Avevo preso una fetta di torta al cocco ricoperta di cioccolato bianco, Chiara un sorbetto al limone, Giulia qualcosa con la frutta e Emma brownies con la panna.
La conversazione procedette tranquillamente mentre divoravamo i nostri dolci, ogni tanto incontravo lo sguardo infuocato di Emma su di me, ma non riusciva a darmi fastidio, ricambiavo molto volentieri notando come le sue pupille si dilatavano quando mi leccavo le labbra.
Ero sicura che non era il vino a farmi quel giochino, era un concentrato di desiderio come mi fissava e come io ricambiavo, il tutto, sotto le ingenue nostre amiche.
«Ti dona quel baffo di panna sai?»
Sentii dire da Chiara che si rivolgeva a Emma, appena posai lo sguardo su di lei, vidi che effettivamente aveva una striscia di panna sul labbro superiore e subito risi.
Ripresero i loro discorsi mentre mi ero fissata sul movimento della sua lingua che raccoglieva tutta la panna, per poi rientrare nella bocca e mordersi leggermente il labbro di sotto.
Non riuscii a distogliere lo sguardo e per un momento, un brivido mi percorse la schiena, quel gesto mi aveva attivato gli ormoni che stavano saltando impazziti sotto il comando della mia mente che tentava di zittirli 'buoni ragazzi, buoni, è solo una lingua' eh.
Alzai lo sguardo nel suo, gli occhi scuri e la faccia andata a fuoco, e il suo sorriso malizioso che si trasformò in un sussurrò che solo io sentii.
«Meglio?!»
Annuii lentamente cercando di mascherare i miei pensieri.
Dovevo darmi un contegno, con il vino e con lei.
«Ragazze qui vicino c'è un pub che fa da discoteca, che ne dite di andare?»
Esordì Giulia. Guardai l'orologio e mi meravigliai che fosse così tardi.
«Cavolo, mezzanotte e mezzo, il tempo è volato»
«Io ci sto, e Alice la convinco io» rispose Chiara.
«Io vengo» sorrise Emma.
«Non c'è bisogno di convincermi»
«Bene, allora andiamo»
Pagammo il conto e ci dirigemmo fuori dal ristorante, cercando di sfuggire alle avance di Giulia a cui non potevo sfuggire con un bicchiere di vino.
Per la prima volta vidi Emma con il suo vestitino bianco corto, e mi accorsi di quanto le stesse bene addosso.
«Pensi di concludere qualcosa?»
La voce di Chiara mi risvegliò dal contemplare quella scena.
«Eh?»
«No dico, pensi di darti una svegliata?»
Sbuffai.
«Non riniziare, ti avevo avvertita che non mi sarebbe interessata»
«Oh ma non mi riferisco a Giulia»
Alzai lo sguardo imbarazzata.
Colpita e affondata.
«Ma cosa stai dicendo»
Provai a dire.
«Non provarci neanche! Ho visto come avete flirtato tutta la sera»
Sorrisi imbarazzata.
«Boom baby»
Urlò ma la zittii «Shhh cosa urli?»
Emma e Giulia più avanti, si girarono confuse ma non le degnammo di uno sguardo.
«Quindi?»
«Quindi niente, non farò niente»
«Qualcosa farai per forza, ti stava mangiando con gli occhi nel caso tu non te ne fossi accorta»
«Ah si?» provai innocente.
«E anche come le fissavi la bocca»
«Okei, senti, è carina, ma non faccio queste cose»
«Non devi fare nessun tipo di cose, lasciati andare»
«Vediamo come va la serata dai, non mettermi ansia»
«Starò buona»
«Ma nemmeno se ti vedo!»
«No infatti, cercherò di aiutarti il più possibile»
Sbuffai di nuovo.
«Non voglio il tuo aiuto, voglio passare una serata tranquilla, tutto qui»
«Mmh»
Fortuna che eravamo arrivate e quella conversazionescemò come se non fosse mai avvenuta, la musica si sentiva da fuori tanto eraalta e la gente non mancava di certo.
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Rialzati
Short StoryAlice si sente sola, vorrebbe fare tante cose ma il suo stato d'animo la zittisce spesso, tranne quando la sua migliore amica Chiara la strappa dalle grinfie del divano per portarla in giro a qualche appuntamento al buio all'insaputa di Alice, che r...