•Chapter 7•

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Quella sera rimasi a pensare.
Sarei andato a quella festa, avrei portato con me i miei amici, sarei dovuto stare insieme a tanti gruppi di ragazzi con facce spesso sconosciute, avrei dovuto evitare tanti ragazzi e tante ragazze.

Detta così sembrava che fossi una star di Hollywood.

Ma non era colpa mia se spesso mi fermavano!

Ogni tanto lo ammetto, mi piaceva pure, alla fine dopo anni di bullismo quella vita era il mio sogno, ma ogni tanto avevo ancora nostalgia della mia semplicità, perché io ero sempre stato una persona semplice, sia prima che dopo il successo.

Alla fine riuscivo ancora a vedere un minimo di disprezzo negli occhi di molte persone che mi fermavano.

Ecco, questo mi faceva male.

Tutta questa storia dell'essere tutti miei amici così, all'improvviso.

Stronzate.

Tutta questa storia del rispetto.

Stronzate.

Tutta questa storia dei complimenti ogni volta che ottenevo un nuovo ruolo ogni persona in corridoio si complimentava.

Stronzate.

Accesi il PC e stetti su YouTube per quasi un'ora.

Non so neanche il perché ma ero in cerca di qualche artista bravo da ascoltare.

Si fece sera, non avevo fame quindi presi il mio libro nuovo, mi misi sotto le coperte ed iniziai a leggere fino a notte fonda.

Arrivò sabato.

Quel giorno volevo pulire la bici perché era sporca di fango e parecchio anche.

Scesi in garage, dove trovai Nick intento a pulire i sedili della sua macchina.

<<Ma buon giorno>> disse appena mi vide.

Guardai l'orologio sul muro e solo in quel momento mi accorsi che mi ero svegliato un po' tardi, era mezzogiorno e mezzo, ed io mi ero svegliato da al massimo mezz'ora.

<<Ciao>> dissi ancora assonnato.

<<Che fai qui in garage?>>
<<Oggi devo andare a casa di un mio compagno ma ho la bicicletta sporca>>
<<È una festa?>>
<<Sì, ci sarà tanta gente di scuola mia, almeno evito di andare con una bici di merda>>
Nick rise.
<<Ah il piccolo Finnie si sporcherà i jeans buoni se sale sulla bici>>
<<No ma un vestito buono sì>>
Si calmò dalla sue risate.
<<Un vestito di chi?>>

Avevo involontariamente lascito intendere a Nick che avrei portato un ragazza in bici, Millie.

Cercai di fare l'indifferente anche se dentro di me sentii che lo stomaco mi si attorcigliò.

<<Di nessuno, intendevo, non mio di certo...>>
<<Di una ragazza?>>
<<No, cosa, no>>

Nick fece la stessa faccia che mi fece Sadie quel giovedì.
Diceva apertamente "Non me la stai raccontando giusta".

<<Comunque non mi piace vederla così sporca neanche a me, quindi ora, se vuoi scusarmi...>>

Presi la bici e tutto ciò che serviva per pulirla e lucidarla.

Finii il mio lavoro, ora andava molto meglio.
Mia madre e mio padre lavoravano ma mamma prima di uscire di casa mi aveva preparato qualcosa per pranzo.
Anzi, tante cose.
Ti amo mamma.

Comunque dopo pranzo mi misi a fare i compiti per qualche ora, finché non si fecero le sei.

Iniziai a prepararmi ed in poco ero pronto.
Optai per un paio di Jeans ed una camicia.
Non avevo chissà che scarpe da mettere quindi tenni le mie solite Converse.
I capelli non seppi seriamente come sistemarli.
Avevo un sacco di ricci ben formati, perciò dato che non sapevo come pettinarmeli, non l'avevo mai capito bene, li sistemai un po' con le mani e discorso chiuso.

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