Non so dove trovai tutto quel coraggio ma non me lo chiesi neanche, nel momento esatto in cui sentii le sue labbra che si schiusero.
La sua lingua accarezzò la mia con calma, le sue mani sparirono nei miei capelli.
Lasciammo giocare le nostre lingue che si rincorrevano.
Le accarezzai il collo, con i polpastrelli, mentre la assaporavo prendendoci tutto il tempo, fino a che mi guidò addosso al muro.
Mi morse le labbra e sorrisi nelle sue labbra, prima di riappropriarmi di lei.
La spinsi contro di me e la tenni per i fianchi, sentendo il bacio farsi decisamente bollente, i miei ormoni non ne volevano sapere di calmarsi.
Ribaltai la situazione e la attaccai al muro, non permettendole di staccare le labbra da me, feci scorrere una mano dal suo addome, scavalcai il seno e accarezzandole il collo, la morsi forte, obbligandola a rallentare il ritmo e fu quello che successe.
I miei slip si inumidirono, e la delicatezza con cui passava la lingua sulle mie labbra prima di farmela assaporare, era qualcosa di indescrivibile.
Dopo minuti interminabili, si staccò fissandomi negli occhi, mordendosi le labbra, rosse di me, e sorridendomi teneramente. Non c'era malizia, ne desiderio, ma una dolcezza infinita a cui non riuscii a non ricambiare.
Si avvicinò piano, mi scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi baciò leggera sotto il lobo.
Dio santissimo.
Bloccai un gemito che prorompeva nella mia gola prepotentemente mentre le mie mani erano andate a lambire i suoi fianchi.
Inclinai la testa impercettibilmente e chiusi gli occhi, sentendola ridere e provocarmi ancora più brividi.
Aprii gli occhi di scatto al sentire il morso all'altezza della gola e un'ondata di eccitazione mi pervase. Le alzai la testa quasi con violenza fino a far ricongiungere le nostre bocche.
Fece scorrere la sua mano su di me, che si fermò all'altezza del seno, già tremavo quando con i polpastrelli disegnò piccoli cerchi sopra la stoffa, che mi sembrò dannatamente d'intralcio.
Mi staccai per sospirare e non ebbi il tempo di imbarazzarmene che le sue labbra mi catturarono in un dolce e lento bacio, molto bagnato.
Spostò la sua mano sui miei fianchi, facendo pressione perchè mi avvicinassi, anche se era impossibile essere più vicine di così.
Non avevo la minima intenzione di separarmi dalle sue labbra.
La sua bocca si muoveva così dolce sulla mia, che l'eccitazione mi stava divorando ad ogni movimento, la sentii sospirare più volte mentre ancora le mie mani vagavano su di lei.
Inciampavo volutamente tra i suoi capelli, per sentirla tremare, la graffiavo dolcemente sul collo per vederla inclinare la testa e farmi spazio, e le mordevo delicatamente le labbra per meritarmi quello sguardo carico di desiderio che mi faceva arrestare il respiro.
La sua mano stava esplorando il mio corpo, sorpassando il mio vestito e passando i polpastrelli sulla mia gamba, di tanto in tanto. Mi staccai e mi ritrovai schiacciata contro il muro, le mani bloccate ai lati della testa dalle sue, i suoi denti nel collo.
Gemetti sommessamente meritandomi una risatina che aumentò solamente i brividi sulla mia schiena. Non mi ricordai il momento in cui le mie mani si liberarono, ma mi ritrovai ad attirarla verso di me, mentre le sue labbra si erano riappropriate di me.
«Per non essere in forma, te la cavi per niente male»
Dissi ironica facendola ridere nella mia bocca.
«Tu dici?»
Annuii lentamente mentre mi perdevo ancora nelle sue labbra.
Le presi il viso tra le mani, facendole scorrere sul collo e lasciando che le nostre lingue si rincorressero a rallentatore.
Ci staccammo lentamente e a fatica, lasciando che il silenzio parlasse per noi, finché il suo indice sfiorò le mie labbra, così delicatamente e così dolcemente che mi dimenticai per un istante, che probabilmente sarebbe finito tutto in quel momento.
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Rialzati
Short StoryAlice si sente sola, vorrebbe fare tante cose ma il suo stato d'animo la zittisce spesso, tranne quando la sua migliore amica Chiara la strappa dalle grinfie del divano per portarla in giro a qualche appuntamento al buio all'insaputa di Alice, che r...