Capitolo 7
Non c'è cosa più brutta di trattenere le lacrime.
Ti si arrossano gli occhi,il naso gocciola,e la gola brucia,ti senti uno scrigno e l'unica cosa che continui a ripeterti è :"Non piangere. Trattieniti. "
Personalmente ogni volta che succede aspetto di arrivare in camera mia,non mi piace fammi vedere debole,avere la compassione degli altri.
Ma questa volta,questa volta non riesco a lasciarmi andare nemmeno nelle mie amate quattro mura,la mia fortezza.
Talmente abituata a trattenerle,a fare a meno di piangere che non ci riesco più,le lacrime ci sono ma non vogliono uscire,sono bloccate.
Ho iniziato a tenermi tutto dentro all'età di 10-11 anni.
Può sembrare che voglia fare la drammatica da serie TV,quella col passato difficile e cazzate così,ma vi sbagliate.
A quell'età i miei stavano firmando le carte del divorzio,erano litigi ed urla continue,invidiavo i miei amici,quelli che quando si parlava della famiglia,della mamma e del papà,dei fratelli,cugini o magari semplicemente dei nonni;ne parlavano come se fossero la cosa più bella del mondo,raccontando quanto fossero stupendi fantastici e tante altre cose. La mia?Bhe ve lo dico subito.
Mio padre era sempre fuori in viaggio per lavoro e aveva relazioni con un hostess che lavorava nel suo stesso aereo,chiamava di rado e se lo faceva era solo per qualche minuto.
Mia madre come mio padre era sempre a lavoro con qualche matrimonio in fallimento siccome era un avvocato -ironia della sorte stava giusto divorziando da mio padre-era sempre impegnata,non mi prestava attenzione,non mi chiedeva come stavo,cosa facevo semplicemente mi ignorava,mi parlava solo per chiedermi cose futili,come cosa doveva preparare per cena e via dicendo.
I miei cugini erano e lo sono tutt'ora degli estranei.
Non mi calcolavano minimamente e lo stesso facevo io.
I miei zii...e che ne parliamo a fare...
I miei nonni invece bhe,iniziamo col dire che ne ho 1 solo,le mie due nonne sono morte qualche anno fa,il nonno materno invece ha problemi di famiglia con mia madre e quindi non si parlano,lui non cerca me io,non cerco lui.
Mio nonno paterno invece è vivo e vegeto,ha 80 anni ed è come se ne avesse 50. È molto attivo e gli voglio bene,ma lui fatica molto a dimostrare i suoi sentimenti,non è un tipo espansivo.
Mio fratello invece....lui essendo più grande di me se ne andò a vivere da solo in quel periodo,non badò a me,non mi considerava nemmeno.
Non eravamo come adesso,per lui ero un peso,troppo piccola per stare con lui o solo per considerarmi nella sua vita.
Ha vissuto e vive tutt'ora la sua giovinezza a pieno,alcol,ragazze ai suoi piedi,una moto e un'auto,una bella villa pagata dai nostri.
A differenza di qualche anno fa è molto più maturo in certi casi.
Verso i 13-14 anni i miei erano ufficialmente divorziati,io stavo male ma non volevo darlo a vedere e quindi mi sono chiusa molto in me stessa,non avevo amici e per mia madre che era uscita da un matrimonio di merda ero solo un peso,andava a lavorare la mattina presto e tornava la sera tardi,altre volte proprio non tornava,e io rimanevo sola in quella grande villa senza nessuno che mi volesse,che mi facesse compagnia.
In quell'eta mio fratello aveva 19-20 anni,non potrò mai dimenticare quel giorno.
Ero di nuovo sola a casa in completa solitudine,stavo male e faticavo a trattenere le lacrime,allora mi era davvero difficile.
Lui venendo sotto casa ,apri la porta con le sue vecchie chiavi e quando entrò trovó me sola seduta sul divano a notte fonda con solo la luce del camino che mi illuminava il volto.
Quella notte fu la prima volta che mio fratello dimostro di tenerci a me.
Mi disse una sola frase,la frase che pregavo qualcuno mi dicesse.
"Non sarai più sola,ti porto via da sto schifo. "
Non ci pensai due volte a fare la valigia ed andare a vivere da lui,da quella notte il nostro rapporto è migliorato tantissimo,lui imparó a conoscere me e io lui.
Eravamo e siamo molto simili sui gusti musicali e culinari.
(Qui sono i miei cantanti preferiti,quelli che ho citato nel capitolo prima. )
Mentre a livello culinario entrambi andiamo matti per la Nutella e i dolci,non tanto per il salato.
Qualcuno bussò alla porta della mia "dimora".
"Avanti" dissi non togliendo gli occhi dalla finestra.
La testa del mio amato fratello sbuco dalla porta e con un sorriso che non seppi descrivere disse:" Ho una sorpresa per te giù,muoviti!"
Mi trascinó letteralmente fuori il corridoio,confusa scesi piano le scale,sentivo le voci dei ragazzi,ma due mi erano troppi familiari,non potevo crederci...!
"Cam,Daniel!"grido una volta giù le scale,sono in piedi nel salotto,a sentire il loro nome si voltano ed entrambi allargano le braccia contenti anche loro,senza pensarci due volte contenta come una bambina davanti al suo giocattolo preferito gli corro incontro abbracciandoli forte forte.
Dio quanti mi erano mancati!Se Alice fosse stata qui....
"Hey bella!"dice Cam scroccandomi un bel bacio sulla guancia,stessa cosa Daniel che mi tiene abbracciata cosi forte da farmi quasi male.
Ma che importa se un abbraccio ti rompe le costole se ti aggiusta il cuore?
Ci stacchiamo e ci accomodiamo sul divano sotto lo sguardo sorpreso è confuso degli amici di mio fratello.
"Siete qui per..." lasciai la frase in sospeso,mi faceva male dirlo.
Il loro sguardo si incupì,specialmente quello di Daniel.
"Si..pensavamo di venire,glielo dobbiamo...noi..lei..."
Cam non riusciva a finire la frase talmente stava male,Li abbraccio d'istinto e lui ricambia forte,una tosse finta improvvisa attira la nostra attenzione facendoci girare,Stash e Benji,ma perchè fingere di tossire. Ma a quanto pare Cam e Daniel non ci danno molto peso. Bha.
"Volete da bere il solito?"domando io dirigendomi verso il frigo
e porgendogli una bottiglia di birra a loro e ovviamente a tutti.
"Ho già detto che mi sei mancata?"dice Daniel dopo aver bevuto un sorso.
"Si...ma se lo dicessi ancora non sarebbe male"
"Simpatica come sempre!"fa ironico Cam.
"4ever"dico bevendo un sorso.
Parliamo del più e del meno,i ragazzi mi raccontano di come se la sono spassata all'estero,di come erano i corsi,e ovviamente si sono messi a dire quanto fossero fighe le ragazze li. Mi sembra di essere tornati indietro,ma purtroppo all'appello manca un membro.
"Chi è la ragazza in foto?"chiede d'un tratto Fede osservando la foto sul tavolino al centro del soggiorno.
Quattro occhiate tra me mio fratello e i due ragazzi,occhiate sofferenti,cupe,nostalgiche,addolorate,con uno scatto afferro la foto è la chiudo in un cassetto.
"Nessuno. "Dico fredda.
"Ehm,Bene,ragazzi dove alloggiate?"chiede mio fratello per sviare il discorso è alleggerire l'aria.
"In un albergo qui vicino,ora dovremmo andare,ci sentiamo domani dunque."
Dice Daniel alzandosi e dandomi due baci sulla guancia,stessa cosa da Cam,ed entrambi si dirigono verso l'ingresso accompagnati da mio fratello che afferrando le chiavi della macchina e li accompagna all'albergo.
Inizio a buttare le bottiglie di birra,si è fatta ormai sera i ragazzi sono in soggiorno e parlano tra di loro,io ne approfitto per andare a fumare una sigaretta fuori il balcone.
Porto la sigaretta alle labbra e lascio che il fumo mi arrivi fino in bocca per poi espellerlo.
"Mi dispiace,non volevo impicciarmi."una voce familiare interrompe il mio amato silenzio.Federico è appoggiato alla porta finestra e quando gli avvio segno di avvicinarsi si appoggia alla ringhiera continuando a fissarmi.
Porto lo sguardo verso le case in lontananza,verso la luna e poi verso il ragazzo che mi è affianco.
"Non è colpa tua,scusami tu. "Dico portandomi di nuovo la sigaretta alle labbra.
"Il fumo uccide.non dovresti fumare. "
Volto lo sguardo verso la luna.
"Merito di morire.Io fumo mi ricorda il dolore che mi uccide all'interno,lui accelera la morte.Se il fumo uccide allora io mi sto suicidando in modo lento e doloroso. "
Dico immersa nel flusso di pensieri.
"Sai cosa comporta?"mi domanda ancora lui.
"Ti fa marcire all'interno,ti illude di farti sentire bene,vivo. Poi quando meno te lo aspetti infetta una cellula del tuo corpo e di conseguenza le altre,i polmoni smettono di funzionare,probabilmente potrebbe uscire anche un tumore a qualche organo,se sei fortunato ti salvi altrimenti muori. " dico tenendo lo sguardo verso la luna,dicendo cio che penso realizzando troppo tardi di averlo detto davvero.
"Se lo sai perché lo fai?Perche morire e lasciare questa vita volare via?"
"Lei è morta quando non voleva più.I'ho lasciata andare quando le avevo promesso che non lo avrei fatto MAI. Io non ho mantenuto la promessa,io l'ho uccisa. "Dico assente,spengo quello che rimane della sigaretta ormai finita e mi giro lentamente verso di lui,il suo sguardo è confuso,poverino non capisce e forse è meglio così.
Scuoto la testa e un sorriso di rammarico si forma sul mio viso mi volto ed entrò dentro mentre lui rimane lì immobile ad osservare la luna.
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L'abito nero mi fascia perfettamente il corpo ,il piccolo è corto veletto nero adornato sulla testa da una rosa lilla mi ricade delicato sul volto,i tacci neri mi regalano quel poco di centimetro in più ,il merletto del vestito mi copre interamente le braccia e il rossetto nero mi colora le labbra.
Prendo io piccolo bouchè (non so come si scrive)
Di rose nere e rosse tenute assieme da una nastro di raso nero e mi dirigo verso la scala catturando lo sguardo di mio fratello,Cam e Daniel insieme al resto dei ragazzi.
A loro mio fratello ha detto che andavamo ad una messa di un'amica morta da poco,inutile dire che sono stata contraria alla cosa,perchè mai avrebbe dovuto informarli?mha!
Ci dirigiamo verso la macchina di mio fratello e partiamo verso il cimitero siccome Antonietta ha voluto far celebrare la messa lì.
Tutto il traffico nessuno ha osato dire niente ognuno è perso a seguire il proprio flusso di pensieri,tra ricordi,sogni,speranzose e promesse infrante.
Dopo pochi minuti 10 massimo arriviamo al cimitero e ci dirigiamo verso la sua tomba.
Tutti i suoi parenti erano lì,chi in lacrime e chi col volto sofferente.
La tomba è strapiena di fiori,io posizioni i miei in un angolo libero affianco alla sua foto.Una foto sorridente e spensierata.
Una lacrima.
Cam mi si avvicina abbracciandomi.
Due lacrime più una sua.
Ci avviciniamo a mio fratello e Daniel.
Orami sono diventata una fontana.
Daniel ha il volto distrutto più di tutti,c'è qualcosa che vorrebbe dire,il volto di chi ha un rimpianto che si è tenuto dentro troppo a lungo.
..............
La messa è ormai finita,mio fratello e Cam si sono diretti verso la macchina io e Daniel abbiamo preferito andare a piedi.
"Che rimpianto hai?"gli chiedo d'un tratto. Lui si volta un secondo verso di me poi ripunta lo sguardo davanti a se.
"Non se cambiata affatto.
Sai sempre quando qualcosa non va. "
"Sai che puoi dirmi tutto. "Lo assicuro io dandogli la mano che lui stringe forte.
"Ricordi il periodo in cui sono partito ed ero fidanzato?"mi dice lui.
"Si" gli faccio cenno di continuare.
Una volta partito mollai la mia ragazza,non l'amavo,non l'ho mai amata davvero. "
"Allora perchè?"chiesi io e lui intuì a cosa mi riferivo.
"Alice. Io l'amavo. L'ho sempre amata dal profondo. "
Io mi blocco. Lui insieme a me.
Le lacrime si rimpossessano del mio viso,perchè non me lo aveva mai detto!?io avrei potuto aiutarlo!Lei anche lei era innamorata di lui!Non mi hanno detto niente e adesso hanno fatto questa fine!
La rabbia s'impossessa di me.
"PERCHÈ CAZZO NON ME LO HAI MAI DETTO!CHE CAZZO STAVI ASPETTANDO A DIRGLIELO!Se tu glielo avessi detto...."non sono più capace di continuare E le lacrime e la rabbia me lo impediscono il rancore mi domina e il dolore mi uccide dall'interno.
"AVREI VOLUTO FARLO!IO SAREI DOVUTO TORNARE!QUANDO TE LO DISSI VIA MESSAGGIO VOLEVAMO TORNARE QUI PER UN PO E IO AVEVO INTENZIONE DI APPROFITTARNE MA POI LEI...LEI..LEI SI E AMMAZZATA E MI CADUTO IL MONDO ADDOSSO!"urla furioso e disperato pure lui.
"Lei ti amava,tanto. "Dico in lacrime.
"Anch'io l'amavo e l'amo ancora. Non riesco a togliermela dalla testa il suo ricordo mi uccide!Mi lacera dentro e.... Non c'è giorno in cui io non viva nel rimpianto di non avergli ami detto quanto io l'amassi e l'amo!PERCHE IO LA AMO DA IMPAZZIRE!E mi manca troppo. "Dice lui a sua volta calmandosi,il suo dolore e lancinante come il mio,entrambi tormentati dal suo fantasma che non ci lascia stare.
Non diciamo più nulla,entrambi distrutti ci rimettiamo a camminare ed io una volta arrivata a casa mi dirigo in camera mia sprofondando tra le dolci e soffici coperte sperando che il dolore si plachi.