trentaquattro

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"Lauren?!" Urla nuovamente, affrettandodi sulle scale.

"Lasciami andare, stronzo!" Sente la voce di Lauren gridare come se fosse ovattata.

Camila raggiunge finalmente la fine sei gradini guardandosi intorno per vedere se ci sia la ragazza più grande. Ma lei non si trova nemmeno qui.

"Lauren?" Chiede di nuovo sentendo il proprio cuore battere velocemente e i palmi iniziare a sudare. "Lauren dove sei?"

"Chi cazzo è?" Sente una voce più profonda sbraitare. Ciò la fa rabbrividire, ma il pensiero che la ragazza dagli occhi verdi sia im pericolo le trasmette cariche di adrenalina che le permettono di sconfiggere la paura.

Girandosi verso destra, i suoi occhi si fermano su una porta che non aveva notato pochi giorni prima. Si avvicina immediatamente ad essa e ne abbassa il pomello e la spalanca.

È buio, ma le tende della finestra sono leggermente scostate per permettere alla Luna di rischiarare l'ambiente e vederci decentemente. Camila può immediatamente capire che sia la stanza di Lauren. Non solo per il modo in cui è decorata, ma anche per il fatto che il letto si trovi nell'angolo della camera, come la corvina le aveva spiegato.

Focalizzando meglio sul letto, si accorge che Lauren è bloccata su di esso vestita solo dell'intimo nero con un ragazzo sopra di lei.
Gli occhi del giovane uomo incontrano i suoi e Camila si sente istintivamente riluttata.

"Camz -" la voce di Lauren si rompe dal pianto a metà sentenza.

"Togliti fottutamente da lei." Ringhia Camila, urlando contro il ragazzo.

"Chi diavolo sei t-" l'uomo non riesce a terminare la domanda che Camila lo raggiunge separandolo da Lauren e buttandolo sul pavimento con un forte tonfo.

Nel frattempo, Lauren afferra velocemente le lenzuola coprendosi.

"Chi cazzo sei tu e perché cazzo sei qui?" Camila ringhia a denti stretti, sedendosi sul petto del ragazzo e tenendolo per il colletto della camicia in modo che non si sposti.

"Woah, sei una piccola, arrogante puttanella. Sbaglio?" Ridacchia lui, ricevendo come risposta un pesante schiaffo da parte della cubana.

"Te lo chiederò un'ultima volta: chi cazzo sei e perché cazzo sei qui?" Domanda Camila con ancora più rabbia, il sangue che le ribolle ancora di più nelle vene quando sente i singhiozzi soffocati di Lauren. Decide comunque di non guardarla per mantenere il forte contatto visivo con il ragazzo sotto di lei.

"Perché ti importa?" Chiede lui, "non sono comunque affari tuoi."
La mano di Camila colpisce ancora la sua faccia.

"Sono affari miei," Grida la piccola in risposta, "quindi faresti bene a dirmelo." La sua mano stringe ancora di più il colletto dell'uomo.
"Chi cazzo sei e perché cazzo sei qui?!"

"Non ho paura di te."
La frase che era iniziata minacciosamente si trasforma in un lamenti quando Camila gli tira un pugno con tutta la carica nel proprio braccio facendogli sbattere la testa contro il pavimento.

"Scusa, ha fatto male?" Chiede dopo innocentemente.

"Sai cosa? Io ti uccido!" Sbraita lui cercando di ribaltare la ragazza che, però, tiene salda la presa.

"Non mi sembri poi così forte, mi fai quasi pena, perciò ti do una scelta: o mi dici perché stavi molestando sessualmente la mia ragazza, o chiamo la polizia."

I suoi occhi si sbarrano all'affermazione e inizia a ridere fragorosamente.

"Lauren non è una lesbica." Afferma il ragazzo tra le risate.

"Quella riluttanza nei tuoi confronti e quelle lacrime lo sono!" Risponde la mora perdendo la ragione e sbattendogli il viso contro il pavimento tre volte fino a quando gli inizia a sanguinare il naso.

Lo tira nuovamente su per il colletto fino ad avercelo di fronte, con il sangue che gli cola dal naso fino al mento, sentendolo ansimare intimorito quando lei apre nuovamente bocca:"Dimmi il tuo cazzo di nome o giuro di Dio che al tuo risveglio sarai in ospedale."

"Tyrone." La sua voce esce spaventata mentre si alza una mano al viso per fermare il sangue.

"E il tuo cognome?" Domanda Camila ancora piena di ira.

"Griffin." Risponde spostandosi la mano verso le labbra per togliere il sangue da lì.

"Bene Tyrone Griffin, avvicinati un'altra volta alla mia ragazza e ti prometto che non vedrai mai più la luce del giorno, intesi?"

In risposta, lui annuisce velocemente e questo non è abbastanza per Camila.

"Usa le parole, Griffin!" Gli ordina la cubana.

"Intesi." Risponde lui debolmente.

"Bene, ora portiamoti fuori dai coglioni." Camila gli fa sbattere la testa contro il pavimento un'ultima volta prima di permettergli di alzarsi e seguirlo per le scale tenendolo saldo per la camicia.

"Posso fare da solo." Borbotta Tyrone, cercando di staccarsi dalla presa di Camila.

"Si, probabilmente puoi. Ma non mi fido di te, quindi andiamo, stronzo." Dice accompagnandolo giù per i gradini fino alla porta dell'abitazione aprendola a spingendolo fuori.
"Ti sto dando un'ultima avvertenza, Griffin. Ti avvicini un'altra volta a lei e finisci dietro le sbarre." E con questo, gli chiude la porta in faccia e, dopo averla serrata, torna di fretta da Lauren.

It Started With Hello||CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora