capitolo 5
Louis a quella domanda se n'era uscito con un minimo "e a te che importa?" , sbattendosi poi la porta del bagno alle spalle.
Fu inutile dire che Harry ci rimase di stucco, okay, era stato un po' brusco, ma era solamente preoccupato per il suo migliore amico e glielo voleva far capire, non pensava avrebbe reagito in quel modo.
Louis era veramente arrabbiato, il riccio non si poteva e non si doveva permettere di ignorarlo un momento prima e poi fargli il cazziatone fingendosi interessato a lui.
E mentre nel box doccia si confondeva tra i suoi stessi pensieri, asserì che quella mattina non avrebbe fatto colazione, gli era passata la poca fame che aveva e non aveva voglia di vedere i suoi compagni di band, sopratutto non aveva voglia di rivedere Harry.
Uscì gocciolante dalla doccia, si asciugò velocemente, infilò un paio di boxer e si pesò, sgranando gli occhi dopo aver scoperto di essere dimagrito già di un chilo.
"Wow" pensò tra se e se abbastanza soddisfatto, aveva iniziato quella "dieta" da soli tre giorni e già aveva fatto dei piccoli progressi, questo di certo lo avrebbe spronato a migliorare ogni volta di più; e con quei pensieri ritornò nella camera principale, si buttò di peso sul suo materasso ritornando nel mondo dei sogni, d'altro canto era stato un bel po' in palestra e si meritava anche lui di risposare un minimo.
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Harry rientrò in camera ancora un po' titubante dopo aver finito la sua colazione, Louis non era sceso al ristorante e questo lo aveva rattristito maggiormente.
Lo conosceva abbastanza bene ormai da sapere che non lo voleva vedere, normalmente dopo una litigata era sempre Harry a fare il primo passo, Louis era maledettamente orgoglioso di se stesso, ma ad Harry ci teneva, altroché se ci teneva, e quei due alla fine non riuscivano a stare per meno di ventiquattr'ore staccati o senza avere un minimo di interazione.
Harry si risollevò dal suo stato d'animo, sorridendo e spalancando la porta.
Era stata una piccola litigata, come, stranamente, a volte accadeva tra i due; ma ehi, anche litigare dopotutto era umano.
Perciò Harry partì con quel presupposto e felice si fiondò in camera.
Gli avrebbe chiesto scusa, come era già successo in passato, e avrebbero fatto "pace", anche se Harry dopotutto pensava che tutto quello si trattava solamente di uno stupido malinteso.
Quello che di certo non si aspettò di ritrovarsi davanti, fu però, un Louis sdraiato a pancia in su, con una piccola tartaruga accennata nell'addome, due belle gambe toniche e il pacco ben in vista.
Harry strabuzzò gli occhi, non si era mai reso conto di quanto il suo migliore fosse un cazzo di Dio Greco, a partire da..be, quella protuberanza messa così tanto in evidenza.
Harry strabuzzò ancora di più gli occhi quando si accorse di che cosa la sua mente malata stava farneticando, santo cielo, sembrava un pervertito.
Si schiaffeggiò da solo, e si, quella scena era davvero buffa; era buffa anche per Louis che nel dunque lo guardava di sottecchi, aveva sentito il rumore della porta sbattere e così si era lentamente svegliato, ed ora era lì, davanti ad un bel Harry, a ridere di gusto.
Harry quando si accorse della figura appena fatta arrossì di colpo, ridacchiando anche lui, mentre si grattava distrattamente il retro della testa, pensando che quella volta non avrebbe nemmeno dovuto chiedere scusa, erano lì che ridevano, insieme, non ce n'era il bisogno.
Louis però non ci mise molto a ritornare alla realtà dei fatti, abbassò lo sguardo e si accorse di essere quasi completamente nudo, ed ecco che anche la poco reputazione che teneva con Harry era andata a farsi fottere.
Harry aveva appena visto tutto il suo corpo, tutta la sua carne in eccesso, tutti i suoi rotoli.
Gli vennero le lacrime agli occhi e mentre di fretta cercava i suoi larghi pantaloni e la sua felpa più grande di almeno due taglie, cercò di mascherarle.
Harry non poté negare che quel suo repentino cambio di umore lo aveva allarmato un pochino, e non potè nascondere nemmeno la delusione che provò quando Louis lo guardò male dicendogli poi un "non hai niente da fare? devi stare qui a fissarmi ancora per molto?"
Harry cedette internamente, ma dicerto non lo voleva dimostrare al liscio; al dire il vero non sapeva nemmeno perché Louis ce l'avesse di punto in bianco con lui, l'aveva svegliato male forse la mattina scorsa, e okay, ma si trattava di un piccolo scherzo, non pensava che la cosa si sarebbe prolungata per molto.
Quella volta decise veramente di lasciar perdere, non ne voleva più sapere e non riusciva a trovare il motivo del repentino cambio d'umore del suo migliore amico, se ancora lo poteva definire tale.
"Louis, guarda, mi hai veramente stancato, io non inseguo più nessuno, se avrai voglia di risolvere, questa volta dovrai venire tu da me, anche perché non riesco nemmeno a trovare il motivo di questo tuo stupido comportamento"
Louis non spiaccicò parola, sembrava d'un tratto ammutolito, ed Harry, di tutta risposta si avviò verso la porta, sembrò pensarci un'attimo, poi si fermò, si rigirò e guardandolo negli occhi gli disse pacatamente "ricordati che prima cosa, questa è anche camera mia, seconda cosa, ero venuto qui per chiamarti, i ragazzi sono già giù nella hall e stavamo aspettando solo te per andare a fare le prove, magari la prossima volta deciderai di dormire durante la notte, al posto di vagare a caso per non so dove, così non sarai stanco morto e non dovrai cercare cinque minuti, inutili, per riposarti un minimo.
Ultima cosa, stiamo tutti abbastanza bene da permetterci almeno una maglietta ed un paio di pantaloni, mi sembra che tu ce li abbia, quindi utilizzali, grazie." e detto ciò non si guardò indietro, uscì sbattendo la porta.Harry si era appena sfogato e liberato da ciò che pensava, forse era stato un po' troppo duro, ma in quel momento non gli interessava, Louis era stato fin troppo duro con lui fino a quel momento per i suoi gusti.
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anorexia||Larry Stylinson
Fanfiction(Ci tengo a precisare che non sarà una di quelle storie deprimenti al massimo, questa storia tratterà molti argomenti, non solamente dell'anoressia) Louis non avrebbe mai voluto arrivare fino a quel punto, "si sapeva controllare" diceva. Forse era...