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Luci rosse,la sirena dell'ambulanza e della polizia,ogni volta che chiudo gli occhi rivedo quell'immagine,il dolore è peggio di una coltellata,tante coltellate,le lacrime si fanno di nuovo strada scendendo lente e copiose,il senso di colpa mi divora,la cornice con la sua foto mi riporta indietro i ricordi scorrono veloci,come una pellicola,malinconici e pressanti mi tormentano.
Sono  passati 2 mesi dalla morte di Alice e io sto peggio del primo giorno,sono sulla soglia del portoncino,stavo per uscire quando la mia mente è ritornata a quelle mattine dove la mia Alice sorridendo mi aspettava per andare a scuola,quell'edificio che è paragonabile all'inferno con lei era una passeggiata,riprendo a camminare lenta,sola in questo giorno di metà ottobre,nuvoloni neri ingombrano il cielo,fantastico!Qualcos'altro??
Mi avvio verso scuola,sono in ritardo ma poco importa,bussò alla porta faccio un segno con la testa come per dire "buongiorno "e mi dirigo al mio banco,quel che un tempo era il nostro banco
Inutile dire che il suo posto era vuoto.
Le lezioni proseguivano lente,verso la 3 ora entrò il vicepreside,con lui un ragazzo,il chiasso che invadeva l'aula cessó,tutte a fissare il nuovo arrivato con la bava alla bocca,io?
Io pensavo ancora alla sedia affianco alla mia vuota,mi infastidiva il fatto che gli altri avessero già dimenticato,perchè?È colpa loro se la mia amica non è qui,crepino tutti!
Il vicepreside parlava ma io non lo ascoltavo,ero impegnata a viaggiare con la mente a quando lei era accanto a me...
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-Hey,Des!!Non puoi sapere l'ultima!!la cretina dell'altro giorno stamattina ha fatto un volo giù per le scale!!
-Davvero??Quando??
-Stamattina,all'inizio della prima ora.
Alice ride forte,con il viso rosso e le lacrime agli occhi,io la seguo
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Era davvero solare,il mio contrario,lei era bionda con occhi color ghiaccio è un sorriso stupendo,io sono mora,occhi marroni e sono una musona,ma con lei sorridevo un po' di più
La triste realtà però è un'altra,ero persa nei miei pensieri quando la sedia di fianco a me si muove ,é quel ragazzo,perchè ha preso la sua sedia!?Neanche il tempo di ribadire che appoggia il suo zaino a terra e si siede ,ha occhi azzurri,capelli castani,molti tatuaggi e tre piercing,uno al naso due sotto le labbra inferiori,li avrei trovato carino se non si fosse appropriato della sua sedia.
-Alzati.-gli dissi ad un tratto.
-cosa?-rispose lui.
-Alzati-ripetei.
-No-
-Non puoi sederti qui-insistetti.
-Perchè??-poso il suo sguardo su di me,nessuno mi ha mai tenuto testa e lui non sarà un'eccezione.
-è già occupata-
-era vuota-a quella parola il mio cuore perde un battito,sapevo che era vuota,lo sapevo,l'ho pensato,ma sentirlo dire a voce alta fa male,lo stesso.
-questo rimane  il suo posto,anche se non c'è e non ci sarà più quello è il suo posto.-
-il posto di chi?di chi parli?-
Sembrava capirmi,voleva sapere,ma non lo conoscevo,pero non mi aveva presa per pazza svitata,anche perchè non lo sono,sia chiaro,sto solo affrontando un periodo difficile,non volevo rispondergli,così semplicemente mi voltai e posai  il mio sguardo alla lavagna,nel frattempo la lezione era iniziata e la spiegazione andava avanti ,non ci stavo capendo nnt,ho la testa altrove,ah ho dimenticato di dirvi il mio nome,mi chiamo Destiny,lo so è un nome strano,mia mamma era scelto questo nome perchè secondo lei ero il suo destino o una cosa del genere...i miei sono divorziati,abito con mio fratello Alex,mia madre abita a Torino per essere piu vicina all'ufficio,mio padre viaggia molto,fa il pilota quindi non c'è mai.
Il Tizio a fianco non mi ha più domandato nulla,buon per me,non volevo parlargli.
Le lezioni finiscono,scatto dalla sedia e mi precipito fuori dalla porta,mi dirigo verso casa busso il campanello è un ragazzo dai capelli tinti di bianco apre la porta,chi diamine ci fa sto tizio in casa mia!?!
-Chi sei?-domando brusca,se non si fosse capito,sono una persona molto dolce e garbata.
-Tu chi sei-
-la proprietaria di casa,non ti hanno insegnato che non bisogna rispondere ad una domanda con un'altra domanda?-dico ironica
-Destiny calma,è un mio amico.-ci raggiunse mio fratello,il tinto si sposta dalla soglia,io entro e quando arrivo in soggiorno mi ritrovo altri 3 ragazzi,uno di loro è il tizio di stamattina a scuola,che ci fa lui qui!?Mi volto verso mio fratello alla ricerca di una spiegazione che spero per lui sia plausibile.
-Vieni ti spiego di là,ragazzi scusatemi un secondo.-
Ci dirigemmo verso la cucina io mi appoggiai all'isola,lui difronte a me. 
-Quelli di li sono dei miei cari amici,staranno da noi per un po'...so che stai passando un periodo difficile a causa della morte di Alice è che la ferita è fresca ma potresti dar loro una possibilità,sono dei bravi ragazzi e magari tu potresti andare avanti....-
-non aggiungere altro!Alice è morta da 2 mesi,la mia migliore amica da sempre è morta solo perché degli stronzi la torturavano psicologicamente,e io lo non lo accetto,non voglio accettare di averla persa solo perché la gente non la capiva,solo perché il mondo fa schifo,e non mi perdonerò mai di non essermi accorta che gli ultimi giorni cercava un'appoggio e io non gliel'ho dato,non l'avevo capita,non mi sono resa conto dei suoi segnali di aiuto,quindi no,non posso andare avanti,non riesco a non pensare di non essere lcolpevole.-
Detto questo mi dirigo in camera mia,sorpasso veloce il soggiorno,le lacrime si fanno sentire e io sono stanca. 

Sere nere.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora