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Kageyama POV

L'ho rincorso.
Chi non lo farebbe?
I pensieri continuavano a scorrere nella mia mente. Perché ha smesso di sorridere? Ho detto qualcosa di sbagliato? Era offeso dal mio sogno? Si è effettivamente tagliato-

No.

Nessuno così felice potrebbe essere in realtà tanto triste.

Ho visto il piccolo gamberetto correre nel bagno mentre giravo l'angolo. Entrai, lo vidi in piedi davanti al lavandino, con le lacrime che gli scendevano sul viso.
Deve aver notato che ero lì, si asciugò le lacrime e sorrise.

Un sorriso falso.

"Hey Hinata...va tutto bene. Perfavore, solo-"
Le mie rassicurazioni furono interrotte da Hinata che si girò e cadde a terra.

"Come puoi dire che va tutto bene quando non sai nemmeno cosa mi sta succedendo?!"

"..."

"Sai come ci si sente a non voler andare a scuola la mattina perché temi che tutti scopriranno tutto?!"

"che cosa? Cosa intendi?"

"I..intendo...io..."

La sua piccola foce si incrinò. Si alzò e mi fissò con le lacrime che gli rigavano il viso.

"Q..quando mi hai detto del tuo sogno...ho...ricordato tante cose terribili. Vedi...tutto è crollato in fretta quando mio padre è morto, ma ciò che lo ha reso ancora peggio è che mia madre è stata licenziata da tre dei suoi lavori part time. Abbiamo vissuto per strada per qualche giorno,ma quando mia madre aveva finalmente abbastanza soldi per comprare un piccolo appartamento, ci trasferimmo nel più terribile complesso di appartamenti. Lì i ragazzi mi prendevano in giro perché sembravo una ragazza e mi picchiavano ogni volta che provavo a difendermi. Quando hanno saputo di quello che stava succedendo a casa mia, mi hanno ripetuto più volte che era tutta colpa mia. Mi hanno detto che se fossi semplicemente scomparso mia madre non avrebbe dovuto preoccuparsi per me. Un paio di volte ho finito per andare in ospedale a causa di quanto fossi ferito. Una volta in particolare, mi sono rotto il braccio e mia madre ha dovuto pagare per le cure. Siamo stati senza elettricità per un mese, è allora che ho iniziato a pensare che se solo fossi scomparso, forse sarebbe stato più facile per mia madre e Natsu, quindi ho iniziato a tagliarmi. Ho iniziato a farlo solo per poter liberarmi del mio dolore emotivo, ma in seguito ho capito che se dovessi colpire un certo vano nel mio polso, sarei morto. Volevo morire così male. "

Tutto era silenzioso, poi le parole di Hinata.

" Voglio ancora morire! "

Anche sul mio viso iniziarono a gocciolare le lacrime e avvolsi le mie braccia attorno a lui.

"Se tu morissi... a chi alzerei la palla? Con chi gareggerei la mattina? Con chi mangerei il mio pranzo? Con chi potrei avere così tanti bei ricordi? Chi ci sarà lì per me?"

Smise di piangere.

Rimase lì fermo immobile, senza muoversi. Lo guardai. I suoi occhi erano chiusi e il suo petto non si muoveva come dovrebbe essere.

" Hinata?" l'ho scorso leggermente.

"HINATA!" l'ho preso in braccio e ho corso dalla persona più vicina per dirgli di chiamare un'ambulanza.

Hinata POV

Mi sono svegliato in una stanza illuminata,una figura scura era seduta accanto a me e mi teneva la mano.

"Hinata?" la voce chiese. Mi sedetti e i miei occhi si voltarono verso la voce.

"Kageyama"

"Si?"

"Perché mi stai stringendo la mano?" il suo viso si fece di un rosso intenso e tirò indietro la mano.

"Cosa? No! Tienimi la mano, sei caldo!"

Mi prese di nuovo la mano e arrossì di un rosso ancora più intenso.

"Idiota"

Mi guardai attorno, la stanza era semplice e di dimensioni normali.

"Dove siamo? chiesi.

"A casa mia. Tua madre se n'era andata e in realtà dovevi rimanere in ospedale, ma pensavo che non ti sarebbe piaciuto.

L'ho interrotto toccando il suo naso. Prima guardò me e poi il mio indice che era sul suo naso è finì per darmi uno schiaffo. Urlai e lo guardai male.

"Oh mio dio Hinata. Mi dispiace molto. Davvero non volev-"

"Hai appena detto scusa? Il mio piccolo Tobio dice SCUSA. Wow. Questa giornata sta diventando sempre più strana."

"Chi hai chiamato piccolo?"

"É tutto quello che hai da dire su tutto ciò?"

"Si"

Ridacchiò e mi afferrò il polso. Urla di dolore. I suoi occhi si spalancarono.

"No."

Mi sollevò la manica e continuò a fissare le piccole ferite sul mio braccio. Mi aspettavo che mi urlasse contro, o qualcosa del genere, ma invece mi abbracciò.

"Non sapevo stessi così male. Mi dispiace così tanto di non esserci mai stato per te."

Lo guardai mentre continuava a parlare.

"Promettimi che non lo farai mai più. Ci sono io per te. Non mi interessa se mi chiami nel cuore della notte per piangere, tutto tranne questo."

Annuì.

"Lo prometto."

Restammo seduti in silenzio, godendoci il calore dell'altro. Ho cominciato a ridere.

"Tobio. Cosa siamo noi?"

Lasciò immediatamente l'abbraccio.

"Uhh um...migliori amici ovviamente!"

Risi e lo abbracciai di nuovo.

"Ne sei veramente sicuro? Sono abbastanza sicuro che mi stavi tenendo la mano pochi minuti fa."

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Ehiii, ecco a voi un'altro capitolo tradotto, se la storia vi sta piacendo lasciate una stellina ^3^

Alla prossima!!

SAVE ME (kegehina) - traduzione-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora