossi la mia fidanzata non ti avrei lasciata da sola stasera-. Guardai lui che mi guardava, i suoi occhi azzurri fissi nei miei marroni, e feci un mezzo sorriso.
-Se io fossi la tua fidanzata, chi sa quante corna mi metteresti- e gli passai la bottiglia.
-Ehi, io sono un gentleman!-
-Andiamo Martin, sappiamo tutti che non sei un angelo-
-Solo perché ci sono stati dei periodi in cui mi destreggiavo tra tre ragazze non vuol dire che sia un puttaniere. É acqua passata.-
-Si si...-
Dopo altre chiacchiere nonsense e altri passaggi di bottiglia decidemmo di mettere un po' di musica. Quando arrivò Work non resistetti, mi alzai e tentai qualche mossa, imitando Rihanna.
-If I get another chance to, I will never, no never neglect you. I mean who am I to hold your past against you? I just hope that it gets to you. I hope that you see this through. I hope that you see this true. What can I say?
Please recognize I'm trying baby-
-Sei brava a cantare-
Tutta presa a fare la sciantosa, non mi ero resa conto che Martin mi si era avvicinato da dietro. Ora avevo il suo petto a due centimetri dalla mia schiena.
-Grazie- e mi scostai velocemente.
No, Martin Dallas non era un puttaniere, ma avrebbe potuto esserlo. Era bello, biondo, occhi azzurro ghiaccio, fisico asciutto. Non era troppo alto, ma sarebbe potuto crescere ancora. Anche se dubitavo che provasse un qualche interesse per me, era meglio non essere troppo accondiscendente.
Mi affrettai a cambiare discorso -La finisci tu la bottiglia?-
-Hai già bevuto abbastanza, non ti fa bene bere cosí- rispose.
-Neanche a te-
-Tu sei una ragazza-
-Ti conviene che chiudiamo qui il discorso. Dammi la bottiglia senza fare storie.-
Cosa poté fare lui se non mugugnare -Ok- e fare come gli avevo detto?

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