Capitolo 3

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«Finirai per arrivare sbronza all'antipasto» Emma mi salvò facendomi ridere.

«Tu invece?» mi uscì fissandola negli occhi.

La serata era appena iniziata ma quella complicità sembrò salvarmi parecchie volte nell'arco della cena, era l'unica che cercava di non forzare le cose e questa cosa mi dava sollievo.

«Mm vediamo..» ci pensò «..l'ultima storia seria che ho avuto risale a più di un anno fa, sto battendo il record lo so..» si fermò e mi fece ridere «Non sono un tipo da avventure, perciò l'ultima storiella è andata piuttosto male, non contando che non so neanche più come si fa» ridemmo con lei.

«Non dirlo a me, credo di aver bisogno di una lezione avanzata» dissi tra la risata forzata della simpatica Giulia.

«Ripasso generale dalle 21 alle 22» Chiara continuò una serie di battute.

Finalmente l'antipasto arrivò e nonostante fossero secoli che tentavo di dirmi 'Okei Alice, ci siamo già passate, se ingurgiti anche i bicchieri con l'antipasto, poi non mangi altro, contieniti' e ogni volta fallivo miseramente, ma non stavolta, ero in compagnia e non potevo fare la cicciona così mi limitai. O almeno era quello lo scopo.

La tensione si era allentata e parlavamo più tranquillamente di tutto quello che ci capitava, e il vino stava decisamente facendo il suo corso.

«Oh scusa» mi disse Emma dopo aver sentito un calcio alla gamba.

«Che fate? Vi fate piedino?» Chiara come sempre.

«Certo, è tutta la sera, mentre voi parlate» rispose Emma per me, facendomi ridere.

«D'altra parte come si può resistermi» terminai per lei che scoppiò a ridere e poi mi sorrise dolcemente, molto dolcemente che dovetti abbassare lo sguardo colpevole.

I primi ci salvarono di nuovo, avevamo preso tutte cose diverse.

Mi ispirarono tutti, eccetto quello di Giulia, neanche a farlo a posta, odiavo gli spaghetti che non riuscivo a mandare giù e odiavo le cozze, hanno quella consistenza disgustosa.

Senza neanche chiedere inforcai tre gnocchi dal piatto di Chiara che fece lo stesso nel mio.

«Mm buoni» esclamai con la bocca piena.

Fissai con i cuoricini negli occhi, il piatto di Emma che mi guardò divertita esclamando un

«Vuoi assaggiare?» che prontamente accettai.

Prese un paio di penne con la sua forchetta porgendomele, così mi alzai appena per arrivarci e misi in bocca il boccone, la scena da li in poi fu al rallentatore, misi una mano sopra la forchetta, toccandole le dita, neanche nei film, ci guardammo per secondi infiniti fino a che tornai al mio posto, buona buona, mandando giù, rossa nel viso ed il suo sorriso incastrato tra i denti.

«Buone» sorrisi.

Ero certa che sia Giulia che Chiara avessero assistito alla scena.

«Vuoi assaggiare?» mi propose Giulia e io, molto gentilmente declinai.

«No grazie» sempre sorridendo.

«Oh andiamo, solo un boccone» mi sorrise, le stavo leggendo negli occhi che non le piaceva la rifiutassi sempre.

«No davver-» tentai di dire ma fui interrotta da Chiara.

«E' allergica alle cozze» oltretutto informazione falsa, ma la ringraziai mentalmente.

«Oh» rispose solo e io annuii timidamente.

Giulia continuò tutta la serata imperterrita a darmi attenzioni molto prepotenti, ma quello di cui non mi ero accorta, era che inconsapevolmente le stavo dando ad Emma, e lei a me.

Mi mossi sul posto e inciampai per la centesima volta sui suoi piedi, stavolta non ci furono 'scusa' vari, la guardai negli occhi, notando i suoi fissi nei miei, mentre le chiacchiere tra Giulia e Chiara divennero un brusio lontano, mi tenne il piede prigioniero tra i suoi, tutto questo mentre ancora ero rimasta sotto il suo sguardo e aveva sorriso maliziosamente prima di prendere un sorso di vino, sorriso che ricambiai volentieri.

Dopo tutto quel vino e tutte quelle attenzioni, avevo voglia di stuzzicarla. Ma dovevo controllarmi.

Mi schiarii la voce sentendo Chiara porgerci idolci e rimettendo i miei piedi al loro posto.    

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