Capitolo 2

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Pov Annabelle

Ero ancora in macchina con il mio nuovo tutore e ci stavamo dirigendo verso la mia nuova casa, era così che Mr Frieds aveva detto, ma secondo me era solo un'abitazione dove trascorrevo un pezzo della mia vita.
L'unico rumore che si sente è quello della pioggia che sbatte sui finestrini della macchina,perché  il tutore ha posto tutta la sua attenzione alla strada mentre  io la sto semplicemente osservando. Sinceramente da quando siamo partiti non mi ha rivolto parola e per quanto riguarda me posso farne a meno, io non capisco perché si deve parlare sempre se non solo quando necessario, è un inutile spreco di tempo per chi invece può fare altro invece di star sentire parlare una persona che ti racconta che cosa ha fatto stamattina, che cosa ha mangiato a cena oppure dove era andata quel fine settimana.
Mi risveglio dai miei pensieri quando sento la macchina frenare davanti una piccola casetta nel verde più totale ed dire che era magnifica è niente. Scendo dalla macchina e aspetto il mio tutore che prende le mie valige ed apre la porta, appena entro un bellissimo calore si espande in me e mi rilasso, è come se mi sentissi al sicuro qui.
"Ok, questa è la tua nuova casa, non è proprio il massimo ma è tutto ciò che ci possiamo permettere " mi dice il mio tutore, io in risposta gli faccio solo un cenno con la testa che va bene. Lui inizia a salire le scale con la mia valigia e dopo un po' scende,
" la tua stanza è la prima porta a destra, puoi andare a riposarti e farti una doccia mentre io preparo la cena e ti chiamo appena pronto", senza dire niente salgo le scale ed entro nella mia stanza che non è né molto piccola né molto grande è della misura giusta con pareti azzure, un letto a una piazza e mezza, un armadio, scrivania e una libreria.
Dopo aver fatto una doccia fredda e disfatto la valigia mi sono sdraiata sul letto e adesso sono qui che penso tutta la mia vita, sono vissuta fino ad adesso in orfanotrofio e non so niente sui miei genitori ho qualche parente, l'unica cosa che mi ricorda che sono stata abbandonata è un bigliettino e una collana che la Sign Frieds mi ha consegnato prima di partire, se non fosse per questo crederei di essere nata proprio nell'orfanotrofio. Fino ad oggi non ho mai avuto legami con qualcuno e non ho mai avuto amici non perché nessuno voleva fare amicizia con me perché all'inizio tutti erano simpatici con me ma non so dopo un giorno è cambiato tutto, dopo quel giorno è cambiato tutto, hanno iniziato tutti ad evitarmi, a stare lontano da me, e quei pochi che provavano ad avvicinarsi a me venivano fermati da questi. Dicevano che ero una persona strana, avevo qualcosa di strano, ma io non ho mai capito cosa, che cosa avevo ed ho di diverso dagli altri?
Con questi pensieri mi alzo e vado davanti allo specchio che si trova all'interno dell'armadio, mi osservo attentamente  e guardo la mia carnagione pallida, bianca come la neve, infatti chi mi vede la prima volta pensa che io non abbia sangue, i capelli rossi lunghi fino alla vita che coprono un poco i miei occhi, quei occhi verde smeraldo che hanno un non so di diverso, tutti dicono che nessuno riesce mai a sostenere il mio sguardo, chi mi guarda gli occhi è come se fosse entrato in uno stato di trance, in un altro mondo, labbra sottili e rosse come il sangue. Sono alta 1.75 con un copro snello e le curve al punto giusto e in molti mi hanno detto che ho un corpo da modella, invece per quanto riguarda me non mi sono mai interessata all'aspetto fisico.
"Annabelle scendi che è pronta la cena", mi alzo e scendo di sotto dove il mio tutore sta mettendo un piatto di spaghetti sul tavolo davanti a me e mi siedo a mangiare in silenzio.
" hm...lo so che è presto per te ma fra due giorni devi iniziare la scuola, ti ho già iscritto e domani andiamo a comprare tutto quello che ti serve Ok?", io mi limito ad annuire e dopo aver finito di mangiare ritorno nella mia stanza e mi cambio per andare a dormire perché so che domani sarà una giornata molto stancante , ed appena tocco il cuscino mi addormento.

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