Capitolo 3 "Prima della missione"

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Siamo tentati dall'andarcene una volta viste da vicino le tetre mura.

Due fiere bestie in pietra si trovano ai lati di un enorme portone in legno d'acero e le altissime pareti sono segnate dallo scorrere del tempo e dal clima impervio della regione.

"Avete un piano?" sussurra Gabriél ed io nego con il capo.

"Lungo il tragitto ne ho ideato uno che potrebbe davvero funzionare!" dice Val.

"Prenderò un cavallo nell'emporio che costeggia il lato nord del fiume proprio qui vicino.

Andrò con esso al centro dello Yuki no tesuto e galopperò nell'area attirando il leone.

Sono molto brava con l'arco e preparerò delle frecce che diminuiranno l'autonomia dell'animale anche se per poco...Voi due dovrete salire sulla pianta all'ingresso e seguirete il percorso tracciato dai rampicanti proprio lungo il lato interno delle mura.

Una volta arrivati alla torre scendete velocemente e con la stessa fretta prendete l'olio e fuggite seguendo lo stesso percorso, io uscirò da sola quando mi sarà possibile.

Tutto chiaro?"

Abbiamo ascoltato tutto attentamente e il suo piano non fa una piega.

Annuiamo convinti e penso che Val è una perfetta comandante...Molto meglio di me...

"Il piano è perfetto ma stasera accampiamoci qui."

In poco tempo è pronta una perfetta area da campeggio, con un vivido fuoco rosso da me creato.

Le tenebre scendono velocemente, mangiamo del pescato e ci stringiamo attorno al calore delle fiamme.

Fa piuttosto freddo, la sciarpa mi tiene al caldo, Val non ha problemi con il freddo ma Gabriél è impreparato ed è vestito molto leggero.

Cerco di ravvivare il fuoco e, grazie al mio potere, l'aria si riscalda.

Val propone un gioco dato che dire che ci stiamo annoiando è un eufemismo; dobbiamo narrare un fatto imbarazzante o una situazione particolare che ci vede come protagonisti.

Anche se titubante decido di iniziare a parlare:

"Il giorno in cui ho perso il controllo e mi sono trasformata in Phoenix ho erroneamente bruciato i miei vestiti ma, quando mi sono risvegliata dopo essere svenuta le mie ferite erano state curate ed ero avvolta dalla sciarpa che tuttora indosso.

In più nell'aria si trovava un intenso profumo maschile... Lo stesso che si trova sulla sciarpa.

Il problema è che... Non so chi sia stato a "salvarmi"..."

Tutto ciò è imbarazzante ed il racconto finisce con le mie guancie arrossate dalla vergogna, Val che ride e Gabriél... Beh, non so perché ma anche lui pare essere lievemente in imbarazzo.

"Chiunque sia, ciò che ha fatto è un atto cavalleresco non da poco... Potevi rimanere ferita e spoglia dinnanzi a tutti ma il tuo "salvatore" ha evitato tutto ciò.

Io rintraccerei il proprietario di quella sciarpa, fossi in te!"

Ammicca Val ed io faccio finta di non ascoltarla, cercando supporto negli occhi del nostro terzo compagno di squadra che sembra indirizzarmi sguardi indagatori.

"Ora tocca a me!!" sorride la mia amica, "Un giorno ero nella scuola di addestramento per una lezione teorica.

Una volta uscita dalla classe, mentre scendevo le scale, ho intravisto quella che era la mia cotta e, dall'emozione, mi sono trasformata in Sairen e sono caduta dalla scalinata.

Lui mi ha deriso prendendo in giro la mia coda da pesce, così da quel giorno ha smesso di piacermi...E si è beccato un acquazzone appena è uscito dall'istituto!"

"Oddio Val, me lo ricordo!

Che istinto omicida che ho verso quel tizio!

È il fratello di Brice, Rinne, giusto? CHE CRETINO!"

"Esatto..."

"Io devo per forza raccontare qualcosa?"

"Certamente!" diciamo in coro io e Val.

"Uff... Allora, praticamente...

Eravamo in un dungeon Fuukto (città vicina ad Hispe) e mentre combattevo un akuma mi ha strappato di dosso la mia lancia e per riprendermela sono caduto nel letame, sporcandomi dappertutto.

La mia squadra mi ha sfottuto per giorni..."

Ridiamo tutti a tre e dopo aver mangiato del cibo in scatola portato da Val, ci addormentiamo sotto il chiarore della luna.

L'indomani c'era una missione da compiere.

Il sole sorge velocemente; è passata da poco l'alba ed i miei occhi si schiudono lentamente.

Alzandomi dopo pochi minuti noto che Val è ancora tra le braccia di Morfeo mentre non c'è traccia di Gabriél.

Decido di fare un giro nei dintorni per cercarlo, notando quanto l'ombra delle mura ha condizionato la crescita della vegetazione del luogo; un grande ruscello si divide in tantissime ramificazioni, muschio e funghi si trovano ovunque ed una moltitudine di rocce completa il paesaggio.

Sopra una di esse, noto il ragazzo che cercavo intento a sciacquarsi le ferite e, per la prima volta, vedo una smorfia di dolore sul suo volto.

Avvicinandomi noto la gravità della ferita: una bruciatura di grandi dimensioni parte dal petto ed arriva al punto vita, e da essa esce un liquido, simbolo di infezione.

"Gabriel....quella ferita..."

Appena mi vede, scende con un balzo della roccia e si rimette le bende e la maglia; tutto di fretta, come se colto in fragranza di qualche reato.

"Oh, scusami non volevo disturbarti,vado via immediatamente."

"No!" dice Gabriel " non preoccuparti, resta, mi hai solo colto di sorpresa,non è nulla di che."

Faccio come mi dice e mi siedo con lui sulla roccia, chiedendomi come potrei iniziare un discorso.

"Hai paura? Di affrontare il leone intendo."

Si acciglia per un istante per trovare una risposta.

"Non posso dire di non essere preoccupato ma non ho paura... Ho affrontato tantissimi dungeon fino ad ora e un leone non mi spaventa più di tanto anche se... Penso di essere un peso a causa delle mie ferite e non vorrei farvi incorrere in pericoli."

Si sta preoccupando per la mia incolumità?

"Non correrò alcun rischio, ti prego tu vedi di non sforzarti, non vorrei che le ferite peggiorassero.. Non sono affatto lievi, non puoi combattere in questo stato!"

Sembra contento, forse non è abituato a ricevere attenzioni.

"Ragazziiii! Vi sto cercando da mezz'ora, facciamo colazione per poi andare nello Yuki, ho trovato il cavallo e alcune armi."

Val ci interrompe e noi ci sbrighiamo a raggiungerla, per poi tornare all' "accampamento" e fare una colazione spartana a base di affettati.

Dopo di ciò, giunge finalmente il momento di varcare i sacri cancelli; Val,in sella ad un bronco baio sembra ansiosa ma guarda avanti con sguardo fiero, mentre io e Gabriél, rispettivamente armati con un pugnale ed un'alabarda.

"Ragazzi è giunto il momento.

Partite dopo di me, andrà tutto bene e, mi raccomando, seguite il percorso e prestate attenzione.

Ci rivediamo tra poco proprio qui davanti... In bocca al lupo, anzi, al leone!"

Val ed il suo umorismo nero... Sorrido e la saluto, Gabriél fa un cenno col capo e appena le porte si aprono, il cavallo sfreccia al galoppo al loro interno.

Andiamo.

The descent of the PhœnixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora