Quell'improvvisa scelta dello zio lo aveva sorpreso, come Peter aveva sorpreso sé stesso nell'avergli tenuto testa e nell'aver deciso di seguirlo ed andare in questa misteriosa Milwot. Non aveva la minima idea del perché lo avesse fatto, ma si sentiva coinvolto e fondamentale in ciò che stava per accadere.
Non ci pensò due volte, quindi, a seguire lo zio attraverso una maestosa porta sul fondo e... cadere.
Non si era reso conto di niente, senza neppure guardare avanti aveva fatto il primo passo oltre la soglia ed era caduto in un buio profondo e completamente nero.
Nel suo precipitare sentì solo suo zio gridargli:
- Sali sulla prima che passa!
Di fronte a lui si trovavano delle lunghe linee bianche che si muovevano ritmicamente e sembravano cariche di elettricità. Man mano che Peter cadeva giù nel buio arrivava ad uno strato sempre più profondo di linee.
I primi strati di strisce bianche erano pieni di gente che ci camminava sopra o altri che aspettavano di essere presi da una delle tante automobili che passavano, o delle carrozze guidate da cavalli. Il ragazzo si strofinò gli occhi più volte e si diede diversi pizzicotti per assicurarsi di essere ancora sveglio, ma poi si rese conto e dovette accettare che la gente camminava davvero su quelli che sembravano dei disegni col gesso su una lavagna, per non parlare del fatto che ci fossero centinaia di persone oltre la porta.
Continuava a precipitare sempre più in basso, dove le linee erano percorse da individui chiaramente più poveri e vestiti di stracci, cha camminavano con fatica e a testa bassa, rassegnati alle loro condizioni.
Le linee iniziarono a muoversi e spostarsi, finché una non comparve proprio sotto i suoi piedi e si ritrovò sulla "terraferma". Intorno a lui c'erano molte altre persone, tutte nelle stesse condizioni di coloro che aveva visto prima, ma non sembravano avere cattive intenzioni, si limitavano a camminare per raggiungere una meta sconosciuta. Peter non sapeva proprio cosa fare, così iniziò a camminare nella stessa direzione degli altri.
Passarono diversi minuti a camminare così, come un gregge che tornava al suo recinto, fino a quando non vide avvicinarsi a lui un ragazzo con i capelli neri e caschetto che indossava uno strano cappello a bombetta con una fibbia d'argento posta sulla parte frontale.
- Sei vestito in modo strano, da dove vieni? - gli chiese con una voce stridula.
- Ehm, non credo che potresti capire.
- Mh, va bene. E dove sei diretto?
- Non ne ho idea.
- Cos' hai di tanto importante da nascondere?
- Ti assicuro che vorrei saperlo anch'io.
- In qualunque caso, posso aiutarti?
- Beh, sì. Dove porta questa strada?
- A Bosco Grande.
- Si trova a Milwot?
- Certo che si trova a Milwot, altrimenti dove? Sulla Terra? - rispose lui, accompagnato da una risatina.
- Già - disse Peter fingendo di ridere insieme a lui.
- E tu cosa ci fai con quella? - disse indicando la trasmittente che usciva dalla borsa.
- Ehm, è un regalo.
- Un regalo con il quale puoi arrivare dove vuoi.
- Cosa intendi?
- Sembra quasi che tu venga da una altro mondo, davvero non sai a cosa serve?
- Beh, è una trasmittente, serve per ascoltare frequenze radio o anche messaggi. - azzardò Peter.
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PETER MOLTER - L'ACCHIAPPASOGNI DEI MALI
Fantasia1944. Peter Molter è un ragazzo di 13 anni che, sfuggito dagli orrori nazisti della 2^ Guerra Mondiale, trova rifugio insieme ai suoi tre fratelli nella villa di Oxford dello zio Edward Molter, che li ospita e li tratta come figli propri, nonostante...